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Alimentare, +0,6% il fatturato Previsioni positive per il Natale

Il comparto alimentare made in Italy registra un aumento di fatturato pari allo 0,6%. A sostenere la crescita è l’andamento della domanda all’estero dove nel 2015 per le esportazioni si raggiungeranno 36 miliardi di euro. Il recupero è ancora marginale, ma è un segnale positivo di ripresa

25 novembre 2015 | 11:11
Alimentare, +0,6% il fatturato 
Previsioni positive per il Natale
Alimentare, +0,6% il fatturato 
Previsioni positive per il Natale

Alimentare, +0,6% il fatturato Previsioni positive per il Natale

Il comparto alimentare made in Italy registra un aumento di fatturato pari allo 0,6%. A sostenere la crescita è l’andamento della domanda all’estero dove nel 2015 per le esportazioni si raggiungeranno 36 miliardi di euro. Il recupero è ancora marginale, ma è un segnale positivo di ripresa

25 novembre 2015 | 11:11
 

In controtendenza all’andamento generale aumenta il fatturato dell’industria alimentare e delle bevande dello 0,6% con una tendenza che fa ben sperare per le festività di Natale quando le spese a tavola rappresentano una componente importante del budget delle famiglie. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sul fatturato e ordinativi industria a ottobre 2015.



A sostenere la crescita è infatti l’andamento della domanda sia in Italia che all’estero dove per le esportazioni alimentari made in Italy si raggiungerà nel 2015 il valore record di 36 miliardi di euro. Anche sul piano nazionale siamo di fronte ad un significativo cambio di direzione dei consumi alimentari e si prevede a fine anno secondo la Coldiretti uno 0,3% di crescita cumulata nei dodici mesi.

Il recupero è ancora del tutto marginale rispetto al crollo che si è verificato negli anni della crisi ma è un importante segnale positivo della ripresa. La spesa alimentare è uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale poiché si tratta della principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi. Il cambiamento deve ora trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi s trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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