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La cucina in tv è una grande risorsa Parola di Antonino Cannavacciuolo

In attesa del ritorno di “Cucine da incubo”, Antonino Cannavacciuolo parla dell'importanza dei programmi tv di cucina che aiutano le donne di oggi, impegnate tra lavoro e famiglia, a riscoprire i segreti dei fornelli

di Mascia Maluta
 
15 settembre 2014 | 11:00

La cucina in tv è una grande risorsa Parola di Antonino Cannavacciuolo

In attesa del ritorno di “Cucine da incubo”, Antonino Cannavacciuolo parla dell'importanza dei programmi tv di cucina che aiutano le donne di oggi, impegnate tra lavoro e famiglia, a riscoprire i segreti dei fornelli

di Mascia Maluta
15 settembre 2014 | 11:00
 

A Milano, Sky Italia ha presentato il palinsesto della nuova stagione 2014-2015 e Antonino Cannavacciuolo (nella foto) è uno degli ospiti della serata in quanto su FoxLife (Sky, 114) si rilancia il grande successo del programma “Cucine da incubo” di cui lo chef è protagonista. A parte l’esperienza come conduttore televisivo Antonino Cannavacciuolo è noto per la sua carriera come ristoratore è stato premiato con 2 stelle Michelin, 3 forchette per il Gambero Rosso e 3 cappelli de l'Espresso.

Antonino Cannavacciuolo

Nato a Vico Equense (Na) ha conseguito l’Attestato di Cucina presso la locale Scuola Alberghiera nel 1994, vanta esperienze lavorative nelle cucine di grandi ristoranti tri-stellati francesi quali l’Auberge dell'Ile di Illerausen e il Buerehiesel di Strasburgo, oltre che nel ristorante del Grand Hotel Quisisana, quando la cucina era tenuta da Gualtiero Marchesi. Nel 1999 assume, insieme alla moglie Cinzia Primatesta, la gestione del Ristorante Hotel Villa Crespi, a Orta San Giulio sul lago d'Orta, in cui ricopre il ruolo di chef patron. Dal 2012 Villa Crespi è Associato a Relais & Châteaux. Nel 2003 Antonino Cannavacciuolo riceve la prima Stella Michelin e nel 2006 gli viene conferita la seconda.

Perché oggi la cucina in televisione è così di moda?
Quando parliamo di cucina tradizionale italiana non possiamo dimenticarci della nostra storia, il concetto e il valore delle nostre mamme che a volte anche con le nonne passavano le ore in cucina a perfezionare le ricette, a provare le piccole variazioni che sperimentavano e si tramandavano di madre in figlia, segreti a volte gelosamente nascosti. Questo purtroppo oggi si sta perdendo, la donna rimane sempre meno tempo in cucina perché deve lavorare mentre solo fino a trenta o quarant’anni fa questo a volte non accadeva.

Oggi incontriamo delle donne che entrano nel mondo nuovo del matrimonio e non sanno cucinare. Vogliono riscoprire un valore della tradizione e il primo pensiero è quello di cercare un aiuto: qui la televisione fa da padrona, vedere dei programmi televisivi che parlano di cucina e provare a sperimentare quello che vedono fare da altri chef e dai concorrenti è un nuovo modo per provare a cucinare, con nuove idee, pensieri e linee di cucina che non conoscono.

Io credo che oggi la realtà della cucina in televisione sia solo all’inizio, basta guardare cosa succede dall’altra parte del mondo, come in America dove su settanta canali televisivi venticinque parlano di cucina. In base alla mia esperienza sono convinto che noi in Italia siamo sempre di dieci anni indietro rispetto a quanto accade negli Stati Uniti e quindi vedremo quale sarà il futuro che ci aspetta nei prossimi anni.

Oggi assistiamo ai grandi chef che diventano delle star, qual è il rivale mediatico che vorrebbe sfidare ai fornelli?
Al contrario di quanto si pensi davvero posso dire che oggi noi tutti chef siamo una grande squadra, io, Carlo (Cracco ndr) e Barbieri siamo veramente amici, perché ognuno di noi ha fatto un suo percorso e con delle proprie linee di cucina. Non ci può essere rivalità, voi ci vedete in questi anni in televisione ma è da più di quindici anni che siamo amici e con alcuni ci frequentiamo anche fuori dal lavoro.

Da Bottura a Crippa e tanti altri, tutti bravi ragazzi che stanno facendo grande la cucina italiana, quindi dire chi secondo me sia il primo o chi il secondo sarebbe recare un danno alla nostra cucina, è interessante invece che ci sia sempre questa pluralità perché credo che ognuno di noi con le sue qualità e la sua filosofia possa portare qualcosa di nuovo e di interessante alla cucina italiana.

Cosa le piace cucinare a casa quando non lavora?
Il mio tempo a casa è veramente limitato perché ci sono poco, ma quando sono a casa due spaghetti veloci al pomodoro, aglio e olio o alle vongole sono sempre ben accettati, alla fine vince sempre e comunque la pasta.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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