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Radical, enosnob o socialite? Il quadrato semiotico dei wine lovers

Una ricerca ha messo in luce le tipologie dei consumatori di vino: “radical” (vino come processo etico e naturale), “enosnob” (vino come processo tecnico), “pane al pane” (consumo quotidiano) e “socialite” (convivialità)

di Piera Genta
 
18 aprile 2014 | 10:43

Radical, enosnob o socialite? Il quadrato semiotico dei wine lovers

Una ricerca ha messo in luce le tipologie dei consumatori di vino: “radical” (vino come processo etico e naturale), “enosnob” (vino come processo tecnico), “pane al pane” (consumo quotidiano) e “socialite” (convivialità)

di Piera Genta
18 aprile 2014 | 10:43
 



Stimolanti i risultati dell’analisi condotta dall’istituto di ricerche di mercato Squadrati di Milano commissionata dalla cantina trevigiana Bosco Viticultori del Gruppo VI.V.O. Cantine sac, a cui aderiscono 2mila soci che coltivano 4mila ettari di vigneto e conferiscono oltre 500mila quintali di uva a 8 centri di vinificazione nelle province di Venezia e Treviso.

In occasione della presentazione al Vinitaly 2014, Lorenzo Biscontin (nella foto), direttore generale dell’azienda, ha raccontato: «Dal 2002 volevo applicare il quadrato semiotico al consumo del vino perché lo ritengo un potente strumento di analisi che fornisce una rappresentazione completa della realtà di un mercato. In questo caso si basa su conversazioni spontanee senza distorsioni date dalla compilazione di questionari rilevando valori, attitudini e motivazioni. Una segmentazione qualitativa non per scegliere il consumatore ma per comprendere il posizionamento del marchio rispetto alla tipologia dei consumatori. Questo strumento fornisce una mappa dentro la quale posso individuare la strada per intercettare e coinvolgere quel consumatore che è più affine alla gamma di prodotti della mia azienda».

Lorenzo Biscontin«Abbiamo voluto condividere i risultati con il sistema vinicolo - ha proseguito Biscontin - perché siamo convinti che la contrazione del consumo del vino in Italia sia anche dovuto all’abbandono del mercato interno in favore di quello estero, dimenticando che l’Italia rappresenta ancora il 50% dei consumi. Per invertire la tendenza è necessaria una presa di posizione di tutto il sistema. Sono fiducioso che questo sia il momento giusto, tutti parlano del mercato italiano, abbiamo uno strumento nuovo, e noi lo useremo per individuare i nostri messaggi».

L’analisi rileva che i consumatori del vino si riconoscono in quattro atteggiamenti: “radical” per i quali il vino è il risultato del lavoro del vignaiolo e quindi il frutto di un processo produttivo etico e naturale; “enosnob” per i quali il vino lo crea l’enologo e ricercano garanzia di qualità e raffinatezza del gusto; “pane al pane” per i quali il vino è presenza quotidiana da consumare con semplicità rifuggendo le pose; “socialite” per i quali il vino è un catalizzatore di convivialità e di gratificazione sociale.

Al convegno ha partecipato anche Oscar Farinetti in veste di conoscitore dei comportamenti di consumo in Italia che ha interessato i presenti con alcuni consigli sul come fare impresa riportati sui quadranti degli assi cartesiani. Per fare impresa occorre avere degli obiettivi poetici ed i mezzi per raggiungerli devono essere matematici, ed ecco le quattro categorie di imprenditori: gli “aquiloni”, poetici ma non sono dei matematici e rischiano di cadere; i “ricchi tristi” con tanta matematica e nessuna poesia; gli “stupidi” ed i “giusti” che salendo possono diventare meravigliosi.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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