Decine di migliaia di visitatori. Un successo che va ben oltre ogni più ottimistica aspettativa. Nella decina di giorni in cui è stata allestita nel cortile d’onore di Palazzo Vecchio a Firenze, la mostra “Cuochi a colori” (50 ritratti dei più noti cuochi e ristoratori italiani, realizzati da Renato Missaglia) è stato l’evento più visitato del capoluogo toscano. Purtroppo il fitto calendario di appuntamenti del prestigioso palazzo fiorentino ha impedito di prolungare la durata della mostra realizzata da Italia a Tavola con la collaborazione di Fipe e Confcommercio Toscana.
La gran parte della stampa nazionale ha segnalato questa iniziativa (che rientrava nell’evento del Premio Italia a Tavola che aveva per sponsor principali i consorzi del Grana Padano, della Mozzarella di bufala campana Dop e del Vino Chianti) e numerosi sono stati i servizi televisivi e radiofonici che ne hanno parlato generando una grande curiosità.
Ma “Cuochi a colori” non ha esaurito la sua finalità, che è quella di promuovere la Cucina italiana e creare uno spirito di squadra fra tutti i suoi protagonisti, più o meno conosciuti. Secondo un programma in gran parte già definito, la raccolta dei ritratti girerà ora l’Italia per giungere (arricchendosi strada facendo di altri protagonisti) a Milano in occasione dell’Expo 2015. Il primo appuntamento, già in calendario, è quello di Cortina d’Ampezzo (Bl), dove la mostra approderà al Museo delle Regole. Sarà inaugurata in occasione di “Gusto Cortina”, in calendario fra il 16 e il 17 giugno, e resterà visitabile fino alla fine del mese. Le tappe successive saranno Venezia e Roma.
«La mostra - ci spiega il curatore Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola - è il nostro tributo ad una categoria, quella dei cuochi e dei ristoratori, ancora capace di dare valore aggiunto al sistema Italia e al nostro stile nazionale. Poiché le creazioni dei cuochi durano giusto il tempo di dare piacere e benessere al consumatore, abbiamo pensato di rendere duraturi nel tempo i volti di alcuni dei più noti artigiani, a volte veri artisti, che si cimentano ai fornelli. All’arte, in questo caso alla sapiente mano di Renato Missaglia che mixa egregiamente nuove tecnologie e pratiche tradizionali, è stato affidato il compito di far durare nel tempo l’immagine, vera e uguale per tutti, di alcuni dei protagonisti di questo mondo. L’accoglienza dei fiorentini e dei turisti è stata altissima e ciò ci spinge a proseguire».