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Tra regali di Natale, cene e parenti il danno collaterale è il troppo stress

Per colpa del cibo, dei troppi inviti, dei regali e delle riunioni di famiglia, la festa più attesa dell'anno si trasforma in un momento di stress; è bene evitare situazioni che potrebbero scatenare incidenti emotivi

 
14 dicembre 2014 | 12:11

Tra regali di Natale, cene e parenti il danno collaterale è il troppo stress

Per colpa del cibo, dei troppi inviti, dei regali e delle riunioni di famiglia, la festa più attesa dell'anno si trasforma in un momento di stress; è bene evitare situazioni che potrebbero scatenare incidenti emotivi

14 dicembre 2014 | 12:11
 

È in arrivo una delle festività più attese dell’anno, Natale. Un momento di gioia e condivisione, famiglie sedute a tavola, cene e pranzi tra risate e racconti con amici e parenti, regali ben incartati e posti sotto l’albero. Ma dietro questo momento di festa, di allegria e convivialità, cosa si nasconde in realtà? Tra sorrisi e racconti, si riaccendono spesso momenti di conflitto che non si vivevano da molto tempo, discussioni, addirittura litigi.



Se si è già in una stato emotivo negativo, il rischio è di trasformare il Natale in un momento di notevole stress. Riportiamo per intero da Humanitasalute.it, i suggerimenti anti-stress della psicologa Emanuela Mencaglia.


Ansia da festa in occasione del Natale. Shopping sfrenato, pranzi e cenoni obbligati, vecchi ricordi che riaffiorano e che procurano stress. Ma anche un'atmosfera unica, arricchita da tanti simboli. Le feste di Natale sono un mix di emozioni, a volte positive e a volte negative, che cambiano da persona a persona. «Non parlerei - spiega la dottoressa Emanuela Mencaglia, psicologa e psicoterapeuta del Cancer Center di Humanitas - di un'ansia specifica da feste. Il Natale per noi italiani è una festa particolarmente sentita e rappresenta una delle rare occasioni in cui le famiglie si riuniscono. Per questo - continua la specialista - può essere un momento in cui riemergono conflitti, difficoltà, ricordi ed emozioni sopite, e mai risolte».

Evitare incidenti emotivi per sé e per i familiari
La percezione della festa è un riflesso del mondo interiore. «Se la persona porta con sé un universo di emozioni negative, non necessariamente caratterizzate da una sintomatologia francamente depressa, ma anche solo una transitoria tristezza, malinconia, difficoltà di relazione con il mondo, con amici e parenti, oppure effetto di un lutto recente, il Natale rappresenterà una parentesi grigia, e fungerà da catalizzatore per le manifestazioni di queste contraddizioni ed emozioni».

Sicuramente trovarsi faccia a faccia con vecchie ferite può essere controproducente. «Se ci sono screzi in famiglia o vecchie ruggini bisogna scendere a patti: o accettiamo che la festa sia un momento “regalato” agli altri, a quelli cui piace lo spirito, ai nostri genitori, ai nonni o ai bambini, ad esempio - dice la dottoressa Mencaglia - e riusciamo a sorvolare sugli attriti, trascorrendola serenamente, oppure è meglio evitare incontri e situazioni che, già si sa, potranno scatenare incidenti emotivi e diplomatici per sé e per i familiari».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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