Il cambio stagione ha provocato molte “vittime”, e di fronte ai primi freddi non si è fatto attendere l’arrivo delle prime influenze, che secondo le stime colpiranno almeno 4 milioni di italiani. L’aggressività dei virus influenzali variano di anno in anno. Per l’inverno 2014/2015 pare che non ci dovremo troppo preoccupare, come rivela su Humanitasalute.it il dottor Michele Ciccarelli, responsabile Unità Operativa Pneumologia di Humanitas. Riportiamo per intero il suo intervento tratto da Humanitasalute.it.
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C’è chi in questi giorni già accusa sintomi influenzali. Siamo dunque entrati nella fase di sviluppo del virus?
«No, al momento non si registrano in Lombardia casi di vera e propriainfluenza. Le forme che girano in questi primi giorni di ottobre sono per lo più virus respiratori diversi da quelli influenzali. Per l’arrivo dell’influenza vera e propria bisognerà aspettare novembre, con un’emergenza che si concluderà circa nel mese di marzo del prossimo anno».
Che tipo di virus sarà, quello di quest’inverno?
«I virus saranno tre. C’è il ritorno di un virus, l’A California H1N1 che aveva creato la fase diffusa pandemica del 2009. A questo si affiancheranno il virus H3N2 Texas e il virus B Massacchusetts. I nomi fanno riferimento ai luoghi americani dove i virus sono stati individuati. Bisogna subito dire che non sembrano essere virus particolarmente aggressivi, non dovrebbero apportare grossi problemi a chi ne verrà colpito».
Per novembre saranno pronti i vaccini…
«Sì, il vaccino dovrebbe essere disponibile già a fine ottobre, così da consentire a chi ne ha bisogno di non farsi trovare indifeso. La popolazione a rischio, per cui il vaccino è fortemente raccomandato, è quella composta dalle persone anziane e da coloro che sono affetti da malattie croniche, come ad esempio quelle cardiovascolari, respiratorie e metaboliche. Tra coloro per cui è consigliato il vaccino sono inoltre da inserire i parenti dei soggetti con malattie in cui è compromessa la risposta immunitaria, per il rischio di contagiare il congiunto e indurre potenziali gravi complicanze».
Quali saranno i sintomi influenzali di quest’inverno?
«I soliti di sempre. Anzitutto febbre superiore ai 37,7 gradi, spesso sopra i 38. Poi dolori artromuscolari e sintomi delle alte vie respiratorie, come mal di gola, naso chiuso che cola e tosse. Meno frequenti saranno, invece, isintomi intestinali.
Come possiamo cercare di prevenire l’influenza?
«L’ideale sarebbe rispettare alcune regole comportamentali, importanti personalmente e per la comunità, perché si evita di diffondere il virus: lavarsi spesso le mani, munirsi di fazzoletti e coprirsi naso e bocca quando si starnutisce/tossisce, usare mascherine in ambienti sanitari o affollati. Infine può essere utile curare l’alimentazione, preferendo quei cibi che consentano il giusto apporto di vitamine e sali minerali, come frutta e verdura, che contribuiscono a mantenere efficiente il sistema immunitario».
E se proprio ne saremo vittime, come la cureremo?
«Con farmaci sintomatici che si possono acquistare in farmacia anche come prodotti da banco: in linea di massima si tratta di anti-infiammatori, soprattutto paracetamolo, che consentono di controllare la febbre e i dolori artromuscolari».
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