Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 16 aprile 2024  | aggiornato alle 06:57 | 104603 articoli pubblicati

I consorzi toscani bocciano il Pit Regione aperta a modifiche

Il Piano di indirizzo territoriale proposto dalla Regione Toscana ha sollevato il malcontento di 17 consorzi vitivinicoli, che lo hanno definito anacronistico in quanto non tiene conto dell’attuale assetto del territorio

di Alessandro Maurilli
 
29 settembre 2014 | 18:41

I consorzi toscani bocciano il Pit Regione aperta a modifiche

Il Piano di indirizzo territoriale proposto dalla Regione Toscana ha sollevato il malcontento di 17 consorzi vitivinicoli, che lo hanno definito anacronistico in quanto non tiene conto dell’attuale assetto del territorio

di Alessandro Maurilli
29 settembre 2014 | 18:41
 

È la prima volta che il vino toscano si riunisce in maniera univoca. Già di per sé potrebbe essere questo un evento che fa notizia. È tuttavia il motivo scatenante del Comitato composto da ben 17 consorzi vitivinicoli toscani (praticamente il 90% della produzione a denominazione della regione), che negli ultimi due mesi sta facendo parlare di sé. La battaglia è quella tra viticoltori e Regione Toscana, ente che nei mesi scorsi ha presentato un Piano di indirizzo territoriale (Pit) che non ha lasciato per niente contento il mondo agricolo. Se fino ad oggi sono state le associazioni agricole a prendere voce, oggi a Firenze si sono fatti sentire i principali consorzi toscani presentando agli assessori di riferimento (Gianni Salvadori, agricoltura, e in particolare Anna Marso, urbanistica e paesaggio) un documento nel quale si riportano i passaggi da modificare.

Era del resto oggi stesso, 29 settembre, l’ultimo giorno per presentare eventuali proposte di modifica al testo di oltre 3mila pagine che sta facendo indignare il mondo del vino toscano. «Meglio tardi che mai», hanno detto univoci i consorzi, aprendosi a loro volta al confronto. «Riconosciamo senza esitazioni che esso contiene numerose e positive novità, soprattutto per quanto attiene l’attenzione posta sul consumo del suolo, ma per quanto riguarda gli aspetti agricoli e vitivinicoli non possiamo che ribadire il nostro giudizio negativo».



Anacronistico è ritenuto il documento programmatico della Regione. «Questo Piano, se così fosse approvato, farebbe fare all’agricoltura toscana un salto indietro di decenni - spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio Chianti, capofila della cordata - producendo danni pressoché irreversibili all’economia, all’occupazione e persino all’ambiente di gran parte del territorio rurale. È noto a tutti che senza un’economia competitiva anche il territorio deperisce, venendo a mancare quelle risorse che sono indispensabili alla sua cura e manutenzione».

L’anacronismo del Pit
«È anacronistico nei suoi assunti teorici e nei suoi obiettivi pratici, perché punta alla ricostituzione di un paesaggio agrario che non c’è più, superato dalla storia dell’ultimo secolo. Nel 2014 non si può seriamente pensare, come prevede in alcune parti il Piano, di ricostituire nelle nostre colline un paesaggio “agrosilvopastorale” quando l’assetto sociale che lo sorreggeva non esiste più da decenni. Per molti aspetti è un Piano che non si limita a trattare, come dovrebbe, del paesaggio e della sua tutela in un contesto dinamico, ma piuttosto si spinge ad indicare anche il tipo di economia che vi si dovrebbe praticare, senza preoccuparsi della sua praticabilità e dei suoi effetti».

Il nodo della discordia
“Prevenire l’espansione ingiustificata della cultura viticola”. È questa affermazione di sintesi che ha mandato in bestia i viticoltori toscani che rispondono dicendo che non sono contro il Piano perché insofferenti alle regole, sono piuttosto contro “questo” Piano, per come è stato concepito e formulato. «Il paesaggio toscano è un patrimonio fondamentale per gli stessi viticultori perché rappresenta un formidabile biglietto da visita nel mondo della nostra cultura, del nostro life-style, dei nostri prodotti: l’eccellenza del vino toscano è tutt’uno con l’eccellenza del paesaggio, la sua tutela è quindi un valore imprescindibile. Per questo sarebbe stato auspicabile il coinvolgimento del mondo vitivinicolo nella stesura del Piano Paesaggistico, per giungere a fissare poche e chiare regole. Non si tutela il passaggio trasferendo costi e oneri sulle spalle dei soli agricoltori, imponendo loro obblighi e burocrazia». Questa la chiosa dei consorzi nel documento di risposta al Pit.

Nei prossimi giorni il tavolo regionale dovrebbe riunirsi per rileggere i passi incriminati di questo Piano paesaggistico.

Elenco Consorzi firmatari:

  • Consorzio Chianti Colli Fiorentini
  • Consorzio Chianti Colli Senesi
  • Consorzio Chianti Rufina
  • Consorzio del Vino Brunello di Montalcino
  • Consorzio del Vino Chianti Classico
  • Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano
  • Consorzio della Denominazione San Gimignano
  • Consorzio di Tutela dei Vini di Carmignano
  • Consorzio di Tutela doc Bolgheri
  • Consorzio Tutela del Vino Morellino di Scansano
  • Consorzio Valdarno di Sopra doc
  • Consorzio Vini Cortona
  • Consorzio Vini Valdichiana Toscana
  • Consorzio Vino Chianti
  • Consorzio Vino doc Grance Senesi
  • Consorzio Vino Orcia
  • Ente Tutela Vini di Toscana

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       


ROS
Siad
Delyce
Julius Meiln

ROS
Siad
Delyce

Julius Meiln
Union Camere
Torresella