Ehilà, forse ci siamo. Sono anni e anni che scriviamo e sosteniamo, anche attraverso questa rivista, la necessità di:
- promuovere la conoscenza e l'importanza dell'agricoltura e, più precisamente, del sistema agroalimentare, attraverso la comprensione delle relazioni esistenti tra sistemi produttivi, consumi alimentari, sostenibilità e salvaguardia dell'ambiente;
- favorire il conoscere e il saper riconoscere i prodotti agroalimentari di qualità, ottenuti secondo disciplinari di produzione legati alla tradizione e cultura del territorio rurale e/o secondo metodologie rispettose dell'ambiente;
- favorire l'adozione di corretti comportamenti alimentari e nutrizionali attraverso chiari punti guida: mangiare bene e in modo variato, non trascurare alcun nutriente, favorire il movimento e l’attività fisica;
- promuovere l’interdisciplinarietà dell'educazione alimentare, informando sugli aspetti storici, culturali, antropologici che possono coinvolgere tutta la comunità educativa;
- promuovere l'educazione al gusto.
Ebbene, questi obiettivi sono l’oggetto di un recente bando della Regione Lombardia-Ersaf per la “promozione di progetti di educazione agroalimentare rivolti a scuole, studenti, cittadini, responsabili degli acquisti familiari”. «Credo che la grande eredità di Expo Milano 2015 sarà una nuova consapevolezza dell'agricoltura, dell'agroalimentare e del cibo» avrebbe dichiarato l’assessore regionale
Gianni Fava. Una grande rivelazione, certamente... Peccato che poi, vai a vedere, per questa nobilissima e importantissima iniziativa di educazione alimentare sono stanziati dalla Regione solo 50mila euro. E la montagna partorì un topolino.