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Formaggio grattugiato, il nome della Dop diventerà un obbligo al ristorante?

L'obbligo di indicare il nome della Denominazione di origine sul formaggio grattugiato che viene servito al ristorante, sarebbe utile per valorizzare ancora di più le eccellenze italiane e il settore lattiero caseario

 
26 agosto 2015 | 16:12

Formaggio grattugiato, il nome della Dop diventerà un obbligo al ristorante?

L'obbligo di indicare il nome della Denominazione di origine sul formaggio grattugiato che viene servito al ristorante, sarebbe utile per valorizzare ancora di più le eccellenze italiane e il settore lattiero caseario

26 agosto 2015 | 16:12
 

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano si rivolge direttamente al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina proponendo una integrazione al “Piano latte” approvato lo scorso luglio, che prevede un investimento pari a 120 milioni di euro per il settore lattiero caseario nel triennio fino al 2017.



Tornando al Consorzio, quest’ultimo porta l’attenzione sul formaggio grattugiato servito al ristorante, e proponendo l’obbligo di indicare il nome esatto del formaggio Dop portato in tavola. Un misura già attuata in paesi come la Francia, che punta a valorizzare i suoi prodotti di eccellenza. La proposta avanzata dal Consorzio del Parmigiano Reggiano ha proprio questo obiettivo: valorizzare e alimentare la cultura dei prodotti Dop italiani, in un Paese che vanta tra l'altro il maggior numero di Denominazioni a origine protetta.

Tra i primi a schierarsi a favore di questa mozione, il Consorzio del Pecorino Toscano Dop: «Si tratta di un’azione - affermano Andrea Righini e Carlo Santarelli, direttore e presidente del Consorzio del Pecorino Toscano Dop - che andrebbe, prima di tutto, a beneficio dei consumatori, garantendo loro la certezza della qualità del formaggio grattugiato che trovano in tavola, ma anche dei ristoratori che avrebbero la possibilità di enfatizzare, in maniera più esplicita, l’utilizzo di prodotti a marchio Dop, rispetto ai grattugiati “generici”. In Italia un’operazione simile è già stata messa in campo per l’olio di oliva, mentre in Francia la norma è già diventata realtà».

«Con questa operazione - concludono Righini e Santarelli - l’Italia leader mondiale nella produzione casearia di qualità con 48 formaggi a Denominazione di origine protetta, tutelati dall’Unione europea avrebbe l’opportunità di valorizzare, ancora di più e attraverso il mondo della ristorazione, la cultura dei prodotti Dop e l’importanza di mangiare cibi di qualità. Un’operazione che risponde al principio della trasparenza e della tutela della salute dei consumatori».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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