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I grandi pasticceri italiani al Romeo Hotel per reinterpretare i dolci delle feste

Al Beluga Sky Bar del Romeo Hotel di Napoli si è svolto l'evento “Molino Caputo. Il sud ospita il nord”, i migliori pasticceri di tutta Italia hanno reinterpretato i dolci delle feste tra tradizione e innovazione

di Vincenzo D’Antonio
 
10 dicembre 2014 | 10:46

I grandi pasticceri italiani al Romeo Hotel per reinterpretare i dolci delle feste

Al Beluga Sky Bar del Romeo Hotel di Napoli si è svolto l'evento “Molino Caputo. Il sud ospita il nord”, i migliori pasticceri di tutta Italia hanno reinterpretato i dolci delle feste tra tradizione e innovazione

di Vincenzo D’Antonio
10 dicembre 2014 | 10:46
 

Ci sono persone che sono garanzie. Garanzie di brillantezza e originalità dell’idea, di cura e abilità nel confezionarla e attuarla, di successo sicuro, insomma. Carmen Davolo, pr di grande esperienza, è persona che esprime tali suddette garanzie e dimostrazione ennesima se ne è avuta la scorsa settimana al Beluga Sky Bar del Romeo Hotel di Napoli con l’evento “Molino Caputo: I dolci delle feste dei grandi interpreti, tra tradizione e innovazione. Il sud ospita il nord”. Red carpet per i migliori pasticcieri italiani, degustazioni mirate e guidate per happy fews.



Alfonso Pepe, da Sant’Egidio Monte Albino (Sa), che al “Re Panettone” di Milano ha ottenuto il massimo riconoscimento nella categoria “classico milanese”, ha proposto il babà del Vesuvio, bagnato con liquore d’arancia: squisito. Giocando in casa, lo stellato Salvatore Bianco chef de “Il comandante” (al piano superiore al Beluga Sky, nell’albergo Romeo) ha proposto “Il mio Natale”: un ottimo cremoso di gianduia, accompagnato da gelatina di cachi e stecche di cioccolato. Il patavino Luigi Biasetto, Relais Dessert e già campione del mondo di pasticceria, ha fuso gli aromi meridionali di bergamotto e mandarino con il suo classico impasto al cioccolato arricchito con noci, creando un particolarissimo panettone che ha battezzato “Charlotte”.

Rosanna Marziale, chef stellata del ristorante Le Colonne di Caserta, accanto al suo già ben noto panettone alla birra, ha proposto un “Falso Gianduiotto” laddove il fake è nel ripieno: birra artigianale e caffè. Sabatino Sirica, da San Giorgio a Cremano (Na) ha proposto i classici della tradizione: Mostaccioli, Raffaioli e Pasta reale, oltre ad un’impeccabile interpretazione del Divino Amore. Sal De Riso, dalla Costiera Amalfitana, ha creato per l’occasione il Panettone Millefiori, che ha la peculiarità di allocare sul suo top una dovizia di struffoli. Sal De Riso ha presentato anche il Girotondo di frutta, fresco di podio al Re Panettone di Milano. La sannita Stella Ricci ha omaggiato la Sicilia con un’elegante cassata dorata.

Paolo Sacchetti, da Prato, ha saputo deliziare tutti con le sue famose Pesche di Prato. Pasquale Palamaro, lo chef del ristorante Indaco, del Regina Isabella di Lacco Ameno (Na), ha creato una sua originale versione del castagnaccio, servita con ricotta di bufala e olio all’alloro. Giuseppe Stanzione, chef del ristorante Le Trabe della Tenuta Capodifiume di Capaccio (Sa), ha proposto le classiche zeppoline fritte della tradizione napoletana, servendole su un budino di latte e miele, accompagnate da schiuma di latte, spolverata con pisto. Gennarino Esposito, pluristellato chef de La Torre del Saracino di Vico Equense (Na), insieme con il suo pasticciere Luigi Buonocore, ha proposto un'eccellente rivisitazione della cassata.

Insieme, quindi, non solo il nord e il sud ma, differente l’angolo visuale, pasticcieri puri e chef che curano anche la pasticceria della loro cucina. Come a dire la pasticceria che ha il dolce come core business e la pasticceria che ha il dolce proprio, è il caso di dirlo, come il dulcis in fundo del pasto servito alla clientela ai tavoli. Diversi gli approcci di backstage, molto simili gli esiti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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