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Export alimentare in crescita del 4% In difficoltà i consumi interni

L’agroalimentare traina il Made in Italy all’estero, registrando a febbraio un incremento annuo sui mercati stranieri del 3,3% per i prodotti freschi dell’agricoltura e del 4,7% per i prodotti dell’industria alimentare. Il settore può dare un contributo fondamentale al rilancio dell'economia in un quadro di stagnazione generale

16 aprile 2014 | 14:20
Export alimentare in crescita del 4% 
In difficoltà i consumi interni
Export alimentare in crescita del 4% 
In difficoltà i consumi interni

Export alimentare in crescita del 4% In difficoltà i consumi interni

L’agroalimentare traina il Made in Italy all’estero, registrando a febbraio un incremento annuo sui mercati stranieri del 3,3% per i prodotti freschi dell’agricoltura e del 4,7% per i prodotti dell’industria alimentare. Il settore può dare un contributo fondamentale al rilancio dell'economia in un quadro di stagnazione generale

16 aprile 2014 | 14:20
 

L’aumento del 4% dall’inizio dell’anno delle esportazioni agroalimentari rispetto allo scorso anno fa segnare un nuovo record per il periodo e traina la crescita dell’intero made in Italy all’estero. Prosegue anche quest’anno per l’agroalimentare italiano il trend positivo fatto segnare nel 2013 con un valore di 33,4 miliardi di euro, mai registrato prima.



L’agroalimentare trascina il made in Italy all’estero, registrando a febbraio un incremento annuo sui mercati stranieri del 3,3% per i prodotti freschi dell’agricoltura e del 4,7% per i prodotti dell’industria alimentare. È la conferma di un settore sul quale si può puntare con decisione, non solo in ottica Expo 2015, dove occorre darlo per scontato per l'eccellente ruolo di ambasciatore del nostro Paese che rappresenta e per il tema dell'evento, ma anche nelle scelte di politica economica e sociale finalizzate al superamento della crisi e ad una ritrovata crescita.

Le esportazioni di cibo e bevande confermano il trend da record già visto l’anno scorso e soprattutto anche in questo inizio del 2014 aiutano a compensare il crollo dei consumi interni, “salvando” i conti delle aziende agroalimentari. A preoccupare è però l’andamento dei cambi con il rafforzamento dell’euro che potrebbe provocare criticità su alcuni mercati importanti per il cibo nazionale come quello degli Stati Uniti.

Si attendono gli effetti delle prime misure dell'Esecutivo per rafforzare il potere d'acquisto delle famiglie nella speranza di rilanciare i consumi, auspicando che le stesse abbiano un seguito in un maggiore coinvolgimento della popolazione e in un impegno più incisivo sul fronte della riduzione della pressione fiscale.



Un'altra iniziativa che il Governo può intestarsi - e parrebbe essere interessato - è lavorare per recuperare il più possibile quanto le nostre imprese vedono sottratto dall'italian sounding, che significa oltre 160 milioni al giorno, 60 miliardi l'anno, due volte e mezzo l'attuale export della agroalimentare made in Italy.  

Come sottolinea la Cia è chiaro che il settore può dare un contributo fondamentale al rilancio della nostra economia in un quadro di stagnazione generale. Tanto più che è suscettibile ancora di forte crescita: basta dire che l’export agroalimentare potrebbe addirittura triplicare con un’azione radicale di contrasto al falso made in Italy.

Il comparto, infatti, non solo è uno dei più colpiti dalla contraffazione, con un giro d’affari del “tarocco” superiore al miliardo di euro, ma subisce anche la concorrenza sleale dell’italian sounding che, sui mercati globali, genera un business illegale di 60 miliardi l’anno.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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