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La filiera corta di “Buono e Onesto” Qualità, sicurezza, sostenibilità del latte

“Buono e Onesto” è un progetto innovativo, volto ad offrire la fornitura di un prodotto locale di qualità che nel contempo possa garantire un valore aggiunto che assicuri vita, stabilità e sicurezza all’ambiente rurale

di Isabella Radaelli
 
29 novembre 2013 | 10:32

La filiera corta di “Buono e Onesto” Qualità, sicurezza, sostenibilità del latte

“Buono e Onesto” è un progetto innovativo, volto ad offrire la fornitura di un prodotto locale di qualità che nel contempo possa garantire un valore aggiunto che assicuri vita, stabilità e sicurezza all’ambiente rurale

di Isabella Radaelli
29 novembre 2013 | 10:32
 

Franco Verrascina (foto Nick Zonna)MILANO - È stato presentato ieri, 28 novembre, al Circolo della Stampa di Milano, davanti da un numeroso pubblico composto da giornalisti, esperti del settore e ospiti vari, “Buono e Onesto”, il progetto altamente innovativo promosso dall’Associazione produttori latte della Pianura Padana - Apl, che rappresenta il settore “Latte” in Copagri, aderente all’European milk board - Emb, associazione che aggrega 19 Federazioni di produttori di latte di 14 paesi europei e 100mila produttori di latte.

La presentazione è stata illustrata da Romuald Schaber, presidente European Milk Board, Franco Verrascina (nella foto), presidente nazionale Copagri, Roberto Cavaliere, presidente regionale Copagri e Apl, dal professor Luigi Bonizzi del Dipartimento di Scienze Veterinarie Università di Milano e Giorgio Donegani, presidente di Fei (Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare).

Erano presenti per significare la loro vicinanza al progetto ed in rappresentanza degli organi politici di riferimento: Maurizio Martina, sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nel Governo Letta, Maria Teresa Baldini, consigliere regionale, Alessandro Ranaldi, VicePresidente e Responsabile Settori Produttivi Copagri, Alessandro Colucci, Presidente della Commissione Programmazione e Bilanci e l’attore e regista Luca Barbareschi, che ha sottolineato la necessità di comunicare e sostenere il Bello ed il Buono della nostra nazione affinché si sottolineino le migliori caratteristiche.

Il progetto “Buono e Onesto” si sta attuando in diversi Paesi con lo scopo di sostenere la produzione del latte dei propri associati promuovendo la vendita nei paesi di origine di un prodotto “Buono”, nazionale, di altissima qualità, rispettoso dell’ambiente, e “Onesto” nel prezzo, conveniente per il consumatore e giustamente remunerativo per il produttore.

Più o meno il 90% del volume di latte in Europa viene prodotto nei suoi Stati membri, ed è proprio nell’imponenza di queste cifre che affonda la sua forza il brand comune “Buono e Onesto”, nato con l’obiettivo di diffondersi in ogni paese per: garantire la fornitura di un prodotto locale di qualità, mantenere la presenza delle produzioni sul proprio territorio, portare un valore aggiunto che assicuri vita, stabilità e sicurezza all’ambiente rurale, mantenere il lavoro e promuovere l’occupazione, assicurare la sovranità alimentare anche come garanzia di indipendenza per il futuro e infine proteggere e conservare il paesaggio agricolo.

Il latte vanta una composizione nutritiva tale da farne un alimento prezioso a qualsiasi età. Eccellente fonte di calcio (mezzo litro di latte fornisce il 70% di tutto quello che serve nella giornata), contiene un’alta quantità di proteine, indispensabili per la costruzione dei tessuti corporei, e fornisce una buona quota di lattosio, zucchero utile come fonte di energia di pronta assimilazione. Quanto ai grassi, che costituiscono circa il 3,5% del peso del latte, non solo contribuiscono all’apporto energetico, ma veicolano nell’organismo anche preziosi fattori vitaminici, come la vitamina A, necessaria per garantire il perfetto funzionamento della vista e capace di proteggere le mucose e la pelle.

I relatori e in primo piano Roberto Cavaliere, presidente regionale di Coopagri e Apl (foto Nick Zonna)

Caratteristica peculiare del latte è poi la sua versatilità: è la materia prima con cui si produce lo yogurt e si fabbricano quei formaggi che tanto contribuiscono al patrimonio gastronomico del nostro Paese. Nutriente, buono, versatile, il latte è sempre stato - in Italia come in altri paesi europei - espressione di una cultura produttiva capace di coniugare localmente il valore della tradizione a quello dell’innovazione, nel rispetto del territorio, dei suoi fattori ambientali e di quelli umani.

L’Associazione Produttori Latte della Pianura Padana, che rappresenta il settore “Latte” in Copagri, ha per l’Italia l’uso in esclusiva del marchio “Buono e Onesto”, e il primo prodotto che nasce a testimoniarne la validità e il carattere innovativo è “Latte Onesto”: un latte di qualità interamente prodotto nel nostro Paese, con enormi benefici per i consumatori e per tutti i soggetti della filiera. Dal produttore che ottiene una giusta remunerazione, alla grande distribuzione che si può distinguere vendendo un prodotto di altissimo livello qualitativo, certificato 100% italiano, sino al consumatore che acquista un prodotto Italiano genuino, sottoposto a continui controlli che ne certificano la sicurezza igienico-sanitaria, nutrizionale e organolettica, ad un prezzo onesto, sostenendo l’economia e la capacità produttiva del nostro Paese.

A simboleggiare la filiera corta del “Latte Onesto” è la mucca “Onestina”, simbolo a garanzia del 100% made in Italy, che sarà presto vista in tutta Europa e che rappresenta i produttori onesti, che chiedono semplicemente un giusto equilibrio tra il prezzo e i costi di produzione che devono sostenere.

Il logo della mucca con i colori della bandiera italiana (ogni paese aderente al progetto utilizza quelli della propria bandiera) è la migliore espressione di un sogno che finalmente si realizza: una filiera nazionale equa, capace di combinare l’elevata qualità al giusto prezzo, tutelando produzione ed economia nazionali, rinforzando la nostra sovranità alimentare e salvaguardando i valori del territorio e della tipicità.

La mucca "Onestina" (foto Nick Zonna)

Intervista a Franco Verrascina

Come è nato il progetto del latte “Buono e Onesto”?
È nato perché c’era l’esigenza di cercare di portare a casa dei risultati in termini di risorse per le aziende agricole, quindi del “giusto prezzo” per i produttori. Però per fare ciò bisognava che i produttori diventassero dei soggetti attivi, dei protagonisti della filiera e che si riappropriassero di alcuni anelli della stessa filiera, conquistandosi ciò attraverso la qualità e la sicurezza alimentare.

Com’è la situazione del latte italiano in Italia e all’estero?
Attualmente in Italia produciamo il 50% del nostro fabbisogno personale, in considerazione del fatto che dal 2015 le quote andranno a scomparire e quindi si potrà produrre liberamente, dobbiamo muoverci affinché i nostri produttori possano produrre cibo, perché alla fine il latte è cibo, ed è la richiesta che sta avvenendo a livello mondiale e che nei prossimi anni aumenterà del 70% e noi dobbiamo attrezzarci per garantire cibo alla nostra nazione.

Dopo il progetto “Buono e Onesto”, ce ne sono altri in programma?
Il progetto del Latte “Buono e Onesto” fa da aprispista ad altri progetti che vanno nella stessa direzione, cioè quella di assicurare qualità, sicurezza alimentare, il “giusto prezzo” per gli agricoltori e i consumatori, e che non deve fermarsi al solo settore lattiero-caseario. È un progetto che deve estendersi a tutti i prodotti agroalimentari italiani, che poi sono l’emblema del nostro made in Italy, il nostro biglietto da visita mondiale e si deve spostare su tutte le regioni.

Come vede il futuro italiano nel campo agroalimentare?
Il futuro è quello che si augurano tutti gli italiani. Un’Italia che ritorni ad essere protagonista e che punti sui settori produttivi. C’è tanto interesse verso il mondo dell’agricoltura, soprattutto tra i giovani. Da un’ultima indagine effettuata tra gli under 35, la maggior parte hanno dichiarato che vorrebbero lavorare in settori creativi come quella dell’agricoltura, con tutta la multifunzionalità che può essere agriturismo, l’agricoltura sociale e quant’altro. Sono i giovani che spingono. Gli stessi dati che abbiamo a livello di iscrizione all’università, con un aumento di oltre il 35%, ci dicono che il futuro è l’agricoltura e se ce lo dicono i giovani possiamo crederci.

Quindi lei vede un futuro positivo?
Un futuro positivo per quello che rappresenterà il cibo nei prossimi anni, perché nel momento in cui ci sarà una forte richiesta di cibo, dato che chi lo produce è soprattutto il mondo dell’agricoltura, si dovrà investire in questo settore. Già adesso rappresentiamo il 17% del Pil del settore agroalimentare, che esiste perché c’è una agricoltura italiana di qualità, biglietto da visita del nostro made in Italy nel mondo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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