Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 16 aprile 2024  | aggiornato alle 08:45 | 104603 articoli pubblicati

Il casaro Flavio Mazzoni trionfa al concorso della Mostra del Bitto

Mazzoni ha trionfato al concorso della 107ª Mostra del Bitto, per il miglior Bitto dell’anno e per la categoria Latteria; si è classificato 3° per il Valtellina Casera stagionato da 180 a 299 giorni e per lo Scimudin

 
20 ottobre 2014 | 14:32

Il casaro Flavio Mazzoni trionfa al concorso della Mostra del Bitto

Mazzoni ha trionfato al concorso della 107ª Mostra del Bitto, per il miglior Bitto dell’anno e per la categoria Latteria; si è classificato 3° per il Valtellina Casera stagionato da 180 a 299 giorni e per lo Scimudin

20 ottobre 2014 | 14:32
 

Grande successo per la 107ª edizione della Mostra del Bitto, che durante la prima giornata si è caratterizzata per la cerimonia di premiazione del concorso dei formaggi organizzato dal Consorzio di tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto, con il trionfo di Flavio Mazzoni, 35enne casaro di Albaredo, vincitore per il miglior Bitto dell’anno e per il Latteria, mentre il premio per il miglior formaggio in assoluto è andato al Valtellina Casera stagionato della Latteria Sociale Valtellina di Delebio.



Mazzoni oltre ad aver vinto per il Bitto di quest’anno e per il Latteria, si è classificato terzo per il Valtellina Casera stagionato da 180 a 299 giorni e per lo Scimudin. Mazzoni, infatti, in estate lavora all’Alpe Piazza per conto dell’azienda di Isidoro Motta, mentre nel resto dell’anno è il casaro della Nuova Latteria Vallone di Traona che, come usavano le antiche latterie turnarie, rimane chiusa nei mesi estivi.

Anche per quest’anno, il formaggio più buono in assoluto, quello cioè che ha totalizzato il miglior punteggio è un Valtellina Casera di oltre 300 giorni prodotto dal casaro Miotti della Latteria Sociale Valtellina di Delebio che si aggiudica il Premio Speciale Roberta Lodi, a ricordo di una grande amica della Valtellina e della Mo-stra del Bitto, per anni presidente della giuria. Infine, il casaro più giovane è risultato essere Davide Cusini, 16 anni compiuti il 30 gennaio, di Livigno. Lui e tutti gli altri casari e produttori saranno presenti alla premia-zione di domani sera.

Flavio MazzoniDietro a Mazzoni, nella categoria del Bitto dell’anno si sono classificati rispettivamente Erich Giupponi, che ha lavorato sull’alpeggio di Casera, a Cusio, nella Bergamasca, e Luca Murada dell’azienda agricola Stella Orobica di Albosaggia al Lago Casera. Per il Bitto del 2013 è risultato vincitore Franco Milesi che ha carica-to l’alpeggio di Olano, nel comune di Cosio Valtellino, dietro di lui Michele Codega dell’alpeggio Valcervia, secondo classificato, e Nicola Bongiolatti, dell’azienda agricola La Taiada, che ha prodotto il Bitto a Prato Maslino, nel comune di Berbenno, terzo.

Da notare come i due formaggi vincitori provengano entrambi dalle valli del Bitto: Albaredo quello del 2014, Valgerola quello del 2013. La novità introdotta quest’anno dal Consorzio di tutela su suggerimento di alcuni produttori è l’attribuzione di un certo numero di forme, da quattro a una, a ciascun formaggio per contrad-distinguere le fasce di merito: quasi la metà dei produttori ha ottenuto quattro e tre forme. La giuria che ha valutato il Bitto, presieduta da Ciaponi, era formata da Giovanni Balzarri, Marco Chiapparini, Marco Impe-riali, Renato Bontognali, Giancarlo Croce, Giuseppe Casolo e Aminta Bonomi.

Le giurie, una per il Bitto, l’altra per Valtellina Casera, Scimudin e Latteria, entrambe presiedute da Renato Ciaponi, particolarmente qualificate per la presenza di sei esperti provenienti da fuori provincia, due di que-sti dal Canton Ticino, nella giornata di mercoledì hanno assaggiato le 71 partite di formaggio presentate, per un totale di 133 forme, assegnando i punteggi ed emettendo gli attesi verdetti.

Ciaponi ha presieduto anche la giuria che ha valutato le forme di Valtellina Casera, Scimudin e Latteria, composta da Flavia Paroli, Luciana Libera, Gianni Ravelli, Luigi Scaramuzzi, Ottavio Mazzoni, Fides Marzi Hatungimana, Giacomo Codazzi, Tiziana Silvetti, Stefano Morandi e Dario Pisati. Per il Valtellina Casera da 70 a 179 giorni hanno vinto Pierantonio Baruta e Stefano Franzini, pluridecorati casari della Latteria di Chiu-ro, seguiti da Francesco Miotti della Latteria Sociale Valtellina di Delebio, anch’egli sempre sul podio, e dal più giovane Bruno Maffezzini della Fiorida di Mantello.

Per il Valtellina Casera da 180 a 299 giorni è proprio Maffezzini a imporsi davanti a Baruta-Franzini e al vincitore del Bitto Mazzoni. Nella categoria riservata al Valtellina Casera da 300 giorni e oltre primo posto per Miotti, secondo per Baruta-Franzini e terzo per Maf-fezzini. I nomi si ripetono anche per lo Scimudin: il più buono è stato prodotto da Miotti della Latteria Socia-le Valtellina di Delebio, al secondo posto Baruta di Chiuro, al terzo Mazzoni. Quest’ultimo, come anticipato in apertura, ha vinto anche il primo premio per il Latteria davanti a Daniele Codazzi dell’azienda agricola Ti-ziana Borromini di Buglio in Monte e a Franco Milesi di Dubino.

Il successo dell’edizione 2014
Calcolando l’incessante via vai di persone all’ingresso della tensostruttura, dalle 30-40 persone al minuto, per ventiquattro ore di apertura, la Mostra del Bitto ha registrato oltre 35 mila visitatori. Tutto esaurito per i laboratori e le degustazioni, gli elenchi parlano di oltre 22mila partecipanti registrati ai diversi appuntamenti.

Un successo che è nei numeri come negli apprezzamenti, sia da parte dei visitatori che degli operatori, che ripaga l’impegno del Consorzio di tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto e il sostegno da parte degli enti pubblici, a cominciare dal Comune di Morbegno, oltre che di associazioni e sponsor privati. Un bilancio completamente positivo, una straordinaria occasione di visibilità per i nostri prodotti tipici e per il territorio che è stata colta.

«La Mostra del Bitto - commenta il responsabile organizzativo Simona Nava - è un prodotto che piace, una fiera centenaria che, negli anni, ha saputo rinnovarsi, una formula che accompagna il visitatore a fare espe-rienze e a conoscere storia e tradizioni attraverso laboratori e degustazioni. Ma è anche un’operazione di marketing importantissima che valorizza l’evento, soprattutto fuori dai confini provinciali. È significativo che il pubblico arrivi con i programmi già stampati e con le idee chiare su cosa vuole fare, è un pubblico informato proveniente per l’85% da fuori provincia e anche da fuori regione».

«Le 35mila presenze - continua Simona Nava - sono il risultato di una pianificazione che ha saputo coinvolgere oltre 34 testate nazionali che hanno segnalato l’evento. Un altro dato importante riguarda da una parte la stretta sinergia con il Comune di Morbegno e dall’altra l’interazione con il tessuto commerciale che ha dato origine al Fuori Bitto e alle tante iniziative collaterali che hanno reso vivace la città».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       


Siad
Molino Dallagiovanna
Mulino Caputo
ROS

Siad
Molino Dallagiovanna
Mulino Caputo

ROS
Julius Meiln
Molino Grassi