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La filiera del riso scende in piazza Bisogna informare l'opinione pubblica

Il prossimo 21 maggio Coldiretti Vercelli e Biella con l’appoggio della sezione di Vercelli di Adiconsum, organizzerà in piazza Zumaglini un presidio per far conoscere all’opinione pubblica i danni che mancanza di strategia, di controlli e di trasparenza hanno causato alla filiera risicola

 
19 maggio 2010 | 11:05

La filiera del riso scende in piazza Bisogna informare l'opinione pubblica

Il prossimo 21 maggio Coldiretti Vercelli e Biella con l’appoggio della sezione di Vercelli di Adiconsum, organizzerà in piazza Zumaglini un presidio per far conoscere all’opinione pubblica i danni che mancanza di strategia, di controlli e di trasparenza hanno causato alla filiera risicola

19 maggio 2010 | 11:05
 

Il riso scende in piazza e lo fa per informare. Che il comparto risicolo sia in crisi, ormai lo affermano in molti, ma di certo non tutti hanno voglia di soffermarsi sulle reali motivazioni, perché è più facile fare rumore con dichiarazioni ad effetto che esaminare la situazione attuale.

Venerdì 21 maggio Coldiretti Vercelli e Biella con l'appoggio della sezione di Vercelli di Adiconsum, organizzerà in piazza Zumaglini un presidio per far conoscere all'opinione pubblica i danni che  mancanza di strategia, di controlli e di trasparenza hanno causato alla filiera.

Il crollo dei prezzi del risone ad eccezione delle varietà per uso interno, Carnaroli ed Arborio, esiste tuttora,  ma questa riduzione non ha portato vantaggi al consumatore che non ha visto scendere il prezzo allo scaffale. Oggi un chilo di risone mediamente è pagato al produttore tra 0,20-0,25 euro.

Dopo la lavorazione il prezzo di un chilo di riso, proprio per effetto del calo dovuto all'eliminazione delle impurità e dei sottoprodotti, sale a 0,55-0,60 euro e arriva allo scaffale con un prezzo medio di  2,75 euro. Per arginare la situazione le due associazioni chiedono di arrivare in tempi brevi a un accordo sulle modalità di formulazione del prezzo, che deve tenere conto delle quotazioni di mercato, stabilito dalle grandi industrie risiere,  in Italia il 70% della produzione è gestito da tre grandi nomi,  ma deve garantire un giusto reddito alle imprese agricole che lavorano nel segno della qualità.

Altro fattore importante è il capitolo riso coltivato in altri paesi. Occorre conoscere quantità, qualità   e chiedere che venga sottoposto al rispetto degli standard fissati per il riso coltivato in Italia e cioè normative igienico-sanitarie, utilizzo dei fitofarmaci oltre al nominativo di  chi lo acquista e i parametri utilizzati per la quotazione del suo prezzo alla Borsa Merci. A tutela del consumatore poi occorre rendere obbligatorio in etichetta la provenienza e la varietà.

è arrivato il momento di costruire una filiera basata su aziende serie con una fondata volontà di operare nel rispetto dell'agricoltura garantendo un reddito corretto agli operatori del settore, una trasparenza verso il consumatore offrendogli un prodotto di qualità a un prezzo corretto e salvaguardando la qualità e la tipicità delle nostre produzioni. Tutto questo deve essere condiviso anche dalle istituzioni e degli Enti preposti al buon funzionamento della filiera.


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