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Ristoranti italiani all’estero Ma Galan sa cosa fa il Governo?

Stando alle ultime dichiarazioni del ministro delle Politiche agricole, finalmente la ristorazione italiana nel mondo troverebe un riconoscimento con fantomatiche targhe da inventare... Ma non sa che ci sono già i ristoranti italiani nel mondo certificati dall'Isnart e dalle Camere di commercio

 
12 marzo 2011 | 12:07

Ristoranti italiani all’estero Ma Galan sa cosa fa il Governo?

Stando alle ultime dichiarazioni del ministro delle Politiche agricole, finalmente la ristorazione italiana nel mondo troverebe un riconoscimento con fantomatiche targhe da inventare... Ma non sa che ci sono già i ristoranti italiani nel mondo certificati dall'Isnart e dalle Camere di commercio

12 marzo 2011 | 12:07
 

Giancarlo GalanMa il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan (nella foto a sinistra) sa cosa fanno alle istituzioni del Governo ? Il dubbio è venuto ad alcuni ristoratori, fra cuii Emanuele Esposito, nell'apprendere che , rispondendo il 9 marzo scorso all'interrogazione presentata dal deputato Antonio Razzi (Ir - Iniziativa responsabile) circa l'istituzione di una 'Targa di qualità e provenienza dei prodotti gastronomici italiani”, il Ministro ha dichiarato: «Lei, on. Razzi, ha colto nel segno proponendo una questione fortemente caratterizzante della nostra italianità nel mondo».

Dopo aver elogiato l'iniziativa per i suoi innumerevoli e sostanziali risvolti non solo nella promozione del nostro Made in Italy nel mondo, il Ministro ha riconosciuto nell'iniziativa di Razzi un sistema valido per contrastare l'enorme contraffazione ed imitazione dei prodotti che hanno reso e rendono famosa in tutto il mondo la Cucina italiana ma che ne danneggiano irrimediabilmente l'immagine e l'economia. «Mi accingo ad approntare da subito - ha proseguito Galan - un decreto in tal senso. Non sarà facile studiare i meccanismi di introduzione della targa ma si rende necessario porre ordine nel mondo della ristorazione italiana all'estero per certificarne in maniera inequivocabile la qualità».
Peccato che da mesi l'Isnart, istituto delle Camere di commerco, sia al lavoro per certificare col marchio di qualità ristoranti italiani nel mondo...

Emanuele EspositoUna dimenticanza che non è però sfuggita a Emanuele Esposito (nella foto a destra), general manager de Il Villaggio di Jeddah (Arabia Saudita), che ha infatti dichiarato in una nota a 'Italia a Tavola”: «Questa non si commenta. Ma fino a che punto noi Ristoratori italiani dobbiamo subire queste cavolate? Un giorno Galan chiude la Commissione per la Targa ristorante italiano, un altro giorno la ripropone. E che fine farà il Marchio di qualità proposto da Unioncamere? Ci stanno prendendo per... lasciamo stare».

 
Antonio Razzi«Questo è un giorno da ricordare - aveva invece commentato Antonio Razzi (nella foto a sinistra) - finalmente il mondo della ristorazione italiana nel mondo troverà quel riconoscimento necessario per provare che quello che si offre nei nostri ristoranti e pizzerie all'estero è italiano al 100%. La Targa sarà garanzia di qualità per gli stranieri che vogliono mangiare come mangerebbero in Italia. Per tutto il settore, questa sarà una tappa cruciale che rivaluterà il lavoro di migliaia di lavoratori del settore all'estero».

L'on. Razzi ha consegnato poi al ministro Galan cinque bozze probabili di Targa sulla falsa riga delle quali predisporre quella definitiva. Meritevoli di tale riconoscimento saranno quelle ditte di ristorazione italiane in tutto il mondo dislocate che dimostreranno di usare solo ed esclusivamente materie prime italiane e ricette tipiche della gastronomia nostrana per il loro esercizio.

Se non fosse che i "responsabili" servono alla sopravvivenza del Governo ci sarebbe da chiedersi se a qualcuno non andrebbe data la patente dello stupido per l'esplicita volontà di sprecare denaro pubblico... .



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