Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 29 marzo 2024  | aggiornato alle 03:26 | 104249 articoli pubblicati

“Restaurant Australia”, l'enogastronomia punto di forza per Tourism Australia

Tourism Australia ha presentato l’evoluzione della campagna internazionale “Non c’è niente come l’Australia”, con le eccezionali esperienze enogastronomiche indispensabili per la scoperta di questo Paese

 
04 luglio 2014 | 14:28

“Restaurant Australia”, l'enogastronomia punto di forza per Tourism Australia

Tourism Australia ha presentato l’evoluzione della campagna internazionale “Non c’è niente come l’Australia”, con le eccezionali esperienze enogastronomiche indispensabili per la scoperta di questo Paese

04 luglio 2014 | 14:28
 

Food and Wine, Melbourne, VIC - Mandatory credit: Tourism Australia / Time Out Australia - Photographer: Roberto Seba

Lanciata ai primi di maggio al pluripremiato ristorante Quay di Sydney, la nuova campagna si basa sull’idea dell’Australia come il più grande ristorante del mondo. John O’Sullivan, Managing Director di Tourism Australia, ha dichiarato che il lancio della campagna procederà per tappe, iniziando con il coinvolgimento degli operatori australiani specializzati in enogastronomia e proseguendo con le promozioni rivolte ai consumatori nei mercati internazionali. «Restaurant Australia raccoglie le incredibili storie della nostra gente, dei luoghi e dei prodotti per dimostrare al mondo che, ogni giorno, esperienze enogastronomiche uniche vengono offerte in luoghi straordinari. Queste stesse storie vengono poi condivise attraverso la creazione di contenuti ricchi e avvincenti» ha dichiarato O’Sullivan. «Quando abbiamo lanciato “Non c’è niente come l’Australia”, ci siamo affidati direttamente agli australiani e abbiamo chiesto loro di raccontarci le loro esperienze “uniche”. Questa volta ci rivolgiamo invece agli specialisti del settore, cui Tourism Australia fornirà le piattaforme utili a mostrare al mondo il concept Restaurant Australia». Inviando le proprie storie, le aziende, gli operatori o i singoli individui coinvolti direttamente nel settore turistico ed enogastronomico australiano potranno essere inseriti sul nuovo sito web della campagna, www.australia.com/restaurantaustralia.

Moorilla Winery - Mandatory credit: Moorilla Estate Pty Ltd - Photographer: Rémi Chauvin

Nick Baker, Chief Marketing Officer di Tourism Australia, ha dichiarato che la nuova campagna è stata sviluppata basandosi su una recente ricerca, che ha mostrato quanto l’Australia fosse ben posizionata nel capitalizzare la crescente domanda tra i viaggiatori internazionali di esperienze culinarie locali come parte integrante del loro viaggio. «Il concept “Restaurant Australia” è stato ideato seguendo una ricerca di mercato che ha identificato il cibo e il vino come fattori chiave nel processo di decisione delle vacanze e come la più importante ragione decisionale emotiva, oltre alle bellezze uniche al mondo, influenzando la scelta della destinazione da parte dei viaggiatori» ha dichiarato Baker. Per chi non ha mai visitato l’Australia, la conoscenza della nostra offerta enogastronomica non è molto ampia. Una volta visitata, però, le persone si rendono conto della varietà e della qualità delle nostre esperienze enogastronomiche di classe mondiale e l’Australia sale così in cima alle classifiche delle migliori destinazioni culinarie al mondo.

Mandatory credit: Tourism QLD - Photographer: Tourism QLD

L’Australia offre soggiorni indimenticabili ed appassionanti, con la promessa di vivere esperienze uniche: dalla sua sorprendente cucina ai rinomati vini, senza dimenticare il celebre outback di un rosso vivo che si staglia sotto un cielo di un blu infinito, le luci delle vibranti città ricche di attività e di interessi, le spiagge incantevoli ed invitanti, le millenarie foreste pluviali, i chilometri di strade battute e di sentieri inesplorati, i famosi animali autoctoni e infine l’ancestrale popolazione aborigena portavoce di una cultura antica ed affascinante. E da oggi, grazie al nuovo visto elettronico, andare in Australia è ancora più facile!

Seppeltsfield Wines, SA - Mandatory credit: Seppeltsfield Wines Pty Ltd - Photographer: Dragan Radocaj

Il vino australiano
Accessibili, senza pretese e grintosi sono gli aggettivi che meglio potrebbero descrivere i nostri vini di fama mondiale e, allo stesso modo, le persone che li producono. Questi tratti tipicamente australiani conferiscono alle nostre regioni vinicole un carattere unico e offrono esperienze che i visitatori possono ricordare a lungo, anche molto tempo dopo aver bevuto l'ultima bottiglia. In quasi ogni cantina, dalla regione di Margaret River alla Huon Valley della Tasmania, dalla Mornington Peninsula alla Hunter o alla Barossa, è possibile chiacchierare con il produttore e numerosi membri della famiglia, spesso vignaioli di seconda o terza generazione.

Ma la natura rilassata e democratica di chi opera nel settore tradisce la nostra reputazione di uno dei più eccezionali paesi produttori di vino. Il nostro vino più caratteristico, lo Shiraz, è in forte crescita in tutto il mondo. E, secondo uno dei massimi esperti di vini in Australia, Huon Hooke, esistono molte più varietà in grado di entusiasmare gli appassionati di vino internazionali. «I nostri Riesling sono ben affermati tra i conoscitori, così come i Semillon. Nessun altro paese produce bianchi secchi come il Semillon della Hunter Valley. E nessun altro paese produce i lussureggianti ed estremamente vecchi vini fortificati di Rutherglen, i Moscati e i Tokay».

Come il nostro cibo, i nostri vini si distinguono per personalità e sapore, mostrando tutta la diversità dei migranti le cui abilità hanno avuto una tale influenza sul settore. Sono lontani ormai i tempi in cui eravamo conosciuti soltanto per i nostri “grandi rossi” - i tipi di vini di oggi si estendono a varietà delicate e particolari che riflettono il pensiero contemporaneo all’interno del settore, senza trascurare secoli di tradizione.

Oltre che sulla diversità, l'industria del vino australiano sta lavorando duramente per costruirsi una reputazione anche dal punto di vista qualitativo, piuttosto che sui vini destinati al mercato di massa come è stato fatto finora. «Da una prospettiva australiana, è stato interessante vedere l’ascesa e la caduta di un tipo di vino vivace ed economico,” ha dichiarato la produttrice Rebecca Duffy, di Holm Oak, nella Tamar Valley in Tasmania. “Il focus è ora sui vini premium e sui vini più interessanti e peculiari».

Jacobs Creek, SA - Mandatory credit: Tourism Australia - Photographer: Adrian Brown

Per i turisti che amano il vino, ci sono più possibilità. La maggior parte delle aziende vinicole australiane sono facilmente raggiungibili dalle principali città e, se il fascino e la storia - e le degustazioni - non sono sufficienti a saziare gli appassionati, ci sono escursioni, ristoranti di qualità e corsi pratici per arricchire l'esperienza. Possono miscelare il proprio vino al Penfolds Barossa Valley, per esempio, percorrere in bicicletta il sentiero Riesling nella Clare Valley, affrontare un "Ghost Tour" a lume di candela al Seppelts Great Western, o combinare due dei piaceri della vita - il vino e l’arte - attraverso la strada costiera da Launceston a Hobart che conduce in alcuni dei migliori vigneti dell’Australia per produzione di pinot, sulla strada per il MONA.

In maniera opportuna, l'industria del vino in Australia è nata in uno dei luoghi più suggestivi del paese. Nel 1788 i primi colonizzatori dell'Australia piantarono viti su un terreno sul quale ora sorgono i Giardini Botanici, sul porto di Sydney. Sono oltre 2500 i viticoltori di oggi, dagli operatori commerciali su larga scala a proprietà di prestigio con pochi ettari di vigneti potati a mano e con le uve raccolte da amici e vicini di casa.

Nonostante la crescita del settore, lo spirito pionieristico continua oggi con gli irrequieti produttori australiani che esplorano nuovi siti viticoli e sperimentano varietà esotiche e sconosciute. I viticoltori non sono ostacolati dal passato o gravati da antichi dogmi. Cercano invece di produrre vini attivamente per soddisfare la domanda del mercato, con modelli in continua evoluzione capaci di soddisfare sia i consumatori domestici che una crescente domanda internazionale. Le esportazioni sono parte integrante del dinamico settore vinicolo australiano - sia storicamente che oggi - e diffonderne globalmente la parola è una parte essenziale del lavoro di un viticoltore.

Saffire Freycinet, Freycinet, TAS

Come afferma il rispettato vignaiolo di Penfolds, Peter Gago: «Stiamo riscoprendo il piacere di mostrarci alle persone, versare il vino, raccontare le storie, parlare delle regioni e delle tecniche peculiari che utilizziamo per produrre il vino. Per me, il periodo di pura vinificazione va da gennaio a maggio, mentre il resto dell'anno è un viaggio non-stop».

James Busby, considerato il fondatore del vino australiano, raccolse una vasta collezione di barbatelle nel 1831 da Spagna e Francia - in primo luogo per i vini da tavola, ma anche per la produzione fortificata. La collezione di vini di Busby rinvigorì i primi vigneti alla periferia di Sydney e nella vicina Hunter Valley. Fiorirono presto vigneti in Tasmania, Victoria, South Australia, Western Australia e persino nel Queensland. Nel giro di 50 anni l'industria del vino raggiunse una forte espansione e questi primi vini erano sofisticati - vincitori di premi, medaglie e riconoscimenti in tutta Europa - e hanno rafforzato in Australia la spinta nella ricerca di qualità nel vino. Le esportazioni in Gran Bretagna sono state una pietra miliare nella produzione del vino in Australia e, con l’oro e la lana che alimentavano il boom economico, il 1880 ha visto il vino australiano volare alto.

La depressione mondiale degli anni 1890, la fillossera (il dannoso acaro che decimò i vigneti d'Europa ma che ebbe un effetto minore in Australia) e un cambiamento nelle preferenze dei consumatori che passarono dal vino alla birra e agli alcolici videro il vino da tavola scendere di produzione. Per la prima metà del 20° secolo, il vino fortificato (realizzato con le muffe dello sherry spagnolo e del porto del Portogallo) è stato un convinto sostenitore del vino australiano. Le esportazioni fortificate in Gran Bretagna sono continuate mentre il consumo locale si concentrava nelle enoteche buie dove uomini col cappello cenavano con un bicchiere di porto e le mamme sorseggiavano un dolce sherry Seppelts Solero.

Un piccolo gruppo dedicato di appassionati di vini ha mantenuto vivo l’interesse per i sofisticati vini da tavola. Quando è arrivata una nuova ondata di prosperità post-Seconda Guerra Mondiale, i vini da tavola sono aumentati ulteriormente e fioriscono ancora oggi. Tuttavia lo stile, i vitigni e persino i nomi dei vini da tavola australiani sono cambiati radicalmente. Nuove varietà di uve provenienti da un più ampio paesaggio viticolo dell’originaria spedizione di Busby sono state importate, molte adattandosi bene alla loro nuova patria.

Winery, Yarra Valley, VIC - Mandatory credit: Tourism Australia/Time Out Australia - Photographer: Roberto Seba

Quando il vino da tavola fece il suo debutto negli anni ’70, la viticoltura australiana era limitata a zone dal clima caldo dove si coltivavano soprattutto le uve rosse. Le piantagioni vennero estese in questi settori tradizionali, ma la domanda di bianchi freschi generò tecniche di produzione innovative che preservavano nella bottiglia i sapori di frutta fresca provenienti dal vigneto. Il Riesling era l’uva bianca premium dell'Australia con una lunga storia nelle valli Eden e Clare e, mentre le piantagioni di Riesling venivano ampliate, è stato l'arrivo dello Chardonnay che ha condotto la seconda ondata del boom del vino bianco.

Lo Chardonnay è un vitigno da clima fresco e le aree storiche di qualità come la Yarra Valley e la Geelong sono state ripiantate mentre i luoghi più freschi ne sono stati i pionieri, compresi la Mornington Peninsula, Adelaide Hills, la Tasmania e, più recentemente, Tumbarumba e Orange. Il Sauvignon bianco ha fatto la sua comparsa negli anni 1990, ma la sua dominazione è stata contestata dal Pinot grigio nel decennio passato con nuove varietà di uve in arrivo dall’Italia, dall’Austria e dalla Spagna che hanno lasciato il segno.

In meno di 10 anni anche le varietà di rossi si sono diversificate. Il Tempranillo della Spagna è fiorente come le varietà italiane di Sangiovese, Barbera e del nuovissimo tesoro vinicolo, il Nebbiolo. Nel frattempo le classiche uve francesi, Pinot noir, originariamente introdotte da Busby ma con cloni freschi di importazione diretta dalla Borgogna, hanno trovato una casa felice nei luoghi più freschi dell’Australia.

I tradizionali rossi, che comprendono anche il grande Shiraz australiano, guidati da Penfolds Grange e da Henschke Hill of Grace, godono ancora di fama internazionale. Tuttavia, una nuova ondata di Shiraz speziati, finemente incorniciati dai luoghi più freddi come il distretto di Canberra, Central Victoria e la Great Souther Region del Western Australia, sta guadagnando ampi consensi.

Il settore vinicolo australiano continua ad avere un forte senso del territorio. Il successo di Margaret River, per esempio, dimostra il crescente interesse per il terroir in Australia, con il sapore unico “pesca e crema” delle miscele bianche Chardonnay e Semillon /Sauvignon che non hanno nulla da invidiare ai migliori bianchi secchi di Bordeaux. La regione di Canberra è acclamata a livello nazionale e internazionale per i suoi caratteristici vini da clima fresco, in particolare le miscele di Shiraz e i Riesling secchi.

Bomba Rooftop Launch, Melbourne, VIC - Mandatory credit: Tourism Australia / Time Out Australia - Photographer: Roberto Seba

Questo profondo senso del territorio si applica allo stesso modo alle nuove varietà come il Gruner Veltliner - l’uva bianca austriaca che, sebbene sia approdata di recente sulle coste australiane, sta già dimostrando la sua forte personalità negli ambienti freschi delle Adelaide Hills e sui punti più alti della regione di Canberra. O il Vermentino, dalla soleggiata isola mediterranea della Sardegna, che si è adattato velocemente ai climi caldi di McLaren Vale, Mudgee e della regione Murray Darling

L’arte del fare il vino ha attraversato le generazioni, con cantine a conduzione familiare come quelle di De Bortoli, McWilliams, Brown Brothers, della famiglia Hill Smith di Yalumba, e degli astri nascenti della famiglia Castella produttrice della celebre partita di Yellow Tail. Molte hanno celebrato il loro centenario o addirittura i 150 anni di viticoltura, un periodo molto lungo per una nazione abitata dai primi coloni bianchi appena 200 anni fa.

Oggi l’Australia è il sesto paese per produzione di vino nel mondo, con oltre 150.000 ettari coltivati a vite. E l’importanza del vino per l’economia australiana non dovrebbe essere sottovalutata, dal momento che il consumo domestico di 30 litri a testa per anno e le esportazioni si aggirano attorno ai 2 miliardi di AUD.

Margaret River Gourmet Escape, Margaret River, WA - Mandatory credit: Margaret River Gourmet Escape

Il vino australiano ha percorso molta strada dal periodo coloniale. È una questione seria promulgata su un paesaggio ampio e diversificato. La diversità è la chiave di tutto - dei vitigni, delle regioni e dei tipi di vino legati a viticoltori di grande energia e con un’attitudine positiva e piacevole. L’Australia si colloca sulla cuspide delle cose più grandi ma, soprattutto, di quelle migliori.

James Gosper di Wine Australia commenta: «Nel corso degli ultimi 10 anni abbiamo visto i produttori australiani diventare sempre più orgogliosi dei loro vini come autentica espressione della loro cultura e dell’ambiente, e delle caratteristiche che rendono i nostri vini diversi da quelli che si producono nel resto del mondo. La diversità di entrambe le nostre regioni vinicole e le personalità della comunità di produttori costituiscono un viaggio davvero emozionante per i visitatori».

Le specialità australiane

La complessità del territorio e della storia dell’Australia si manifesta anche nella sua ricca offerta culinaria, che è il risultato di un interessante incontro tra cultura aborigena e influenze internazionali. La tradizione multiculturale dell’Australia si traduce così in una certa libertà culinaria che vede gli chef di oggi prendere in prestito e adattare ampiamente, rinnovando classici anglo-australiani con i sapori vivaci introdotti dai nuovi arrivati dell’Europa del sud negli anni dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Dining, Darwin Waterfront, NT - Mandatory credit: Tourism Australia - Photographer: Ellenor Argyropoulos

I piatti simbolo dell’Australia riflettono anche una grande passione per i dolci e il dna di nazione di immigrati. Fino alla metà del 20°secolo, i cuochi più creativi e talentuosi hanno focalizzato le loro energie sui dolci. Le casalinghe venivano giudicate dalla leggerezza dei loro pan di spagna, mentre gli chef dei grandi hotel facevano a gara per produrre i dessert più inventivi e impressionanti. Non è un caso che i due piatti nazionali più originali, il lamington e la pavlova, siano entrambi dolci.

 
Per quanto riguarda i piatti più saporiti, i prediletti nel paese sono adattamenti di piatti originari di altri luoghi. Le torte di carne sono state introdotte in Australia dagli inglesi ma sono amate qui come in nessun altro posto al mondo. I calamari sale e pepe, un’antica specialità cinese, si possono trovare nei menu di pub, caffè e ristoranti, quasi ovunque. Questi piatti simbolo sono il cibo della gente, mangiati per strada o cucinati a casa. Sono amati anche dai pasticceri artigianali e dai migliori chef che li interpretando con i migliori ingredienti possibili e una creatività “fresca”.
 
Torta di carne
Questa semplice torta salata con ripieno di carne macinata e salsa è probabilmente il comfort food preferito della nazione. Gli australiani ne mangiano 260 milioni ogni anno, secondo il Dipartimento degli Affari Esteri e del Commercio, più di 12 torte per ogni uomo, donna e bambino nel paese. La torta può essere consumata per strada ed è particolarmente prediletta per un pranzo veloce o per uno spuntino, dagli uomini di affari così come dagli spettatori di una partita di calcio, spesso accompagnata da una salsa di pomodoro simile al ketchup. È possibile trovarla già confezionata in numerosi negozi, ma anche in piccoli caffè e panetterie orgogliosi di produrre le proprie versioni di alta qualità, a volte con ripieni non tradizionali.
Provatela al… Pie In The Sky
Considerata ormai un simbolo del cibo di strada australiano, la torta accompagnata da purè di patate, piselli e sugo era una volta uno dei fiori all’occhiello dei menu di pub e caffetterie. Per un assaggio di questo piatto, proprio come veniva servito una volta, provate l’Aussie Meat Pie medaglia d’oro proposta in questo nostalgico ristorante per famiglie specializzato in torte nei i Dandenong Ranges, al di fuori di Melbourne. I più coraggiosi possono scegliere di spingersi oltre scegliendo di farsi servire la torta immersa in una zuppa di piselli e prosciutto. Pie In The Sky ha vinto numerose medaglie nella gara annuale nazionale di torte; offre anche torte meno tradizionali come quella con pollo thai al green curry e una versione vegetariana con spinaci e feta (43 Olinda-Monbulk Road, Olinda, Victoria, +61 3 9751 2128).

Calamari sale e pepe
Nuovo classico della cucina australiana, i calamari sale e pepe sono una felice unione di ispirazione asiatica che deve tanto ai sapori cinesi quanto alle tecniche che fanno parte dell’esperienza culinaria aussie a partire dal 19° secolo. Popolare in molti paesi, questo piatto è molto amato in Australia tanto che il secondo classificato a Masterchef Australia nel 2009, Poh Ling Yeow, lo ha dichiarato piatto nazionale australiano. Ogni chef presenta una miscela speziata diversa. Molti propongono il pepe di Sichuan con un po’ di chilli. Le migliori versioni sono quelle con calamari freschi, non congelati.
Questo piccolo ed economico ristorante è poco più di un takeaway con pochi posti a sedere ma è considerato da molti il migliore per l’offerta di cibo cinese. Nel 2013 è stato il vincitore nazionale del premio SBS Feast per i migliori calamari sale e pepe. “Sarà molto difficile trovare calamari sale e pepe migliori di questi,” hanno scritto i giudici. “Impanati leggermente nella farina e fritti in olio alla giusta temperatura, questi calamari si sciolgono in bocca alla perfezione.”(Shop 1, Anula Shopping Centre, Yanyula Drive, Anula, Northern Territory, +61 8 8927 8088).

Lamington
Prendendo in prestito il nome da Lord Lamington, ex Governatore del Queensland, il lamington è un quadretto di pan di spagna o torta al burro coperta da una glassa di cioccolato e cocco grattugiato. La torta è spesso divisa in due, con marmellata nel mezzo. Tipicamente consumata a metà mattina o al pomeriggio con tè o caffè, veniva spesso offerta come spuntino per gli studenti. I lamington possono essere acquistati nelle panetterie tradizionali e alle bancarelle dei mercati. Nei supermercati sono anche disponibili versioni preconfezionate. Il lamington sta vivendo un vero e proprio periodo di rinascita, con pasticceri e caffè di fascia alta che ne propongono varie versioni con marmellate fatte in casa, glassa di cioccolato e gusti non tradizionali come il limone e il lampone.
Provatelo al… Bourke Street Bakery
Questi deliziosi lamington sono torte al pan di spagna ricoperte di cioccolato belga Callebaut e ripiene di marmellata prodotta dalla pasticceria stessa, alle more o alle mele cotogne, a seconda della stagione. I negozi (5, tutti a Sydney, con un sesto in apertura quest’anno) propongono dolci eccellenti, buon pane a lievitazione naturale e offrono alcuni posti dove sedersi per mangiare un panino, una torta o una quiche (633 Bourke Street, Surry Hills, New South Wales [also Marrickville, Potts Point, Alexandria and Neutral Bay] +61 2 9699 1011).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       

16/07/2014 10:13:30
1) Proposta di lavoro
mi piacerebbe venire a lavorare da voi
matteo stefanutto
chef cucina


Fonte Margherita
Union Camere
Giordana Talamona

Fonte Margherita
Union Camere

Giordana Talamona
Mulino Caputo
Prugne della California