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Il Castello di Gallipoli si apre all'arte con iniziative di respiro internazionale

Dopo anni di chiusura, nelle sale e nei corridoi del Castello di Gallipoli troveranno posto mostre e produzioni culturali. Sino al 28 settembre le sale del Castello ospiteranno “Scatti di cinema, la Puglia al cinema”

 
07 luglio 2014 | 16:46

Il Castello di Gallipoli si apre all'arte con iniziative di respiro internazionale

Dopo anni di chiusura, nelle sale e nei corridoi del Castello di Gallipoli troveranno posto mostre e produzioni culturali. Sino al 28 settembre le sale del Castello ospiteranno “Scatti di cinema, la Puglia al cinema”

07 luglio 2014 | 16:46
 

Dopo aver rilanciato il Castello Aragonese di Otranto e aver accolto oltre 250 mila visitatori con le mostre di Joan Mirò, Pablo Picasso, Salvador Dalì, Andy Warhol e Giorgio de Chirico, l’agenzia di comunicazione Orione di Maglie e la Società Cooperativa Sistema Museo di Perugia, con il coordinamento generale di Luigi Orione Amato e la direzione artistica dell’architetto Raffaela Zizzari, lanciano una nuova sfida, in collaborazione con la Cooperativa Kalecò. Aprire, per la prima volta al pubblico, dopo anni di chiusura e incuria, il Castello di Gallipoli. Il raggruppamento di imprese ha vinto il bando, fortemente voluto dall'amministrazione comunale di Gallipoli (Le) e in particolare dal sindaco Francesco Errico, per mettere in sicurezza, rendere fruibile e gestire l'antico maniero.



Dall’Adriatico allo Jonio la sostanza non cambia: competenza, passione, cura dei dettagli, innovazione, arte ed eventi per riconsegnare agli abitanti, alla Puglia e soprattutto alle centinaia di migliaia di turisti che ogni anno affollano la città bella, un patrimonio da troppi anni nascosto. Il claim della campagna di comunicazione è, infatti, “Si chiude un'era. Apre il Castello di Gallipoli”. Nelle sale, nei torrioni, nelle gallerie e nei corridoi troveranno posto mostre e produzioni culturali, uno spazio per iniziative di respiro internazionale.

Il castello si erge all'ingresso del borgo antico di Gallipoli, città da sempre fortificata e, per la sua posizione strategica, contesa. È circondato quasi completamente dal mare. Ha pianta quadrata con torrioni angolari, di cui uno poligonale. Nei periodi successivi furono effettuati numerosi interventi di ristrutturazione e fortificazione. I lavori più importanti vennero progettati dagli Aragonesi. Quando il Duca Alfonso di Calabria venne nel Salento tra il 1491 e il 1492, condusse con sé il celebre architetto militare senese Francesco di Giorgio Martini e volle che questi rinnovasse le fortezze salentine secondo i progressi dell'arte della guerra, che tendeva ad abbandonare la conformazione quadrilatera ereditata dal sistema romano per passare al pentagono.

Il senese, non potendo demolire e ricostruire ex novo, ideò il “Rivellino” mediante il quale rese di forma pentagonale l’intero maniero. Prima dell'Unità d'Italia, quando nel 1857 il castello venne radiato dal Novero delle fortezze del Regno Borbonico, perse la sua funzione difensiva, ma mantenne e anzi intensificò la sua funzione civile e soprattutto commerciale. Durante il 1800 divenne deposito di sali e tabacchi, oltre che sede della Dogana nel 1882 e, successivamente, sede della 17ª Legione della Guardia di Finanza.

Nel 2014, in soli sei mesi, è stato reso fruibile un percorso di visita che mira a ricostruire la storia della città e dell’antico maniero, senza alterarne il carattere e senza avere la pretesa di essere un restauro integrale del monumento che richiederebbe ben altre risorse per ritornare agli antichi splendori. Sino al 28 settembre le sale del Castello ospiteranno, inoltre, “Scatti di cinema, la Puglia al cinema”, realizzata da Apulia Film Commission e curata da Daniele Trevisi.

Sono passati appena quattro anni dalla prima edizione della mostra allestita per la prima volta nel 2010 alla Mostra del Cinema di Venezia. Dopo il successo dell’anteprima veneziana, sono stati diversi i luoghi che hanno accolto la mostra itinerante, anche fuori dal territorio regionale e nazionale. In questi quattro anni, grazie anche al lavoro di Apulia Film Commission, la Puglia ha ospitato numerose produzioni audiovisive nazionali ed internazionali.

Ed è per questo che la Fondazione, ha deciso di riproporre un'edizione aggiornata della mostra con nuove e inedite fotografie di film che si sono avvicendate sul territorio in questi ultimi quattro anni, con un allestimento composto da circa 70 fotografie scattate durante la lavorazione dei film di Alessandro Piva, Edoardo Winspeare, Pupi Avati, Sergio Rubini, Mario Martone, Ferzan Ozpetek, Giovanni Veronesi, Daniele Ciprì, Pippo Mezzapesa, Giacomo Campiotti, Leone Pompucci, Ermanno Olmi, Eugenio Cappuccio. Fotografie scelte con l’idea di mostrare le location, i protagonisti e i backstage.

La mostra vuole creare, infatti, un viaggio nel territorio pugliese attraverso le immagini dei film. Un percorso in cui vengono sottolineati tutti gli elementi caratterizzanti della Regione: la natura, il mare, le architetture, i colori, i centri storici e la particolare luce che ha sempre incantato i registi di tutto il mondo. Emporio di Puglia è il titolo della rassegna degli eventi collaterali, omaggio alla citazione che lo storico Ettore Vernole utilizzava per descrivere l’importanza commerciale e strategica di Gallipoli: “…ove cicalavano ogni dì mille favelle e lingue e dialetti, vicini e lontani, italici ed orientali, mediterranei e nordici…”.

La rassegna collaterale offrirà inconsuete esplorazioni del nostro territorio pugliese, attraverso un ricco programma di mostre ed eventi, dall’originale sperimentazione delle potenzialità della cartapesta di Francesca Carallo, alla forza materica delle ceramiche della Bottega Vestita, dalla poetica artistica di Beppe Labianca agli incontri d’autore con i registi e gli addetti ai lavori dei film in mostra. Un susseguirsi di concerti en plein air ma anche laboratori didattici per grandi e piccini.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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