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Spesa low cost per 1 famiglia su 4 Piccole botteghe sempre più in crisi

I numeri relativi al comparto del commercio per l’anno 2016 parlano chiaro: il low cost è sempre più ricercato con un aumento del 2% delle vendite nei discount. Gli italiani però continuano a cercare la qualità e per l’acquisto di frutta e verdura vanno alla caccia del “chilometro zero” nei mercati o dai produttori

 
23 febbraio 2017 | 11:54

Spesa low cost per 1 famiglia su 4 Piccole botteghe sempre più in crisi

I numeri relativi al comparto del commercio per l’anno 2016 parlano chiaro: il low cost è sempre più ricercato con un aumento del 2% delle vendite nei discount. Gli italiani però continuano a cercare la qualità e per l’acquisto di frutta e verdura vanno alla caccia del “chilometro zero” nei mercati o dai produttori

23 febbraio 2017 | 11:54
 

Il low cost salva il commercio al dettaglio nel 2016 con un aumento del 2% delle vendite dei discount alimentari, il dato più elevato tra tutte le forme di distribuzione. A metterlo in luce sono i dati sul commercio al dettaglio nel 2016 che evidenziano complessivamente, durante l’anno, un aumento dello 0,1%. Il commercio al dettaglio rimane però fermo in valore per i beni non alimentari mentre il segno positivo è dovuto esclusivamente alle vendite dei beni alimentari. Continua peraltro la preoccupante tendenza alla scomparsa delle piccole botteghe alimentari dove le vendite calano ancora dell’1%, il valore più alto, tra beni alimentari e non, tra tutte le tipologie distributive.

La spesa low cost salva il commercio  Inesorabile il crollo delle botteghe

Oltre una famiglia su quattro (26%) sceglie solo prodotti che costano meno secondo l’indagine Coldiretti/Ixè sui consumi degli italiani nel 2016. Dietro questi prodotti tuttavia spesso si nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi. Anche per questo si segnala la tendenza alla ricerca di canali di acquisto alternativi al dettaglio tradizionale con la crescita dell’online e della vendita diretta confermata dal boom dei mercati di vendita diretta del contadino dove hanno fatto la spesa più di 4 italiani su 10 (43%) nel 2016 con un aumento record del 55% negli ultimi 5 anni.

L’83% degli italiani considera l’acquisto di prodotti alimentari, direttamente nei mercati degli agricoltori, sicuro con una percentuale che è superiore del 23% rispetto ai supermercati e del 15% rispetto al dettaglio tradizionale. Non è un caso che l’81% degli italiani se fosse libero di scegliere preferirebbe comperare la frutta direttamente dagli agricoltori e l’88% degli italiani vorrebbe avere un mercato vicino a casa per avere più possibilità di scelta ed acquisto. I mercati degli agricoltori vengono scelti per trovare prodotti locali del territorio, cosiddetti a chilometro zero, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto della stagionalità dei prodotti in alternativa ai cibi che devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio.

Gli effetti positivi per i consumatori si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. L’Italia ha conquistato in pochi anni la leadership mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con proprio marchio del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica alla quale fanno riferimento oggi quasi ventimila agricoltori.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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