Credito fotografico: Alessandro RossettiUn bagno di folla per la seconda edizione di
ShowRum. Oltre 2.500 partecipanti, tra cui bartenders, addetti ai lavori e tantissimi ospiti internazionali hanno preso parte alla due giorni dedicata al famoso distillato caraibico. Un pubblico di appassionati si è lasciato guidare in modo attento alla scoperta del mondo del rum anche grazie all’altissimo livello dei relatori presenti agli stand, tra cui moltissimi produttori. La ShowRum Tasting Competition (Stc), la prima blind tasting competition in Italia completamente dedicata al rum ha coinvolto un parterre di giudici di altissimo livello, che ha assaggiato, valutato e premiato i 24 migliori rum presentati al concorso, nelle diverse categorie.
«Non credo esistano i migliori rum al mondo - commenta
Leonardo Pinto (
nella foto), direttore artistico di ShowRum e promotore della Stc - credo invece che esistano i rum più adatti al mercato della nazione che ospita la tasting. Per questo motivo ho voluto creare una giuria eterogenea di altissimo livello, che avesse sì una maggioranza di esperti italiani, ma con un tocco di internazionalità dato da grandi nomi del settore provenienti da altre parti del mondo. Credo che i risultati di questa competizione, di cui sono assolutamente soddisfatto, ricalchino davvero il gusto del consumatore italiano».
ShowRum Tasting Competition
CATEGORIA
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VINCITORE
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Column Still White
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Ron Aguere Blanco
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Pot Still White
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Chamarel Double Distilled
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Column Still 1-3
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Dzama Vieux Rhum 3 ans
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Column 4-7
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Abuelo 7 anni
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Pot Still 4-7
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Worthy Park Gold
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Pot Still 8-15
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El Dorado 15
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Column Still 8-15
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Rum Malecon 12 anni
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Column Still No age declared
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Ron Santa Teresa 1796 Antiguo de Solera
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Pot Still No age declared
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Appleton V/X
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Pot Still >16
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Appleton 21
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Column Still >16
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Abuelo Centuria
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Independent Bottlers 1-7
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Papalin
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Independent Bottlers 8-15
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Enmore & Port Mourant 1998
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Independent Bottlers >15
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Mezan Panama Don Jose
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Independent Bottlers No age declared
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Mezan Jamaica XO
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Agricole White
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Rhum Bielle Blanc
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Agricole 1-3
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ReimonenQ “JR on the rocks”
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Agricole 4-6
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Neisson Vieux
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Agricole 7-10
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Savanna Grand Arome
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Agricole >10
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J.Bally 2000
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Cachaca White
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Pitù
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Spiced/Flavoured White
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Ron Aguere Coco
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Spiced/Flavoured Aged
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Rum Project Two
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Overproof
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Worthy Park Rum Bar Rum
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GIUDICI
- Silvano Samaroli (ITA)
- Robert Burr (USA)
- Alberto Lupini (ITA)
- Fabio Bacchi (ITA)
- Marco Graziano (ITA)
- Davide Staffa (ITA)
- Dirk Becker (GER)
- Javier Herrera (SPA)
- Philip Ili Barrake (CHI)
Ospiti in giuria:
- John Barrett (UK)
- Nigel Sade (USA)
Credito fotografico: Alessandro RossettiESPOSITORI
- Onesti (Abuelo + Santa Teresa)
- Destileria San Bartolomè de Tejina (Guajiro + Aguere)
- Campari (Appleton)
- Fratelli Rinaldi Importatori (Centenario + Don Papa + Trois Rivieres + La Mauny)
- Compagnia Dei Caraibi (Botran + Dzama)
- Bristol Spirits (Bristol Spirits)
- Pallini (Gosling’s)
- Pernod-Ricard Italia (Havana Club)
- Legendario (Legendario)
- Pellegrini (Selezioni P. + Ocean’s Rum + Reimonenq)
- Spirits Of Independence (Plantation)
- Viu Europa (Ron de Venezuela)
- Samaroli (Samaroli)
- Velier Spa (Brugal + Caroni + Demerara + Papalin + Chamarel + Clairin + Depaz + Diplomatico + El Dorado + English Harbour + Flor De Cana + J-Bally + Krukera + Rum Neisson + Pussers + Rum Bielle + Rhum Rhum + Riviere Du Mat + Sailor Jerry + Saint James + Savanna + Worthy Park)
SPONSOR
- Aibes Promotion
- Bartales
- Green Engineering
- Radio Rock
- Wood-i
- Santa Fiora
- TopDat
- Gianfornaio
- Amazon
- Nigel Sade
- Vestri
- Flair Project
PATROCINI
- Confcommercio
- Comune di Roma
Nel corso della rassegna molta attenzione è stata rivolta anche alla miscelazione, con la presenza di un cocktail bar guidato da alcuni dei più grandi bartender italiani e gestito dal Mo.Wa, primo Caribbean Bar Italiano di Marina di Ravenna, e dal Jerry Thomas Speakeasy, realtà italiana di calibro internazionale, presente nella classifica dei migliori 50 bar al mondo. Tutte le attività collaterali legate al bartending, dalle cocktail competition ai seminari, sono state coordinate col supporto di Paolo Sanna del Banana RePUBlic, Fabio Bacchi dell’Aibes, Leonardo Leuci e Roberto Artusio del Jerry Thomas, Patrick Pistolesi del Barnum ed Alex Frezza.
Tante le novità di successo quest’anno. Le masterclass per addetti ai lavori di venerdì hanno registrato il tutto esaurito, a dimostrazione che il pubblico di settore ha recepito il valore formativo della rassegna e ne ha usufruito. Tutto esaurito anche per le cocktails competition sia di venerdì che di sabato, dove in giuria, tra gli altri, si sono alternati personaggi del calibro di Ian Burrell, Dom Costa, Fabio Bacchi e Robert Burr.
Anche il nuovo progetto Innovation Made In Italy For Rum Industry, che vede come maggior sostenitore a partire da questa edizione Green Engineering, azienda leader nel settore della tecnologia applicata alla distillazione e della ricerca in termini di nanotecnologie, ha suscitato un grande interesse presso i produttori ed i consulenti del settore, gettando le basi per il consolidamento e l’ampliamento di questa attività nelle edizioni future.
La nostra intervista a Leonardo PintoIn occasione dell’evento, abbiamo intervistato Leonardo Pinto, direttore artistico di ShowRum.
Seconda edizione del festival italiano del rum a Roma. Ampia partecipazione di produttori e anche di pubblico. Quali sono le valutazioni che si possono fare sul mondo del rum in Italia?Siamo di fronte ad una rivoluzione, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Noi in Italia abbiamo sempre cercato e valorizzato la qualità. È pur vero che quando avviene una rivoluzione senza regole, come nel caso del rum, può dare spazio al “furbo” ma anche al “genio”. L’obiettivo è provare a discernere tra chi sta provando a fare solo quattrini e chi invece sta cercando di mettere sul mercato rum in grado di fare concorrenza ai grandi distillati storici. Questa è la vera rivoluzione che sta avvenendo e devo dire che il mercato italiano è stato uno dei primi a recepire questa rivoluzione.
Questa attenzione al prodotto di qualità e le distillerie che riescono anche a distinguere il proprio rum, esce dalla mappa dei premiati del concorso?I giurati hanno scelto esattamente quello che è il prodotto che può essere una chiave vincente sul mercato italiano e rappresenta quello che è il gusto italiano, e di questo sono molto contento. Io non credo nei concorsi che dicono “questo è il miglior rum del mondo”, non esiste il migliore rum al mondo. Esistono invece rum che sono tagliati per determinate tipologie di mercato. Io credo che i risultati della nostra Competition sia lo specchio di quello che per noi è la qualità.
Va sottolineato anche che la commissione è internazionale e comprende esponenti che non sono italiani e che quindi hanno una sensibilità diversa.Assolutamente sì, e la parte di commissione internazionale è stata particolarmente importante laddove i brand non erano così diffusi in Italia, sia per compensare la parte italiana della giuria, che era più del 50% ovviamente, sia per poter giudicare realtà come i rum speziati che da noi sono realtà molto di nicchia, molto lontane dal nostro concetto di rum.
Proviamo a sintetizzare il futuro del rum in tre tipologie.Il futuro del rum è a mio parere la qualità, io non mi limiterei a tre tipologie, ma parlerei di una sola filosofia, che è quella di cominciare a prendere la vecchia tradizione, usare l’innovazione tecnologica, ma non per “costruire” il rum, bensì per tornare a farlo al meglio.
E le garanzie per i consumatori? Pensiamo al Venezuela e alla nuova “Doc”...Io credo che questo sia un passo che inevitabilmente arriverà. È molto difficile nel settore del rum perché, se pensiamo allo Scotch whisky, fare una legislazione in uno Stato produttore è stato difficile ma ci si è riusciti. Quando si parla di rum ci si riferisce alla parte tropicale di tutto il mondo, un’infinità di Stati. Quindi fare una legislazione in tutti questi Stati sarà impossibile, ma credo che gli Stati produttori storici del rum piano piano arriveranno a legiferare in merito.