Il prossimo novembre, i cittadini di San Francisco esprimeranno la loro opinione in merito all’introduzione di una tassa sulle bevande zuccherate, una cosiddetta “soda tax” pari al 2% per oncia (30 ml), al fine di promuovere uno stile di vita sano e un’informazione più trasparente.
Come riporta Il Fatto Alimentare, per essere approvata, la proposta di legge dovrà ottenere il consenso di due terzi della popolazione; un numero consistente, ma i promotori, che hanno aperto una pagina Facebook per sostenere l’iniziativa, si mostrano ottimisti: secondo un recente sondaggio condotto da Fields Research, il 67% dei californiani sarebbe infatti favorevole.
Come è facile immaginare, l’iniziativa contrasta con le potenti strategie di comunicazione e marketing dell’American beverage association, che finora è sempre riuscita a persuadere la popolazione a opporsi a proposte di legge simili a quest’ultima. Fortunatamente però la percezione dell’opinione pubblica, messa di fronte agli effetti dell’obesità e ai danni che queste bevande possono causare all’organismo, sembra essere cambiata.
Sempre da Il Fatto Alimentare si apprende che una ricerca condotta all’Università della California del Sud, su degli animali, ha dimostrato come i ratti sottoposti ad un consumo regolare di bevande ricche di saccarosio e fruttosio hanno poi dimostrato deficit di memoria e apprendimento. Un dato piuttosto sconfortante se pensiamo che tali effetti potrebbero verificarsi anche sull’uomo.