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Pmi, il potere sottovalutato Politica e imprese diventino ambiziosi

di Federico Biffignandi
 
19 gennaio 2018 | 18:35

Pmi, il potere sottovalutato Politica e imprese diventino ambiziosi

di Federico Biffignandi
19 gennaio 2018 | 18:35
 

Sono quasi 4,5 milioni che danno lavoro a 16 milioni di famiglie italiane e producono 2mila miliardi di fatturato, il 73% del Pil italiano e la stessa cifra del debito pubblico. Sono le Piccole medie imprese.

E sono l’oggetto del libro “Piccole per modo di dire” scritto da Paolo Agnelli e Matteo Richetti. Edito da Fausto Lupetti Editore, il libro è un confronto a viso aperto tra due amici, l’uno imprenditore e l’altro politico che, prendendo spunto da uno dei motori più sottovalutati dell’Italia, parlano proprio dell’Italia, dei suoi problemi, delle sue potenzialità e di tutto ciò che si potrebbe fare per renderla un Paese ambizioso e davvero competitivo. I due autori ne hanno parlato oggi a Bergamo durante un incontro che si è tenuto nell’aula conferenze dell’Università di Bergamo-Sant’Agostino al quale hanno preso parte anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, Gianluigi Petteni (segretario confederale Cisl) e Paolo Buonanno (professore di Economia). A coordinarli, il vicedirettore del Corriere della Sera Antonio Polito.

(Pmi, il potere sottovalutato Politica e imprese diventino ambiziosi)

«La scelta di scrivere questo libro - ha spiegato Paolo Agnelli - deriva dalla voglia di mettere attorno ad uno stesso tavolo, come stiamo facendo oggi, parti sociali fondamentali per il nostro Paese come possono essere l’imprenditoria, il sindacalismo, la politica e i media. Per troppi anni ho dovuto accettare di sentire discorsi aleatori che nulla avevano a che fare coi reali problemi della “piccola” industria italiana. C’era un netto distacco tra politica. Imprenditoria e sindacati che oggi non possiamo più permetterci». Agnelli è poi sceso più nel dettaglio dei temi affrontati nel libro: «Il problema più grave che affligge l’Italia - ha osservato - è la disoccupazione che deriva dalla mancanza di lavoro. Le Pmi possono essere cruciali per risolvere la questione, basterebbe che una su tre assumesse una persona. È chiaro però che se il costo del lavoro continua ad essere così elevato, le aziende non possono assumere, gli italiani restano a casa e l’Italia deve pagarli senza ricevere nessun servizio in cambio. Le imprese sono soffocate poi dalle tasse indirette, dal costo dell’energia che è quadruplicato e da altri piccoli principi sbagliati che impediscono a noi Pmi di poter competere coi colossi internazionali».

Paolo Agnelli (Pmi, il potere sottovalutato Politica e imprese diventino ambiziosi)
Paolo Agnelli

Proprio il tema dell’ambizione e della competitività è stato toccato in modo anche approfondito da Giorgio Gori, candidato alle regionali lombarde: «Le regioni come la Lombardia - ha detto - che possono contare su un grande potenziale non possono più permettersi di competere con realtà minori come altre regioni italiane in difficoltà, ma devono guardare alle grandi regioni europee che fanno i fatturati e crescono. La politica deve essere capace di guardare a questi orizzonti per sostenere al meglio i nostri imprenditori».

Giorgio Gori (Pmi, il potere sottovalutato Politica e imprese diventino ambiziosi)
Giorgio Gori

Richetti ha cavalcato l’onda di questo ragionamento volto ad ampliare lo sguardo fuori dai confini italiani sottolineando lo spirito “garibaldino” con il quale è stato interpretato questo libro: «Sono davvero convinto - ha osservato - che l’apertura all’Europa da parte delle nostre imprese e della nostra politica sia doverosa, perché aprirsi all’Europa crea opportunità. Il problema più grave resta quello delle regole: fino a che non ci saranno regole omogenee e uguali per tutti questo non sarà possibile. In ultimo voglio dire che in questo percorso di apertura degli orizzonti bisogna anche essere capaci di cambiare principi e punti di vista, altrimenti si rimane sempre fermi al palo».

Matteo Richetti (Pmi, il potere sottovalutato Politica e imprese diventino ambiziosi)
Matteo Richetti

Buonanno si è soffermato invece su un particolare aspetto sollevato da Agnelli: «Mi ha colpito - ha precisato - l’enfasi che Agnelli ha messo nel discutere di temi attuali come quello dell’industria 4.0 spiegando che non esistono principi cardine a cui tutti devono attenersi: le Pmi ad esempio non possono permettersi gli investimenti tecnologici delle grandi aziende ed è inutile che continuino ad inseguire certi obiettivi».

Gianluigi Petteni (Pmi, il potere sottovalutato Politica e imprese diventino ambiziosi)
Gianluigi Petteni


Petteni ha colto e apprezzato l’idea di Agnelli per la quale è ora di dirsi le cose come stanno: «Questo è il momento di dirsi come mai si fallisce in questo Paese - ha detto - ma anche di dire alle imprese e alla politica che è il tempo delle ambizioni, delle aperture e del confronto con realtà internazionali».

Titolo: Piccole per modo di dire
Autore: Paolo Agnelli e Matteo Richetti
Editore: Fausto Lupetti Editore
Pagine: 164
Prezzo: 14,90 euro

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