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A Copertino l'unica vigna al mondo che sorge sui bastioni di un castello

Lungo le mura del castello di Copertino (Le) si trova il vigneto di Negroamaro Cannellino; un caso unico al mondo impiantato all’interno di un maniero storico, frutto dell'idea della Cupertinum cantina sociale

di Piera Genta
 
01 ottobre 2014 | 09:54

A Copertino l'unica vigna al mondo che sorge sui bastioni di un castello

Lungo le mura del castello di Copertino (Le) si trova il vigneto di Negroamaro Cannellino; un caso unico al mondo impiantato all’interno di un maniero storico, frutto dell'idea della Cupertinum cantina sociale

di Piera Genta
01 ottobre 2014 | 09:54
 

Il Castello è quello angioino di Copertino, in provincia di Lecce nel Salento meridionale, il vigneto è di Negroamaro Cannellino, cultivar dall’acino piccolo e dalla precoce capacità di maturazione riscoperta in anni recenti. Un vigneto che rappresenta un caso unico in Italia di vigneto impiantato all’interno di un maniero storico, l’altro esempio di questa coltivazione all'interno di un bene culturale gestito dallo Stato si trova nell'area archeologica di Pompei.

Il progetto denominato “Il vigneto sul Castello” è nato da una idea della Cupertinum, cantina sociale cooperativa nata nel 1935, la più antica della regione, 350 soci conferitori, in collaborazione con il Comune, la direzione del Castello e la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Lecce, Brindisi e Taranto.



L’avventura è iniziata lo scorso aprile dopo un lungo lavoro di preparazione dei camminamenti il cui terreno profondo circa 4 metri è stato lavorato con la zappa e poi sono state impiantate 100 barbatelle, selezionate da un vivaio di Otranto, ad alberello pugliese con disposizione dei filari a quinconce, un impianto già anticamente utilizzato dai Romani che oltre ad avere una funzione estetica sfrutta al massimo il terreno disponibile.

Idea originale che si basa su documenti storici della nobile famiglia Belmonte: nel 1800 le parti alte dei bastioni, delle mura e dei camminamenti del Castello, considerato il più grande del Salento, erano utilizzate come giardini pensili e coltivate a vigneto ed uliveto. Secondo il sindaco di Copertino, Sandrina Schito, l’enologo della Cantina, Giuseppe Pizzolante Leuzzi, il vigneto diventa un mezzo per coniugare arte, turismo, paesaggio e cultura locale e valorizzare Copertino, il territorio, i produttori ed i prodotti locali.

Non è un caso che l’ispirazione sia partita proprio dalla Cantina cooperativa, le cui bottiglie della Doc Copertino portano in etichetta il portale d’ingresso riccamente scolpito del Castello, mentre i vini a Igt Salento sono dedicati a famiglie nobiliari che hanno vissuto in diverse epoche, Squarciafico e Spinello dei Falconi. Per la prima vendemmia di questo autentico “Chateau Copertino” si deve aspettare un paio d’anni ed altro tempo per stappare la prima bottiglia, sarà senza dubbio un Negroamaro unico di grande qualità.

Ma il castello è anche un luogo tutto da scoprire. Dichiarato monumento nazionale nel 1886, il complesso fu costruito tra il 1530 e il 1540 dalla famiglia Castriota-Scanderberg per potersi difendere da un eventuale attacco dei Turchi che insidiavano la regione con le loro scorribande. Impostato su pianta quadrilatera, racchiude precedenti costruzioni tra cui il mastio angioino e rappresenta un esempio importante di architettura militare in Puglia, anche se non è mai stato coinvolto in guerre.



Si accede attraverso uno sfarzoso portale considerato l'esempio più interessante dell'architettura catalana in Terra d'Otranto; importanti gli affreschi cinquecenteschi raffiguranti scene dal Nuovo e Vecchio Testamento del pittore manierista natio di Copertino, Gianserio Strafella, discepolo di Michelangelo, nella piccola cappella dedicata a San Marco.

Copertino, conosciuta anche per avere dato i natali a San Giuseppe da Copertino chiamato “il santo dei voli”, protettore degli aviatori e degli studenti, è gemellata con Cupertino in California, sede principale della Apple. Merita una visita in occasione della festa patronale nel mese di settembre per assistere all’accensione musicale delle spettacolari luminarie. Delicati ricami fatti di luci, di colori accesi dalle note di brani musicali, straordinario coinvolgimento di emozioni, di incredibile suggestione.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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