Il Guarnaccino nero è un antico vitigno a bacca nera della Basilicata, iscritto di recente al Registro nazionale delle varietà di vite. Il progetto di recupero è opera del Comune di Chiaromonte, in provincia di Potenza, all’interno del Parco del Pollino.
La prima segnalazione del vitigno con questo nome lo si trova nel catalogo del francescano padre Cupani datato alla fine del 1600. Anche l’ampelografo De Rovasenda parla di una Guarnaccia franca e di una Guarnaccia niura. Con questo termine di derivazione latina dal significato di provvedere, difendere, garantire, si identificavano molti vitigni coltivati sia in Campania che in Calabria, tra cui anche il Sangiovese, quindi varietà molto diverse ma accomunate dalla caratteristica di essere uve rustiche che garantivano il raccolto dell’anno.
Il riconoscimento è soltanto il primo passo di un progetto strategico di valorizzazione del vitigno e del territorio che vede la regione Basilicata al diciottesimo posto nella classifica italiana, con una superficie vitata che raggiunge quasi i 5mila ettari.