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A Firenze Confesercenti "benedice" TripAdvisor

L'incontro con TripAdvisor, organizzato da Confesercenti e rivolto agli operatori, ha illustrato le modalità di promozione dei locali e le opportunità offerte dal portale americano: una vetrina pubblicitaria che ha però sorvolato sul fenomeno delle recensioni fasulle o frutto di ricatti o pagamenti

 
25 settembre 2012 | 17:13

A Firenze Confesercenti "benedice" TripAdvisor

L'incontro con TripAdvisor, organizzato da Confesercenti e rivolto agli operatori, ha illustrato le modalità di promozione dei locali e le opportunità offerte dal portale americano: una vetrina pubblicitaria che ha però sorvolato sul fenomeno delle recensioni fasulle o frutto di ricatti o pagamenti

25 settembre 2012 | 17:13
 

L'obiettivo dichiarato era quello di fare comunicazione e informazione sul web 2.0 partendo dal caso (sotto contestazione) di TripAdvisor. L'incontro organizzato lunedì a Firenze da Confesercenti, In Your Tuscany e Cescot si è però trasformato come prevedibile in una tribuna per il portale americano che ha rilanciato sulle 'opportunità” offerte dal coinvolgimento dei consumatori attraverso le recensioni, sorvolando sul fatto che siano fasulle o frutto di ricatti o pagamenti.



Vittorio Deotto, territory business development manger di TripAdvisor Italia, nella sua presentazione ha illustrato il profilo generale del portale, gli strumenti a disposizione dei gestori, le modalità utili per gestire il profilo del proprio locale e le risposte alle recensioni e infine ha spiegato le iniziative commerciali di TripAdvisor. All'incontro, moderato da Cristina Pagani, presidente di In your Tuscany, hanno partecipato anche Francesco Tapinassi, consulente e docente di Marketing e comunicazione nell'ambito dei servizi turistici, e Suzi Jenkins, Social media specialist e responsabile social media di In your Tuscany. 

I temi trattati sono stati moltissimi: brand reputation, user generated content, best practices per gestire il profilo di una struttura su TripAdvisor, come rispondere alle recensioni (tutte, non solo quello negative), come comunicare in modo opportuno la propria presenza sui social network ... e tanto ancora. Un eccesso di parole in inglese, di termini di marketing, di concetti nuovi e nemmen tanto facili. Un vero brain-storming a tutti gli effetti!

Non sono certo mancate posizioni di soddisfazione da parte di alcuni presenti che mostravano con fierezza molte recensioni "positive", ma sul tema centrale dell'anonimato non è stato detto nulla. Tanto che non sono mancate le voci discordanti.   

Amerigo CapriaNel corso dell'incontro, sono state spiegate le diverse opportunità offerte dal portale americano, finalizzate ad aumentare il numero assoluto di recensioni dei locali. E proprio questo ha creato dubbi fra i presenti «Si tratta di procedure che non sono affatto sinonimo di qualità del locale», ha commentato ad esempio  Amerigo Capria (nella foto), cuoco e titolare del ristorante Baccarossa di Firenze. «A 'tutela” del locale, TripAdvisor offre soltanto lo strumento della replica da parte della sua direzione. Il che non è assolutamente una modalità efficace per contrastare il fenomeno delle false recensioni. TripAdvisor in sostanza fa passare solo quello che vuole, secondo parametri non democratici. Nel caso di una replica da parte del locale alle recensioni negative, il portale è progettato per tutelare gli utenti, non le imprese. Invece bisogna tutelare chi fa il turismo non chi lo riceve. Viene presentato come il 'sito delle opportunità”, uno strumento per ottenere una comunicazione forte. Ma questo aumenta il 'pathos” di TripAdvisor stesso, non dell'azienda recensita. Il gestore si può sentire per così dire 'violentato” dal sito americano, poiché non garantisce trasparenza e diritto di replica. Garantisce solo l'anonimato degli utenti recensori. Non ha filtri preimpostati che assicurino la veridicità dei contenuti, e questo produce una distorsione forte della realtà, che tende a inquinare a monte e travisare le informazioni. Oltretutto TripAdvisor non è gratuito come vuole sembrare: propone alle aziende pacchetti pubblicitari mirati per la promozione, pay-per-click, ecc. E questa non è meritocrazia. In questo modo si crea soltanto un grande calderone in cui ci sono sia quelli che pagano sia quelli che non pagano».

«Sono sconcertato dalla questione», ha dichiarato a 'Italia a Tavola” Jacopo De Ria, presidente Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo). «Soprattutto in questi giorni, anche parlando direttamente con alcuni colleghi, siamo venuti a conoscenza di fatti sconcertanti inerenti appunto la manipolazione di informazioni e la divulgazione di recensioni fasulle. Già in passato abbiamo criticato duramente l'attività di TripAdvisor in quanto è di fatto impossibile risalire all'identità di chi ha scritto le recensioni. Ad aggravare la nostra critica c'è il fatto che dietro questa attività vi sono agenzie e aziende pubblicitarie incaricate di promuovere o stroncare talune o altre attività, al solo fine commerciale. Consultando altri siti di tour operator o alberghi emerge palesemente che le recensioni espresse in rete possono essere diverse e contraddittorie e che, come sempre accade, a prevalere sono le recensioni negative, ma il metodo di TripAdvisor è da condannare duramente».

L'iniziativa, che aveva lo scopo di presentare le attività commerciali e a pagamento del portale dove più diffusa è la pratica del taroccamento delle recensioni, ha confermato in pieno la scelta di Confesercenti di "distinguersi" dalla Fipe (che contesta le pratiche di TRipADvisor) offrendo una tribuna di credibilità al portale. E questo quasi che fossero bufale le inchieste effettuate dai più importanti quotidiani nazionali nelle scorse settimane che hanno fatto capire qual è il marcio e l'imbroglio che in Europa sta dietro un portale come TripAdvisor, non a caso condannato a Parigi e Londra per pratiche lesive della concorrenza e distorsione del mercato. L'incontro ha fatto solo il gioco del portale americano indebolendo l'intero settore della ristorazione.


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