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Inflazione, consumi al minimo dal 1997 Crollano del 10,3% i prezzi della frutta

A luglio, i prezzi dei beni alimentari e per la cura della persona sono scesi dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; si tratta del calo più forte dal 1997. Su base mensile il calo è stato dello 0,7%. I consumi di frutta e verdura degli italiani sono crollati drasticamente di oltre il 30% rispetto agli ultimi 15 anni

31 luglio 2014 | 14:28
Inflazione, consumi al minimo dal 1997 
Crollano del 10,3% i prezzi della frutta
Inflazione, consumi al minimo dal 1997 
Crollano del 10,3% i prezzi della frutta

Inflazione, consumi al minimo dal 1997 Crollano del 10,3% i prezzi della frutta

A luglio, i prezzi dei beni alimentari e per la cura della persona sono scesi dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; si tratta del calo più forte dal 1997. Su base mensile il calo è stato dello 0,7%. I consumi di frutta e verdura degli italiani sono crollati drasticamente di oltre il 30% rispetto agli ultimi 15 anni

31 luglio 2014 | 14:28
 

L'inflazione ha segnato a luglio un -0,1% rispetto a giugno e un +0,1% rispetto a luglio 2013. Si tratta del livello più basso dall'agosto 2009. Lo rende noto l'Istat. Il calo mensile dell'indice generale è da ascrivere principalmente ai ribassi dei prezzi della frutta fresca e dei vegetali freschi - su cui incidono fattori di natura stagionale - e dei prezzi degli energetici regolamentati (-3,1%); a contenere questo calo sono i rialzi mensili dei prezzi degli energetici non regolamentati (+0,8%) e dei servizi relativi ai trasporti (+1,5%), anch'essi influenzati da fattori stagionali.



I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,7% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da -0,5% del mese precedente). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,3% rispetto al mese precedente e crescono dello 0,2% nei confronti di luglio 2013 (dal +0,3% registrato a giugno). Giù l'inflazione e anche il carrello della spesa, ossia i prodotti acquistati più frequentemente, registra un calo consistente: a luglio, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della persona e della casa sono scesi dello 0,6% rispetto a luglio 2013.

Si tratta del calo più forte dal 1997. Secondo quanto segnala l'Istat, su base mensile e cioè rispetto a giugno il calo è stato dello 0,7%. Stesso discorso per l'Europa dove scende ancora, secondo la prima stima "rapida" di Eurostat, il tasso annuale dell'inflazione europea: in luglio è stimato allo 0,4% nell'Eurozona, contro lo 0,5% di giugno. In particolare, secondo Eurostat il settore dell'alimentazione, bevande e tabacchi ha registrato una flessione dello 0,3% mentre a scendere è stata soprattutto l'energia (-1%).
 
È la frutta fresca a far segnare il maggior crollo dei prezzi con un calo del 10,3% che spinge l’intero settore alimentare verso la deflazione con una riduzione dello 0,6% rispetto allo scorso anno. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione a luglio con il carrello della spesa al minimo dal 1997. A diminuire su base annua sono anche i prezzi della verdura che mostrano una flessione del 8,9% mentre aumentano pochissimo i prezzi della carne bovina (+0,7%) e di maiale (+0,4%).
 
L’andamento dei prezzi riflette in generale una situazione difficile sul lato degli acquisti alimentari che nel 2014 hanno toccato il fondo con i prodotti della Dieta mediterranea che sono quelli a subire il maggiore taglio a partire dall’ortofrutta che ha fatto segnare un calo del 3,6% degli acquisti nel primo semestre. I consumi di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 30% rispetto agli ultimi 15 anni per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura ben al di sotto del chilo al giorno per famiglia, un valore inferiore a quelli raccomandati dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Si tratta degli effetti della spirale recessiva tra deflazione e consumi che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori che gli agricoltori vogliono rompere per dare a tutti la possibilità di consumare la componente più importante della dieta estiva degli italiani, con l’arrivo del caldo, in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione.
 


Per salvare il settore la Coldiretti ha chiesto al Governo una serie di interventi che diano al settore migliori prospettive per il futuro, tra cui la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata, un meccanismo di formazione dei prezzi che parta dai costi di produzione e maggiori controlli sul rispetto delle norme di commercializzazione e sui prodotti di importazione, troppo frequentemente spacciati per italiani e ha sostenuto la richiesta che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina ha fatto alla Commissione Ue per l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica), con un intervento straordinario per la frutta estiva (pesche e nettarine, angurie, meloni, ecc.) che riguardi sia soci sia non soci di organizzazioni ortofrutticole.

Confesercenti: Deflazione questione di tempo
“Dobbiamo agire subito - sostiene Confesercenti - per scongiurare definitivamente il pericolo di precipitare in una spirale deflattiva, che renderebbe insostenibile il debito pubblico italiano, provocherebbe pericolose aree di nuova povertà, causando nuove chiusure di impresa e il conseguente aumento della disoccupazione. Dobbiamo intervenire sui nodi di fondo che ancora frenano l’Italia, a partire dalla carenza di credito e dall’eccesso di pressione fiscale, che penalizza investimenti e consumi. Per l’Italia l’unica rotta verso la ripresa passa dalla riduzione del fisco, da finanziare con coraggiosi tagli alla spesa. La questione fiscale si risolve con una rapida e forte riforma, che crei le condizioni per una ripresa della fiducia e degli investimenti”.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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