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Cantine Biondelli, impegno e passione per il vino nel cuore della Franciacorta

Le vigne delle Cantine Biondelli si estendono per 10 ettari e producono vini di alta qualità, in un connubio tra tradizione e modernità. L’azienda ha terminato nel 2013 un processo di conversione ad agricoltura biologica

di Roberto Vitali
 
22 aprile 2014 | 14:55

Cantine Biondelli, impegno e passione per il vino nel cuore della Franciacorta

Le vigne delle Cantine Biondelli si estendono per 10 ettari e producono vini di alta qualità, in un connubio tra tradizione e modernità. L’azienda ha terminato nel 2013 un processo di conversione ad agricoltura biologica

di Roberto Vitali
22 aprile 2014 | 14:55
 

Ci troviamo a Bornato di Cazzago San Martino (Bs), nella parte di Franciacorta a sud del lago d’Iseo, contraddistinta da un terreno identificato come “morenico sottile”. Il clima è caratterizzato da inverni rigidi ed estati di caldo prevalentemente secco, con altissime escursioni termiche tra giorno e notte provocate da correnti di aria fredda provenienti dalle Alpi che si incanalano nella valle del lago d’Iseo, preziosissime ai fini del processo di maturazione delle uve e concentrazione di acidità e profumi.



Le vigne delle Cantine Biondelli si estendono per 10 ettari coltivati a Guyot, di cui 8 di Chardonnay e 2 di Pinot Nero. Si trovano ad un’altitudine di 250 metri, esposizione a sud, densità di 4mila ceppi/ettaro. I vigneti sono 5, ognuno con proprio nome, già presente in documenti cartografici: Nave, vigneto principale, 3 ettari di Chardonnay che si esprime con superba complessità; Terrazze, dove viene coltivato il Pinot Nero, piante giovani, ancora non utilizzate; Brolo, nome che da sempre indica orto o frutteto cinto da muro o siepe; qui abbiamo un ettaro di Pinot Nero; Stazione, prende il nome dalla vicina stazione ed ospita piante di Chardonnay; Paini, l’unico distaccato dai precedenti, qui lo Chardonnay esprime un particolare livello di acidità.

da sinistra: Joska Biondelli, Roberto Ravelli e Cesare Ferrari
Nella foto, da sinistra: Joska Biondelli, Roberto Ravelli e Cesare Ferrari

La degustazione presso il Room tasting del Consorzio Franciacorta all'ultima edizione di Vinitaly, guidata dalla sommelier e Ambasciatrice italiana dello Champagne Claudia Bondi, è stata un successo. L'azienda ha presentato il Brut e il Satèn 2011 non millesimati e, in anteprima, il Biondelli Franciacorta Docg Brut base 2011, non millesimato.



Una passione di famiglia
Le origini della famiglia Biondelli si ritrovano nel patriziato cittadino di Piacenza, ai tempi del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. Fu durante il secondo conflitto mondiale con Giuseppe Biondelli, ambasciatore d’Italia, che il destino della famiglia Biondelli incrociò la Franciacorta. Egli decise di stabilirsi a Bornato in seguito al matrimonio con Clementina dei Conti Maggi di Gradella.

Fu per amore di sua moglie (profondamente franciacortina), che l’allora console generale decise di acquistare la villa e la proprietà agricola in precedenza appartenute ai Conti Fè d’Ostiani. Oltre al desiderio di venire incontro all’amore di sua moglie per la Franciacorta, Giuseppe Biondelli era rimasto profondamente colpito non solo dalla bellezza dei luoghi, ma anche da quella atmosfera particolare che si respirava in quegli anni che molti definirono la “belle époque” della Franciacorta.

da sinistra: Cesare Ferrari, Joska Biondelli e Roberto Ravelli
Nella foto, da sinistra: Cesare Ferrari, Joska Biondelli e Roberto Ravelli

Basti pensare alla vicinanza con il territorio di Calino, dove era la tenuta del conte Aymo Maggi, cugino della moglie Clementina ed uno dei fondatori della storica gara di auto “Mille Miglia” (la cui nascita ufficiale è fissata al 2 dicembre 1926). Una storia molto affascinante, che continua fino ai giorni nostri con Carlottavio Biondelli, figlio di Giuseppe, il quale da sempre si occupa delle attività agricole di famiglia, implementando la cultura della vite e sviluppando l’attività di cantina, anche mediante la ristrutturazione della cascina cinquecentesca ubicata nel cuore della proprietà.

La nascita ufficiale della cantina è nel 2010. Joska Biondelli, figlio di Carlottavio, conduce oggi personalmente l’azienda vinicola. L’attenzione estrema per l’ecosistema è sempre stata evidente: l’azienda ha terminato nel 2013 il processo di conversione ad agricoltura biologica. La prima produzione della cantina Biondelli è stata effettuata con le uve vendemmiate nel 2010: 19mila bottiglie di Franciacorta Brut e 6mila bottiglie di Franciacorta Satèn. Con il 2011 il numero delle bottiglie è aumentato, arrivando a 25mila unità per il Brut e 8mila per il Satèn. 

È stata una vendemmia praticamente perfetta, con rapporto tra acidità e zuccheri egregiamente bilanciato. L’operazione di sboccatura, fin dal primo anno, viene effettuata per scelta aziendale in diversi momenti. In occasione del Vinitaly 2014, è stato presentato in anteprima il Franciacorta Brut ottenuto con uve vendemmiate nel 2011: anche in questo caso, come già avvenuto per il 2010, si tratta di “millesimi non dichiarati” e l’uvaggio prevede uva Chardonnay al 100%.

L’etichetta dei vini è stata creata da Joska insieme al padre Carlottavio. L’idea di fondo è da un lato trasmettere i valori della famiglia e dell’azienda (semplicità, eleganza e rispetto per la tradizione) e dall’altro evidenziare alcuni elementi (i nomi “Biondelli”, “Franciacorta” e lo stemma di famiglia) necessari ai fini di una immediata assunzione di responsabilità.

Joska sostiene infatti che mai quanto nel settore alimentare è fondamentale che il produttore si esponga sempre in prima persona in modo da poter rispondere personalmente della qualità del proprio prodotto di fronte ai consumatori. In questo caso, vadano elogi senza incertezze al giovane Joska Biondelli (classe 1981), che firma le due bottiglie ultime nate. Di formazione classica, Joska studia economia a Milano e si specializza in relazioni internazionali prima a Roma e in seguito a Londra.

Terminati gli studi, decide di rimanere in Inghilterra, dove matura una duratura esperienza come “head hunter” nel settore finanziario della City. Tuttavia, durante la lunga assenza da casa, il rapporto con la Franciacorta non si è mai interrotto. Presente ad ogni vendemmia e partecipe con il padre Carlottavio ad ogni decisione riguardante il processo di ammodernamento della cantina, Joska non ha faticato a reinserirsi nel contesto franciacortino. Forte di oltre un decennio passato lontano da casa, dal 2010 si occupa a tempo pieno della attività in vigna e in cantina con una visione molto chiara riguardo al futuro dell’attività di famiglia.

Con lui collaborano tre figure di grande livello nel mondo vitivinicolo italiano: Cesare Ferrari, con oltre 50 anni di attività enologica alle spalle, è unanimemente riconosciuto come uno degli enologi più esperti d’Italia e uno dei “padri” di molti dei vini che hanno reso la Franciacorta celebre e apprezzata in Italia e all’estero; Roberto Ravelli, enologo e agronomo, con oltre 30 anni di esperienza nel mondo del vino, si occupa dalla fase produttiva sino alle strategie di vendita; Diego Uberti è agronomo e responsabile dei lavori in vigna e in cantina, strenuo sostenitore dell’agricoltura biologica.


Cantine Biondelli
Via Basso Castello, 2 - 25046 Bornato di Cazzago San Martino (Bs)
Tel 030 7759896
www.biondelli.com
info@cantinebiondelli.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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