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Migliore gestione della shelf life del vino con l’analizzatore di ossigeno Nomasense

Nomasense consente di valutare in modo rapido i livelli di dissoluzione dell’ossigeno nel vino. Secondo l’enologo Giuseppe Meglioli, l’analizzatore prodotto da Nomacorc è uno «strumento fondamentale in cantina»

 
22 settembre 2014 | 17:13

Migliore gestione della shelf life del vino con l’analizzatore di ossigeno Nomasense

Nomasense consente di valutare in modo rapido i livelli di dissoluzione dell’ossigeno nel vino. Secondo l’enologo Giuseppe Meglioli, l’analizzatore prodotto da Nomacorc è uno «strumento fondamentale in cantina»

22 settembre 2014 | 17:13
 

La gestione dell’ossigeno nel vino è un parametro sempre più determinante per la produzione di vini d’eccellenza. Per questo Nomacorc, azienda leader nel mercato delle chiusure per i vini, da anni porta avanti programmi di ricerca su questa tematica, supportati da collaborazioni con diverse Università internazionali e da puntuali verifiche in cantina. Un esempio di questo impegno è il Nomasense, l’analizzatore di ossigeno proposto da Nomacorc e presente sul mercato in due versioni.

Nomasense consente di valutare in modo rapido i livelli di dissoluzione dell’ossigeno nel vino. Lo strumento fornisce una lettura facile e diretta della concentrazione di ossigeno disciolto nel vino e della quantità di ossigeno allo stato gassoso presente, ad esempio, nello spazio di testa di una bottiglia. Il metodo si basa su un’avanzata tecnologia a luminescenza che consente una quantificazione precisa e non distruttiva del tenore di ossigeno.



«Come enologo sono molto soddisfatto delle performance del Nomasense, perché a tutti gli effetti dà una risposta immediata a molte domande che mi ponevo sull’ossigeno nel vino e quindi riesco a interpretare meglio l’interazione dell’ossigeno con il vino». Così il docente ed enologo Giuseppe Meglioli racconta la sua esperienza nell’utilizzo dell’analizzatore. «Riuscire a mantenere un vino fresco e fruttato nel tempo è molto importante - prosegue Meglioli - ed è rilevante conoscere i parametri che incidono maggiormente sulla shelf life del prodotto: l’ossigeno è uno dei più importanti. Evitare l’insorgenza di fenomeni quali l’ossidazione o la riduzione nel vino significa che il consumatore si troverà a degustare un vino con un profumo più franco e fragrante, che è da sempre l’obiettivo dell’enologo: “conservare e controllare l’evoluzione al meglio del vino”».

«Il Nomasense - aggiunge l’enologo - viene utilizzato in tutte le operazioni di cantina in cui si ha la necessità di sapere cosa fare in funzione della quantità di ossigeno presente: a tale scopo l’ossigeno disciolto viene misurato in pigiatura per verificare se nel mezzo è presente la quantità necessaria per terminare la fermentazione alcolica; dopo la fermentazione viene invece misurato per valutare se il vino è in carenza di ossigeno per la sua evoluzione, consentendo all’enologo di intervenire con un’ossigenazione adeguata ma soprattutto di precisione nel vino».


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