La Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) si è presentata all’appuntamento con la 47ª edizione di Vinitaly per la prima volta con uno stand istituzionale. «Siamo sempre stati presenti a Vinitaly fin dalla fondazione, nel 2008, rappresentati ottimamente dalle centinaia di nostri soci distribuiti in tutti i padiglioni di tutte le regioni italiane», spiega il presidente
Costantino Charrère. «Quest’anno però abbiamo fortemente voluto uno spazio che costituisca un punto di riferimento per i nostri 700 vignaioli indipendenti associati e per quanti vogliono saperne di più su di noi e magari iscriversi, e per gli esponenti dei media che abbiano interesse a porci delle domande, ad approfondire la conoscenza delle nostre iniziative e attività».
Molta è la “carne al fuoco” in questo momento, dalle richieste di semplificazione delle pratiche burocratiche per le aziende vitivinicole, ai chiarimenti chiesti in sede europea per risolvere la questione vendite ai privati, fino al no all’utilizzo della chimica per l’attuazione della “Vendemmia verde”. E poi vi sono gli eventi in fase di organizzazione, di cui a Vinitaly sono state date alcune anticipazioni. In primis “BeWine! Mostra mercato dei vignaioli del Trentino”, che si svolgerà dal 19 al 21 aprile a Trento, l’occasione perfetta per il pubblico di conoscere il numeroso gruppo dei vignaioli indipendenti trentini e i loro grandi vini di territorio. Sarà poi la volta dell’appuntamento clou per l’associazione, il momento di incontro e di scambio con i consumatori e gli appassionati dell’eno-qualità: il “Mercato dei vini dei Vignaioli indipendenti”, che quest’anno si terrà sabato 30 e domenica 1 dicembre alla Fiera di Piacenza.
La Federazione italiana dei vignaioli indipendenti oggi conta 700 produttori associati da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 7mila ettari di vigneto, quindi una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. 412mila sono gli ettolitri di vino prodotti, 55 i milioni di bottiglie commercializzate e oltre 0,5 i miliardi di euro di fatturato. I 7mila ettari di vigneto sono condotti per il 44% in regime biologico/biodinamico, per il 18% secondo i principi della lotta integrata e per il 38% secondo la viticoltura convenzionale.
Video realizzato da: Laura Miedico