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Cappero di Pantelleria Igp - SCHEDA

 
01 gennaio 2013 | 10:47

Cappero di Pantelleria Igp - SCHEDA

01 gennaio 2013 | 10:47
 

Il cappero di Pantelleria è tipico della flora mediterranea e coltivato sull’omonima isola di Pantelleria. La particolarità del territorio, del clima e dei metodi di lavorazione del prodotto conferiscono a questo cappero un sapore aromatico e salato, caratteristico dei capperi di Pantelleria al sale marino.



Nome scientifico
Capparis spinosa

Caratteristiche

  • Forma globosa e per la maggior parte subsferica
  • Il colore è verde, tendente al senape
  • L’odore è aromatico, forte e caratteristico
  • Il sapore è aromatico, salato e caratteristico dei capperi di Pantelleria al sale marino
I cappereti destinati alla produzione del cappero di Pantelleria sono costituiti da piante della specie botanica “capparis spinosa”, varietà “inermis”, cultivar nocellara.

Zona di produzione
La zona di produzione del cappero di Pantelleria comprende l’intero territorio dell’isola di Pantelleria in provincia di Trapani.

Metodo di ottenimento
Le operazioni di raccolta sono svolte a mano e in modo scalare dal primo maggio al 31 ottobre di ogni anno. Nella fase di raccolta vengono lasciati sulla pianta i bottoni fiorali che non hanno raggiunto un sufficiente stato di maturazione. Una volta raccolto, il prodotto attraversa le varie fasi di salatura con esclusivo utilizzo di sale marino, sempre all’interno della zona di produzione.

Legame con l’ambiente
Il terreno di Pantelleria è di origine vulcanica, estremamente arido per le scarse piogge e per la mancanza di corsi d’acqua. L’irrigazione avviene esclusivamente grazie all’elevata escursione termica tra giorno e notte e all’utilizzo dell’acqua piovana.

Riferimenti storici
Il cappero di Pantelleria è conosciuto e citato sin dall’antichità da autori come Dioscoride e Plinio e addirittura il primo accenno venne fatto nella Bibbia, nell’Ecclesiaste XII, 5. Nel 1600 Domenico Romoli lo cita nel suo famoso trattato culinario “La Singolar Dottrina”; era inoltre credenza diffusa nell’antichità che i capperi panteschi avessero virtù afrodisiache. Carlo Volontè nel suo “Ricette Pratiche” scrisse «Ed anzi è proprio l’Italia che vanta i migliori capperi del mondo: sono quelli dell’isola di Pantelleria, dove oltre a crescere splendidi allo stato spontaneo, i capperi vengono coltivati su ampia scala».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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