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Biologico, +17,3% di consumi dal 2013 Italia leader del settore in Europa

Nei primi 5 mesi dell'anno, i consumi di prodotti bio in Italia sono aumentati del 17,3%; in salita, del 5,4%, anche gli operatori del settore, senza contare la superficie coltivata, in crescita del 12,8% in un anno. Le uova risultano essere il prodotto bio più acquistato, con un’incidenza del 9,5% sulla spesa totale

29 luglio 2014 | 15:08
Biologico, +17,3% di consumi dal 2013  
Italia leader del settore in Europa
Biologico, +17,3% di consumi dal 2013  
Italia leader del settore in Europa

Biologico, +17,3% di consumi dal 2013 Italia leader del settore in Europa

Nei primi 5 mesi dell'anno, i consumi di prodotti bio in Italia sono aumentati del 17,3%; in salita, del 5,4%, anche gli operatori del settore, senza contare la superficie coltivata, in crescita del 12,8% in un anno. Le uova risultano essere il prodotto bio più acquistato, con un’incidenza del 9,5% sulla spesa totale

29 luglio 2014 | 15:08
 

È stata presentata l’anteprima del rapporto “Bio in cifre 2014”, elaborato dal Sinab - Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica e da Ismea. Secondo lo studio i consumi nel mercato italiano del biologico sono cresciuti del 17,3% nei primi cinque mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta dell’aumento di consumi nel comparto più elevato dal 2002. Le uova risultano essere il prodotto bio più acquistato, con un’incidenza del 9,5% sulla spesa totale.



Gli operatori del settore biologico, al 31 dicembre 2013, risultano essere 52.383, con un aumento complessivo del 5,4% rispetto al 2012. I produttori esclusivi sono 41.513; 6.154 i preparatori esclusivi (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 4.456 che effettuano sia attività di produzione che di preparazione; 260 operatori che effettuano attività di importazione.

È in aumento rispetto al 2012 anche la superficie coltivata secondo il metodo biologico, che al 31 dicembre 2013 risulta pari a 1.317.177 ettari (circa il 10% del totale della superficie coltivata nazionale) con un aumento complessivo annuale del 12,8%.
I principali orientamenti produttivi sono i pascoli, il foraggio e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura.

Per le produzioni animali, distinte sulla base delle principali specie allevate, i dati evidenziano rispetto allo scorso anno un aumento consistente, in particolare per gli equini (+38,7% del numero di capi, che tuttavia registrano in termini assoluti valori naturalmente contenuti) e per la categoria “altri animali” (+31,4% del numero di capi), nella quale rientrano ad esempio i conigli.

Maurizio Martina«Siamo leader in Europa nel settore bio - ha commentato il Ministro Maurizio Martina (nella foto) - e il trend positivo di crescita del comparto sotto il profilo produttivo e dei consumi ne è la conferma. Parliamo di un settore che vale 3 miliardi di euro nel nostro Paese e che riguarda oltre il 10% della superficie agricola nazionale. Durante il semestre italiano di Presidenza dell’Ue lavoreremo sulla riforma della normativa europea sul biologico, sulla quale già nel primo Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles si è aperto un positivo dibattito».

«Il quadro del bio delineato dal Sinab - ha aggiunto il ciceministro Andrea Olivero, che ha la delega all'agricoltura biologica - è positivo e incoraggiante, soprattutto per quella parte di agricoltura “green”. La sostenibilità premia: mentre il trend dei consumi alimentari decresce, la domanda del bio risulta in totale controtendenza. Puntare su prodotti eco, innovare i processi produttivi in chiave sostenibile sono i fattori di successo della nostra agricoltura e su questi obiettivi è indirizzata la nostra azione politica».

Copagri: operare con attenzione per la definizione del nuovo regolamento Ue
Il comparto della agricoltura biologica oggi in Italia è valutato secondo elaborazioni del Mipaaf intorno ai 3 miliardi di euro. È una cifra importante anche perché deve essere inquadrata in un momento non favorevole all’espansione dei consumi ed anzi che vede molte famiglie ridurre la propria spesa alimentare.

Ma un dato è inoppugnabile e se guardiamo i numeri del settore biologico non possiamo non essere soddisfatti. Crescita della produzione, crescita delle superfici investite, crescita del volume d’affari. C’è da dire però che, a fare una analisi in dettaglio emergono alcuni dati che, considerato il Regolamento in esame a Bruxelles congiuntamente al semestre di presidenza italiana impongono una attenzione particolare sulla materia.

Sarà fondamentale evitare che tutta la materia sia affidata ad atti delegati della Commissione svuotando di certezze il regolamento ed affidare invece al Parlamento il compito discutere cosa è meglio per tutta l’agricoltura biologica europea e non solo per quella delle lobby di interesse dei Paesi del nord-Europa a totale discapito del biologico made in Italy che aprirebbe le porte ad importazioni destinate a soffocare un settore che, secondo tutti gli indicatori economici, è destinato ad aumentare in Italia e nel mondo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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