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Al cinquantenario del Buon Ricordo una tavolata di 300 metri e 100 cuochi

Una cena bagnata da ricordare quella che ha preso vita a Parma per celebrare i 50 anni del Buon Ricordo, grazie ad un raffinato menu opera di grandi cuochi. A tutti i commensali il piatto del 50° dipinto a mano

 
10 settembre 2014 | 17:41

Al cinquantenario del Buon Ricordo una tavolata di 300 metri e 100 cuochi

Una cena bagnata da ricordare quella che ha preso vita a Parma per celebrare i 50 anni del Buon Ricordo, grazie ad un raffinato menu opera di grandi cuochi. A tutti i commensali il piatto del 50° dipinto a mano

10 settembre 2014 | 17:41
 

Circa mille persone, altrettanti ombrelli, trecento metri di tavola imbandita con eleganza all'aperto nel centro di Parma, cento chef, un esercito di camerieri. Quella del cinquantenario del Buon Ricordo, il 9 settembre, è stata veramente una cena da ricordare: eccellente il menu rappresentativo della varietà delle culture gastronomiche italiane, fantastico lo spirito di gruppo degli chef del Buon Ricordo, al quale ha corrisposto la simpatica e convinta partecipazione dei commensali che hanno sportivamente resistito alla inclemenza del tempo che in vari momenti ha messo in forse la riuscita di quella che alla fine è stata una grande festa all'insegna della simpatia e della qualità.



Dopo l’aperitivo con grandi vini e prodotti delle venti regioni italiane, servito giocoforza sotto i Portici del grano, mentre la piazza era battuta da una pioggia torrenziale, gli ospiti hanno preso posto lungo la tavolata che si snodava a perdita d’occhio in Strada della Repubblica, preparata nel pomeriggio, protetta dalla pioggia da grandi teloni e prontamente ripristinata dopo il temporale. La pioggia sottile che è caduta dopo l’antipasto non ha scoraggiato i commensali che, muniti di ombrelli, hanno continuano a cenare pur di festeggiare un pezzo di storia della Cucina italiana.

Fortunatamente poi il tempo è tornato clemente, gli ombrelli sono stati chiusi, ed è stato possibile apprezzare appieno la raffinatezza del menu elaborato da Massimo Spigaroli, Paolo Teverini, Marco Parizzi, Gianni D’Amato e Igles Corelli che hanno coordinato il lavoro dei colleghi chef. Un lavoro di squadra, che ben sintetizza con i fatti la vitalità del Buon Ricordo, la prima associazione nata fra ristoratori italiani e ancor oggi la più nota e popolare tra i consumatori.
 
A fare da cornice alla cena, è stata una location d’eccezione, il centro storico di Parma, città che ha accolto con partecipazione il Buon Ricordo e si è confermata, anche in questo caso, simbolo della qualità alimentare e della cultura gastronomica italiana. Come vuole la tradizione del sodalizio, tutti i commensali hanno ricevuto in ricordo della serata il piatto del 50° dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica Solimene di Vietri sul Mare, realizzato in edizione speciale datata e numerata. Il servizio, impeccabile pur nella sua complessità, è stato curato dai ristoratori del Buon Ricordo e dagli allievi del Scuola Alberghiera di Salso Maggiore. Il ricavato della cena sarà devoluto in beneficenza.



«Questa nostra manifestazione - ha detto il presidente Ovidio Mugnai nel dare il benvenuto ai partecipanti - nasce dall’opportunità di ricordare un compleanno significativo, il cinquantesimo, della nostra associazione. Ma non è finalizzata a ricordare il nostro passato: siamo determinati a cogliere questa occasione per proiettare la nostra attività nel futuro. Siamo tra coloro che sono convinti dell’inutilità, anzi del pericolo, che rappresenta l’esaltazione del proprio passato, positivo e luminoso che sia: può essere legittimo, ma induce a volte un atteggiamento conservativo e, in qualche modo rinunciatario e poco propenso all’innovazione. A patto, tuttavia, che il passato non vada dimenticato: senza il passato è più difficile costruire il futuro».

Una storia, quella del Buon Ricordo, nata 50 anni fa per iniziativa di Dino Villani che raccolse da subito l'adesione di 12 colleghi decisi a salvare le tradiizoni e i prodotti italiani in un momento in cui la Cucina era negletta (per citare Orio Vergani) e affidata alle trattorie modeste o ai grandi alberghi dove imperava lo stile francese. Col tempo gli aderenti sono cresciuti a 40, poi 80 fino al numeor magico di 100. Fra questi due locali fin dalle origini sono rimasti fedeli al progetto come soci fondatori, i 12 apostoli e i Laurin.
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Parma, il cui Comune ha dato il Patrocinio all’evento, ha accolto per tutta la giornata, con calore e simpatia, i partecipanti alla cena e nelle vetrine di circa 200 negozi del centro è stata allestita una Mostra “diffusa” dedicata alla gastronomia italiana dal 1964 al 2014. Grande curiosità e interesse ha suscitato la Mostra dei piatti storici del Buon Ricordo, da quelli dei 12 ristoranti fondatori del 1964 ai 111 del 2014, curata in collaborazione con l’Associazione collezionisti del Piatto del Buon Ricordo (aperta fino al 14 settembre).

Il menu della serata
  • Il carpione di fagiano con piccole verdure, petali di Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma
  • Ravioli di pasta fresca ai funghi porcini e finferli su crema di pecorino e tartufo nero estivo
  • Il Nero di Calabria farcito con capocollo, salsa di miele, caciocavallo e peperoncino
  • La cassata di Sicilia

I vini
  • Friulano - Livio Felluga
  • Barbaresco bio Serragrilli Riserva 2008 - La Contea
  • Vigna del Volta 2008 - La Stoppa

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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