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Il riso potrebbe scendere in piazza L'Ente non è più rappresentativo

Artigiani e agricoltori chiedono di essere presenti nel consiglio di amministrazione dell'Ente nazionale risi. Cresce intanto l'opposizione alla nuova proposta di normativa approvata dalla Camera che vuole equiparare, come chiedono gli industriali, il Karnak (meno pregiato) al Carnaroli

 
21 gennaio 2010 | 19:55

Il riso potrebbe scendere in piazza L'Ente non è più rappresentativo

Artigiani e agricoltori chiedono di essere presenti nel consiglio di amministrazione dell'Ente nazionale risi. Cresce intanto l'opposizione alla nuova proposta di normativa approvata dalla Camera che vuole equiparare, come chiedono gli industriali, il Karnak (meno pregiato) al Carnaroli

21 gennaio 2010 | 19:55
 

Il riso potrebbe anche scendere in piazza. In attesa del previsto appuntamento al Senato, le consultazioni delle parti in causa non si fermano, mentre la protesta cresce. Quanto sollevato ad ottobre dal Consorzio di tutela e valorizzazione varietà tipiche di riso italiano circa la chiarezza e la trasparenza del disegno legge sul commercio interno del riso, prima dell'approvazione alla Camera, ha sicuramente infastidito alcuni componenti della filiera che davano per scontato la sua approvazione.

La Camera ha cercato una soluzione di compromesso inserendo un emendamento per dividere in due le tipologie di Carnaroli, speciale (cioè la varietà storica) e grezzo (cioè il Karnak o il Carnise). Il disegno legge è quindi passato in Senato che, nella seduta del 15 dicembre, ha deciso di non approvarlo ma di effettuare delle ulteriori audizioni con la speranza di salvaguardare le varietà storiche nel rispetto della storia della risicoltura e per la tutela del consumatore.

Maggiori oppositori alle obiezioni del Consorzio sono proprio gli industriali risieri aderenti all'Airi che godono dell'appoggio incondizionato dell'Ente nazionale risi, che dovrebbe tutelare tutto il settore risicolo, ma è diventato ormai un organismo che opera negli interessi degli industriali, nonostante tutti siano assoggettati ad un prelievo economico in base ai quintali di risone venduto ai trasformatori.

Ancora una incongruenza è che la responsabilità della purezza varietale del Carnaroli e delle altre varietà come Arborio, Baldo etc. fa capo proprio all'Ente nazionale risi. Sorge spontanea una domanda: perchè l'Ente non solo non le difende, ma da anni non ne cura neppure la ricerca per il loro mantenimento?

Una modifica del Consiglio di amministrazione dell'Ente sarebbe quindi auspicabile, inserendo magari rappresentanti  dei produttori/trasformatori e degli artigiani trasformatori, quelli che non aderiscono all'Airi, e che rappresentano il 20-30% del mercato.

Il riso 'italiano” come commodity non ha più diritto di esistere e molti dovranno cambiare il loro modo di pensare.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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