Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 26 aprile 2024  | aggiornato alle 00:18 | 104802 articoli pubblicati

Vuoi usare le birre? Devi conoscerle! Esperimenti in cucina con Garofalo

Salvatore Garofalo per primo in Italia si è lanciato nella cucina alla birra. Alla guida del milanese La Ratera, propone piatti alla birra dall’antipasto al dessert. In cucina, per la birra, «non esistono preclusioni»

di Marta Scarlatti
 
21 aprile 2014 | 15:31

Vuoi usare le birre? Devi conoscerle! Esperimenti in cucina con Garofalo

Salvatore Garofalo per primo in Italia si è lanciato nella cucina alla birra. Alla guida del milanese La Ratera, propone piatti alla birra dall’antipasto al dessert. In cucina, per la birra, «non esistono preclusioni»

di Marta Scarlatti
21 aprile 2014 | 15:31
 

Salvatore GarofaloL’impiego della birra in cucina, come ingrediente, sta diventando una piccola moda in Italia e un numero sempre maggiore di chef sta sperimentando diverse soluzioni. Noi però abbiamo deciso di andare a parlare con chi ha mosso i primi passi in questa direzione più di dieci anni fa, quando l’idea di versare la birra in una pentola poteva passare per una folle provocazione. Salvatore Garofalo (nella foto) è uno chef che ama definirsi cuoco, geneticamente restio, sebbene a nostro avviso lo meriti, a farsi illuminare dalle luci della ribalta e diretto nelle dichiarazioni.

Dopo un cursus honorum di alto livello, con esperienze da Gualtiero Marchesi, Ezio Santin, Pietro Leeman e Sergio Mei, è dal 2003 alla guida del milanese La Ratera, ristorantino in zona Parco di Trenno interamente votato alla cucina con la birra grazie anche alla vocazione e all’abilità di Marco Rinaldi, fondatore del locale, socio di Salvatore e deus ex machina della spillatura.

Salvatore, quando hai cominciato a fare i primi esperimenti di cucina con la birra?
In realtà due o tre anni prima di approdare alla Ratera. Ricordo ad esempio qualche piatto attorno al 2000: era un piccione molto speziato, con cottura lenta e birra. Tuttavia al tempo conoscevo poco dell’universo birre, della loro incredibile varietà organolettica. La Ratera e l’incontro con Marco Rinaldi sono stati fondamentali.

Approfondimento:

Birra sempre più protagonista in tavola
Consumi nel fuori casa in crescita
Insomma, per cucinare con la birra si devono conoscere le birre...
Questo è fuor di dubbio. La base è quella di conoscere più stili birrari possibili e possibilmente anche quelle birre che non rientrano in nessuno stile storico. Altrimenti il rischio è quello di fare un po’ scena e basta, ma soprattutto si perdono tutte le possibilità di fare una cucina alla birra certamente complicata ma anche molto gratificante.

Approfondimento:

Il primo obiettivo di AssoBirra
è far conoscere tipologie e stili
Perché complicata e perché gratificante?
Beh, complicata perché cucinare con la birra non è facile. Al di là di conoscere gli stili, bisogna sapere cosa succede durante la cottura di un alimento insieme alla birra. Tuttavia è una cucina gratificante perché esplorativa e perché in questo momento la clientela ci sta dando molte soddisfazioni.

E adesso a cosa stai lavorando?
A un dessert a base di cioccolato bianco, mirtilli e Oerbier (famosissima birra belga, ndr). Nella cucina con la birra non ci sono preclusioni, si può andare dagli antipasti ai dolci. Basta avere conoscenza, gusto e attitudine.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Molino Dallagiovanna
Siggi
Mulino Caputo
Electrolux
Union Camere

Molino Dallagiovanna
Siggi
Mulino Caputo

Electrolux
Molino Grassi
Siad