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L’inganno dietetico dell’insalata La Toscana sempre più “pesante”

Secondo l’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica l’insalatona è un inganno dietetico poiché nel piatto sono aggiunti alimenti non certo dietetici come le noci, il mais, il formaggio e l'uovo sodo. In Toscana il numero maggiore di obesi, soprattutto tra le donne (17 su 100)

05 ottobre 2010 | 15:17
L’inganno dietetico dell’insalata 
La Toscana sempre più “pesante”
L’inganno dietetico dell’insalata 
La Toscana sempre più “pesante”

L’inganno dietetico dell’insalata La Toscana sempre più “pesante”

Secondo l’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica l’insalatona è un inganno dietetico poiché nel piatto sono aggiunti alimenti non certo dietetici come le noci, il mais, il formaggio e l'uovo sodo. In Toscana il numero maggiore di obesi, soprattutto tra le donne (17 su 100)

05 ottobre 2010 | 15:17
 

«Sono a dieta, prendo un'insalata completa». Questa l'ordinazione di molti che, specialmente all'ora del pranzo, entrano nel bar o nel fast food con la certezza di chi sta per compiere un 'sacrificio” in nome della linea.

L'insalatomania, come la chiamano gli esperti, è solo l'ultima moda tra uomini e donne ossessionati dalla linea, ma rischia di rivelarsi un boomerang. Parola dell'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), intervenuta oggi, 05 ottobre, a Roma alla presentazione dell'Obesity Day.



«Una moda tornata prepotentemente nella pausa lavoro - ha spiega Giuseppe Fatati, presidente dell'Adi e coordinatore dell'Obesity Day - ma se questa verdura è un alimento importante perché contribuisce alla sazietà e aiuta nell'assunzione di fibre, si devono però rispettare due condizioni: deve essere condita con un filo d'olio, e deve far parte di un pasto».

L'insalatona che tanto va di moda, invece, «è un inganno dietetico poiché nel piatto, in compagnia di qualche foglia d'insalata, sono aggiunti alimenti non certo dietetici come le noci, il mais, il formaggio e l'uovo sodo» ha spiegato l'esperto.

Un inganno dietetico che 'pesa”, sia sotto il punto di vista economico (dai 10 ai 15 euro) sia perché arriva a dare 500-600 calorie, buona parte del fabbisogno giornaliero. Un inganno, ovviamente, perché chi ha ordinato l'insalatona poi è convinto di non aver mangiato e la sera 'si premia” con un pasto abbondante. Insomma, come dice l'esperto, «la sorpresa poi la regala implacabile la bilancia».

Insomma il problema dell'obesità è in continua evoluzione. Dieci anni dell'Italia sulla bilancia: c'è chi ingrassa e chi dimagrisce. La Toscana 'pesa” sempre di più, soprattutto per quanto riguarda le donne: tra chi è obesa (17 su cento) e chi è in sovrappeso (41 su cento) sono tante le toscane in lite costante con la bilancia. Gli uomini hanno qualche soddisfazione, calano quelli in sovrappeso (sono 30 su cento), ma anche parecchi problemi visto che aumentano gli obesi (sono 16 su cento).

Eppure, da dieci anni 'Obesity Day” apre le sue porte per consigli gratuiti a chi insegue la linea perduta. Era stata l'Istat a fotografare la realtà della Toscana nel 2000, mentre quella attuale viene da un'indagine dell'Obesity Day nell'area senese ma sovrapponibile a quella di tutta la regione.

Cambia lo scenario tra i capelli bianchi: 51% gli individui in sovrappeso e 11% quelli obesi, mentre tra le donne sono 51 su cento quelle in sovrappeso e 12 su cento le obese. In questa panoramica, ecco la situazione dei bambini: nel 2000 quelli in sovrappeso erano 23 su cento e gli obesi il 9, adesso il sovrappeso è salito al 24% e l'obesità al 10.

Il quadro della regione è stato disegnato da Barbara Paolini, presidente della Toscana per l'Associazione italiana dietetica e nutrizione clinica (Adi)e Uoc Dietetica Medica, dell'azienda ospedaliera universitaria di Siena, alla vigilia di 'Obesity Day” che in Toscana, come nel resto d'Italia, apre le porte dei Centri di dietetica pubblici.

«Negli ultimi dieci anni - ha commentato l'esperta - la situazione in Toscana è peggiorata, come in tutta Italia e in molta parte dell'Europa. Il fatto è che l'attività fisica, sempre protagonista, è troppo poca. E poi le abitudini alimentari che non cambiano: non mancano mai a cena sulla tavola la pasta e il classico 'piatto freddo” a base di insaccati e formaggi, con abbondante pane e poca, o spesso niente, verdura. Penalizzato il pesce, specie nelle aree interne». Tra i giovani, ha concluso, «il quadro riflette quello delle altre regioni d'Italia con preferenza di consumo di merendine, snack salati o dolci agli spuntini, abbinati a bibite dolci al posto dell'acqua, tra l'altro bevande gasate sono spesso consumate anche ai pasti al posto dell'acqua».


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