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I 40 anni dell’Enoteca Pinchiorri raccontati in un libro... a due voci

Nel libro “Pinchiorri a due voci” l’autore Leonardo Castellucci ha tracciato con mano biografica il “romanzo” di una bellissima avventura, o meglio di due storie: quella di Annie Féolde e quella di Giorgio Pinchiorri

 
14 maggio 2013 | 15:10

I 40 anni dell’Enoteca Pinchiorri raccontati in un libro... a due voci

Nel libro “Pinchiorri a due voci” l’autore Leonardo Castellucci ha tracciato con mano biografica il “romanzo” di una bellissima avventura, o meglio di due storie: quella di Annie Féolde e quella di Giorgio Pinchiorri

14 maggio 2013 | 15:10
 

FIRENZE - La cucina italiana valorizzata nei suoi prodotti unici al mondo e il mondo del vino come obiettivo di promozione di valori e cultura. Queste le due vite intrecciate che hanno dato vita ad uno dei ristoranti piú famosi al mondo e simbolo della moderna Firenze. Ci riferiamo ai percorsi professionali e umani di Annie Feolde e Giorgio Pinchiorri artefici del successo dell'enoteca piú famosa d'Italia. Un'esperienza che Annie ha voluto celebrare regalando, come un'autentica sorpresa, una doppia biografia a Giorgio. E cosí “Pinchiorri a due voci” (Pinchiorri, two voices that become one), edito da Cinquesensi, è stato presentato alla stampa e agli amici dell’Enoteca Pinchiorri dal padrone di casa Piero Antinori e dall’autore Leonardo Castellucci. I due protagonisti, Annie Féolde e Giorgio Pinchiorri, hanno ripercorso i quarant’anni del ristorante stellato e della mitica cantina, coinvolti, in una gustosa conversazione svoltasi fra memoria e proiezioni future, dagli “amici di una vita” Elisabetta Bastianello e Toni Cuman.



Annie Féolde, insieme a Italo Bassi e Riccardo Monco, i suoi due primi chef de cuisine, ha preparato per gli ospiti tre fra i suoi piatti storici abbinati da Giorgio Pinchiorri a tre vini di Marchesi Antinori: Gamberoni allo spiedo avvolti nella pancetta e gran farro lucchese e Cervaro della Sala; Risotto con piccione e Salsa di fegatini al timo e Tignanello 2009; Zuccotto a modo nostro con frutta e verdure candite e Aleatico 2010.

Leonardo Castellucci ha tracciato con mano biografica il “romanzo” di una bellissima storia o, meglio, di due storie, quella di Annie Féolde e quella di Giorgio Pinchiorri, che si incontrano per diventare la quarantennale avventura dell’Enoteca Pinchiorri. In 224 pagine si raccontano i diversi destini dei due protagonisti che poi si incontrano per perseguire un sogno comune, quello di dar vita a una grande e innovativa enoteca e subito dopo a un altrettanto grande ristorante.

Due passioni diverse ma perfettamente compatibili che si salderanno in quello che è considerato un unicum nella ristorazione, quello dell’Enoteca Pinchiorri: un luogo di eccezionali intuizioni culinarie, in cui risiede un’esclusiva rassegna del meglio della viticoltura internazionale e dove si è ospitati secondo le più raffinate regole dell’arte dell’accoglienza. Paul Bocuse ha firmato una breve e vivace prefazione dedicata ad Annie Féolde mentre quella di Giorgio Pinchiorri è siglata da Piero Antinori che ricorda un cammino comune in un settore, quello enologico, che in pochi decenni ha assistito a una vera e propria rivoluzione culturale. Un locale che nei mesi scorsi aveva superato quota un milione di clemti e che in tutto il mondo rappresenta ai massimi livelli lo stile italiano.



La storia di Annie Féolde parte dalla Francia e passa per l’Inghilterra prima di sbarcare in Italia. Da qui al Giappone e al mondo che la premia e dove riceve riconoscimenti e premi. Oltre alle immagini dei collaboratori che hanno contribuito e contribuiscono al successo del ristorante, nel libro sono riprodotti i 10 piatti storici che Annie ha voluto raccontare in presa diretta.

La storia di Giorgio Pinchiorri parte dalla campagna modenese e poi si consolida professionalmente a Firenze ma con continui viaggi nelle terre del vino di Europa e del mondo, in un ininterrotto aggiornamento che presto gli permetterà di essere individuato come uno fra i più apprezzati conoscitori della complessa materia. A chiusura del racconto della sua avventura umana e professionale Giorgio Pinchiorri propone le sue 50 grandi bottiglie del cuore, quelle che solo l’intuito e la sapienza di una grande intenditore hanno saputo collezionare in 4 decenni.      

Annie Feolde vista da Renato MissagliaRiportiamo di seguito quanto scrive Paul Bocuse  nella prefazione del libro (La Signora dei fornelli)
"Annie Féolde. Quando s’incrocia questa signora di raffinata eleganza, sembra stia uscendo per andare a prendere il tè con qualche testa coronata! Eppure, per quanto vada indietro nei miei ricordi, penso di aver conosciuto Annie Féolde per la prima volta al suo debutto presso l’Enoteca Pinchiorri, durante una cena organizzata con Sirio Maccioni insieme a miei amici e Roger Vergé in presenza dell’attore Ugo Tognazzi. In quell’occasione abbiamo assistito alla messa in scena di vini prestigiosi selezionati da Giorgio Pinchiorri, accompagnati da piatti raffinati preparati dalla nuovissima chef di questo palazzo fiorentino.
Sono passati molti anni da allora e questa Bianca Castafiore dei fornelli continua a brillare."

Di seguito la prefazione al libro di Piero Antinori (La cantina di ristorante più fornita al mondo)
"Conosco Giorgio Pinchiorri da più di quarant’anni. Dai tempi in cui lavorava alla Buca Lapi, la storica trattoria ricavata nelle cantine di Palazzo Antinori.

Allora eravamo entrambi molto giovani e a me piaceva andare a mangiare in quel luogo così ‘familiare’. Non dovevo neppure fare un grande sforzo, uscivo di casa per andare a mangiare... a casa!
In sala, Giorgio era attivissimo e con quella sua personalità così vitale consigliava i vini agli ospiti tentando di spiegarne l’origine e le caratteristiche. Questa sua singolarità mi colpì, visto che al tempo il vino non era trattato con la stessa attenzione di oggi. Entrammo in simpatia, ma mai avrei pensato che in seguito sarebbe diventato uno fra i più stimati e stimabili uomini di vino del mondo. Poi il salto imprenditoriale con l’apertura dell’Enoteca Nazionale e poco dopo dell’Enoteca Pinchiorri, oggi la Cantina di ristorante più importante al mondo. In questo lungo lasso di tempo ho seguito con amichevole ma anche interessata attenzione la crescita costante di questo tempio del collezionismo vinicolo. Una crescita che Pinchiorri ha curato con un amore e una passione da predestinato tanto che, nel suo caso, mi piace parlare di vocazione, perché credo che le felici, spesso coraggiose scelte da lui fatte nel tempo siano state, quasi sempre, segnate dal talento dell’intuizione oltre che dalla sua altissima competenza. Pochissimi nel mondo conoscono il vino francese come lui, nessuno come lui ha dato impulso commerciale ai vini toscani e piemontesi in anni in cui i nostri vini iniziavano la difficile ed entusiasmante sfida del loro rinnovamento.

In una recente occasione, ho organizzato una verticale di tutte le annate del nostro Tignanello, ma in cantina mancava proprio una bottiglia del primo anno di produzione, il 1971. Subito ricorsi a Giorgio Pinchiorri che, naturalmente, me la fece avere con massimo piacere salvandomi da un’imbarazzante situazione. Impossibile che nella sua cantina manchino le 2 prime annate di una grande etichetta, impensabile che i vini di punta di tutto il mondo non facciano parte della sua personalissima collezione.
Ma il suo successo è stato certo facilitato dall’incontro con Annie Féolde che, con la sua verve, il suo entusiasmo, il suo savoir–faire e la sua straordinaria sensibilità in cucina è riuscita, accanto al fenomeno Cantina, a farne nascere un altro, un ristorante riconosciuto a livello mondiale per la qualità eccelsa e per la grande creatività nel solco della tradizione toscana. Un incontro tra due primissimi attori, dunque, che rappresentano per Firenze e per l’intero universo vitivinicolo, un punto di riferimento e un esempio.

Ringrazio dunque, da produttore di vino ma anche da curioso buongustaio, Giorgio e Annie per i loro eccezionali risultati e come amico, auguro loro, ancora altrettanti anni di scoperte e di successi."

Pinchiorri a due voci
La cucina di Annie Féolde, la cantina di Giorgio Pinchiorri
Autore: Leonardo Castellucci
Editore: Cinquesensi
Due edizioni: italiano e inglese
Formato: 24x29,5 cm
Pagine: 224

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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16/05/2013 16:18:37
1) Dove possiamo trovare il libro ?
Buongiorno, io e mia moglie siamo stati tra i primi frequentatori dell'Enoteca Pinchiorri poi da diversi anni ci siamo trasferiti in Romagna. Ci piacerebbe molto leggere il libro in questione, sapete dirci dove possiamo trovarlo? Cordiali saluti
Paolo Pierucci
giornalista



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