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Il Chiaretto cambia faccia Colori tenui e sentore di agrumi

I produttori di Chiaretto interpretano la difficile annata con vini dal colore molto tenue e dai profumi che ricordano quasi un bianco. Il “nuovo” Bardolino Chiaretto sarà presentato ufficialmente il prossimo 8 marzo

 
16 settembre 2014 | 15:30

Il Chiaretto cambia faccia Colori tenui e sentore di agrumi

I produttori di Chiaretto interpretano la difficile annata con vini dal colore molto tenue e dai profumi che ricordano quasi un bianco. Il “nuovo” Bardolino Chiaretto sarà presentato ufficialmente il prossimo 8 marzo

16 settembre 2014 | 15:30
 

La data del 16 settembre 2014, momento ufficiale di inizio della vendemmia delle uve del Bardolino Chiaretto, è di quelle che resteranno nella storia della viticoltura del lago di Garda. Segna infatti una svolta radicale per il rosato gardesano, già oggi leader in Italia nel comparto produttivo dei rosé a denominazione di origine, coi suoi 10 milioni di bottiglie. Il Chiaretto 2014 avrà caratteristiche totalmente nuove, interpretando una stagione assolutamente fuori dagli standard. Su invito del Consorzio di tutela del Bardolino, larga parte delle aziende produttrici proporrà un Chiaretto 2014 con un colore rosa molto tenue e dal lato organolettico risulterà più accentuata la nota aromatica e floreale.

da sinistra: Andrea Vantini e Franco Cristoforetti
Nella foto, da sinistra: Andrea Vantini (direttore tecnico del Consorzio di tutela del Bardolino) e Franco Cristoforetti

«Si tratta - dice il presidente del Consorzio, Franco Cristoforetti - di una rivoluzione che trae origine dal particolare andamento climatico di quest’estate: se normalmente l’area del lago di Garda, patria del Chiaretto, presenta un clima di tipo mediterraneo, quest’anno il meteo è stato di tipo nordico, mettendo a dura prova i viticoltori, che hanno dovuto affrontare la più difficile annata che si ricordi a memoria d’uomo. Abbiamo deciso di agire di conseguenza, applicando al Chiaretto le tecniche in uso a latitudini maggiori della nostra, spingendoci a produrre quasi dei “blanc de noir”, e cioè dei vini quasi bianchi ottenuti da uve rosse».

L’estate ha visto continue piogge. Dal primo luglio al 31 agosto i giorni nei quali le foglie delle vigne sono rimaste completamente asciutte sono stati solo tredici. Fino al 31 agosto sono caduti 1.123 millimetri di pioggia, contro una media annuale di 870 millimetri, e anche le piogge di settembre sono già abbondanti. La temperatura di luglio è stata inferiore di 2 gradi rispetto al dato storico, in agosto è andata ancora peggio: 2,2 gradi sotto alla media.

Ne è derivato che le uve della corvina veronese e della rondinella, i vitigni tradizionali del territorio, presentano quest’anno colori più tenui del solito (entrambe le varietà non sono ricche di antociani, le sostanze coloranti della buccia), meno zuccheri (il 10 settembre la corvina veronese ne segnava quasi il 4% in meno rispetto al 2013) e acidità molto più spiccate (per la corvina quasi il 19% in più). Sono dati che fanno pensare a contesti geografici nordici e più ad uve bianche che a vitigni a bacca rossa.

Lo scenario è al di fuori di ogni schema, e dunque i produttori del Bardolino hanno ritenuto di interpretare l’annata assecondandone le caratteristiche: il Chiaretto 2014 sarà più simile ad un bianco che ad un rosato di stampo “mediterraneo”. Le macerazioni delle bucce col mosto saranno molto brevi ed avverranno a basse temperature, come si usa per i bianchi di qualità, per ottenere colori molto chiari e sviluppare al massimo gli aromi primari delle uve e profumi che vanno dai fiori alle vene erbacee, dagli agrumi ai piccoli frutti di bosco. Leggermente più bassa sarà probabilmente anche la gradazione alcolica.

C’è già la data ufficiale di presentazione del “nuovo” Chiaretto: è domenica 8 marzo 2015, con l’Anteprima prevista alla Dogana Veneta di Lazise, sulla sponda veronese del lago di Garda. Intanto, il Chiaretto cresce sul mercato: a fine agosto le vendite complessive hanno segnato un incremento del 14,5% rispetto allo stesso periodo del 2013, nonostante un andamento climatico estivo poco favorevole per il consumo dei vini rosati. I principali mercati di sbocco restano Italia e Germania, ma le vendite stanno crescendo in Francia e in Scandinavia e cominciano a far capolino anche ordinativi dagli Stati Uniti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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