Un mercato vivace, quello alberghiero, che nasce dalle attese positive per il settore nei prossimi anni: la domanda internazionale che si rivolge all’Italia dovrebbe aumentare considerevolmente da qui al 2022.
Gli indicatori prevedono un tasso medio annuo compreso tra il 3 e il 4%. Una tendenza che va anche nella direzione della complessiva riqualificazione della nostra offerta.
Secondo lo studio Italy Hotel Investment Snapshot di EY Ernst&Young, il 2017 è stato il terzo anno consecutivo di crescita degli investimenti nel settore alberghiero italiano con un volume record di transazioni, pari a 1,6 miliardi di euro e un aumento, rispetto al 2016, del 7,2%.
«Dal nostro osservatorio sulle transazioni alberghiere in Italia si evidenzia un mercato sempre più dominato dagli investitori istituzionali. Due terzi sono rappresentati da fondi immobiliari e private equity», ha dichiarato
Marco Zalamena, partner head of Hospitality EY. «Conoscere le loro logiche di investimento ed essere preparati a gestire un processo di vendita sofisticato rappresenta una opportunità per i proprietari immobiliari di valorizzare i propri beni ed eliminare i rischi di insuccesso».
«In un mercato dinamico qual è quello dell’industria alberghiera - ha sottolineato
Giorgio Palmucci, presidente di Associazione italiana
Confindustria Alberghi - il nostro compito è quello di stare al fianco delle imprese per capire e anticipare il cambiamento. Considerata la forte domanda, gli albergatori italiani devono essere pronti a cogliere le opportunità che possono affacciarsi sul mercato ed è nostro compito come associazione fornire alle aziende tutti quegli gli strumenti che si rendono necessari».