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Sì al comfort di terme e spa per le feste Ma attenzione agli effetti sulla pelle

Con l'arrivo dell'inverno, terme e spa sono una meta ideale per rilassarsi e rigenerarsi; tuttavia bisogna prestare attenzione alle proprietà dell'acqua e preoccuparsi che non abbiano controindicazioni per la pelle

 
13 dicembre 2014 | 12:13

Sì al comfort di terme e spa per le feste Ma attenzione agli effetti sulla pelle

Con l'arrivo dell'inverno, terme e spa sono una meta ideale per rilassarsi e rigenerarsi; tuttavia bisogna prestare attenzione alle proprietà dell'acqua e preoccuparsi che non abbiano controindicazioni per la pelle

13 dicembre 2014 | 12:13
 

Con l'arrivo dell'inverno, il modo ideale per trascorrere il weekend o per passare il tempo libero durante le festività è dedicarsi alla cura di sé stessi rilassandosi nell'ambiente confortevole di terme e spa, a partire da una semplice giornata tra i caldi vapori, sauna e bagno turco, fino ad una sosta più lunga, durante la quale concedersi cure inalatorie e trattamenti ai fanghi per un risanamento di corpo e mente.



Ma bisogna fare attenzione: non tutta l'acqua è uguale. Un'affermazione del genere vale ancora di più se l'acqua in questione è quella in cui ci si immerge. La distinzione quindi tra terme e spa e un'attenzione particolare ai caratteri dell'acqua sono gli argomenti che il professor Marcello Monti, responsabile di dermatologia, illustra ad Humanitasalute.it, e che riportiamo per intero.


Bisogna distinguere tra terme e spa
Prima di mettere cuffia e costume in valigia è meglio fare una piccola ricognizione sulle caratteristiche dell’acqua. «Innanzitutto facciamo una distinzione - spiega il professor Monti - tra terme e spa. Nel primo caso abbiamo acque in cui sono disciolti sali e che hanno delle proprietà specifiche, che possono anche avere degli effetti o delle controindicazioni per la pelle».

Nel secondo caso, le famose spa salus per aquam spuntate come funghi in questi ultimi anni, se non sono collegate a fonti di acqua termale, come accade nella maggior parte dei casi, offrono soltanto il lato 'benessere' dei trattamenti termali: quindi percorsi con sauna, bagno turco, docce emozionali, percorsi kneipp, idromassaggio. «In questo caso e se il paziente non ha problemi dermatologici - continua il dermatologo - non c’è alcuna differenza tra le acque scelte, perché se la pelle è sana tollera qualsiasi tipo di sale disciolto nelle acque e anche temperature abbastanza alte».

Naturalmente, l’acqua troppo calda potrebbe essere controindicata se si soffre di pressione bassa. Sul fronte della pelle «la musica cambia - ricorda il professor Monti - quando ci sono problemi dermatologici. Se il paziente soffre di eczema, di dermatite, di psoriasi deve sapere che le acque salso bromo iodiche possono essere irritanti». Ci sono invece bagni che fanno bene? «Per gli stessi pazienti le acque sulfuree - prosegue lo specialista - hanno un’azione curativa, in quanto lo zolfo ha un’azione riducente sull’infiammazione e gli stessi effetti benefici si possono avere anche nel caso di acne».

Per quanto riguarda il tempo di permanenza? «Il consiglio - risponde il professor Monti - se si hanno patologie in corso è sempre quello di chiedere consiglio al dermatologo o all’esperto di medicina termale responsabile dello stabilimento che deve essere sempre disponibile, in ogni centro, per fornire risposte a quanti le frequentano».

Saponi e creme termali fanno bene?
Ogni centro termale dispone ormai di linee di prodotti estetici o cosmetici. Saponi, creme per il corpo, trattamenti che rimandano alle proprietà delle acque termali. «In realtà la loro efficacia è molto limitata - spiega lo specialista - perché le proprietà termali sono legate all’acqua sorgiva. Gli oligoelementi benefici disciolti nell’acqua hanno una emivita brevissima e si degradano molto velocemente a distanza di tempo. Quindi la speranza di racchiudere questi elementi attivi in saponette e creme da usare a casa anche a distanza di mesi può trasformarsi in un’illusione in chi soffre, ad esempio, di dermatite».

In questi casi il trattamento deve essere mirato. «Possiamo intervenire con antinfiammatori cutanei naturali, ad esempio l’ittiolo, e altri principi che riducono l’infiammazione. In Humanitas - conclude il professor Monti - evitiamo cure a base di cortisone, allineandoci alle indicazioni che vengono ormai seguite nelle migliori cliniche dermatologiche del mondo».

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