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Expo 2015, al padiglione “Cibus è Italia” la qualità dell'agroalimentare tricolore

“Cibus è Italia” è il padiglione dell'alimentare made in Italy che a Expo 2015 metterà in mostra il sistema delle eccellenze italiane, oltre alla qualità e alla varietà di un paesaggio produttivo unico al mondo

di Mariella Morosi
 
17 dicembre 2014 | 10:25

Expo 2015, al padiglione “Cibus è Italia” la qualità dell'agroalimentare tricolore

“Cibus è Italia” è il padiglione dell'alimentare made in Italy che a Expo 2015 metterà in mostra il sistema delle eccellenze italiane, oltre alla qualità e alla varietà di un paesaggio produttivo unico al mondo

di Mariella Morosi
17 dicembre 2014 | 10:25
 

Presentato ufficialmente al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali “Cibus è Italia”, il padiglione dell’alimentare made in Italy realizzato da Federalimentare - l'associazione confindustriale di 6mila imprese alimentari - e da Fiere Parma con il contributo del Mipaaf. Rappresenterà a Expo 2015 di Milano la nostra industria alimentare, la storia, la tradizione, la capacità tecnologica e produttiva del food made in Italy.



Ad illustrare l'evoluzione progettuale del padiglione, il branding e il programma di incoming dal mondo di operatori ed esperti del settore, insieme al Ministro Maurizio Martina (nella foto), sono intervenuti il presidente di Federalimentare Filippo Ferrua, Riccardo Monti, presidente dell'agenzia Ice per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, Paolo Zanetti, vice presidente di Federalimentare con delega ad Expo 2015, Franco Boni, amministratore unico di “Cibus è Italia” - e Roberto Arditti, direttore Affari istituzionali di Expo 2015.

Maurizio Martina«È un appuntamento importante - ha detto il ministro Martina - che ha richiesto finora molto lavoro e collaborazione con le imprese e i loro rappresentanti, e altro ne richiederà nei mesi a venire. È una grande opportunità per presentare la grandezza del patrimonio agroalimentare italiano, che vanta una storia e una ricchezza straordinaria, e il nostro obiettivo è quello di portare all'attenzione di tutto il mondo la forza del made in Italy e la sua unicità così da conquistare ancora maggiori spezi all'estero sfruttando l'enorme potenzialità che abbiamo ancora da esprimere. Non solo verranno presentate le nostre eccellenze ma sarà potenziato il rapporto tra le imprese e i loro territori».

Anche per Filippo Ferrua di Federalimentare le più prestigiose produzioni non sono soltanto prodotti ma storie di uomini e di idee. «Le aziende - ha detto - con un grande investimento hanno creduto in questa opportunità offerta dal più grande evento globale sul food per dare alla tradizione domestica un respiro internazionale divulgando la loro immagine nel mondo e sviluppando il loro business sui mercati esteri. Fare conoscere i nostri prodotti, inoltre, è anche un modo di arginare la loro contraffazione». Un forte programma di incoming di operatori esteri è stato realizzato dall'agenzia Ice con il supporto del management di Cibus: saranno circa 2mila gli operatori e 11 le delegazioni provenienti da 30 Paesi.

«Il programma di incoming impostato con Federalimentare e Fiere di Parma - ha detto Riccado Monti dell'Ice - prevede la selezione e l'invito di top retailer della distribuzione organizzata e di importatori e distributori di primario rilievo. Promuovere il comparto agroalimentare e contribuire a valorizzare l'industria alimentare italiana, i suoi prodotti e i suoi marchi presenti nei 5mila mq del padiglione sosterrà la crescita dell’export nei prossimi anni».

Da più parti è emerso anche come il nostro contributo al progetto Expo si inquadri perfettamente nella tematica di base: la nutrizione, grazie all'equilibrio del modello alimentare italiano che contiene tutti gli elementi vegetali e animali. È un messaggio virtuoso diretto a quello che è stato definito il “paradosso alimentare” di un mondo, diviso tra chi soffre la fame e che invece soffre di ipernutrizione e di obesità.

«La nostra speranza - ha detto Franco Boni di “Cibus è Italia” - è che a Expo 2015 le nostre imprese possano raccontare a milioni di persone che i loro prodotti non solo sono buonissimi e rispettosi della tradizione ma anche sicuri e ispirati alla sostenibilità». Sarà una vetrina utile a restituire all'Italia la giusta leadership che le spetta in campo alimentare che la distanzia da concorrenti come Francia e Germania - come ha sottolineato Paolo Zanetti (Federalmentare con delega all'Expo). «È anche un'occasione unica per denunciare le contraffazioni - ha detto Zanetti - e nello stesso tempo per lanciare un appello sull'abolizione delle barriere non tariffarie».

Le previsioni e numeri sono improntati all'ottimismo: 200 le aziende chiave del settore con i loro mille marchi che si racconteranno nel Padiglione e 2mila operatori professionali con visite pianificate. Il padiglione “Cibus è Italia” sarà collocato di fronte all'ingresso Est di Expo, di fronte al Parco delle biodiversità, sul viale che porta al vicino Padiglione Italia. È una delle strutture più grandi dell'Esposizione universale e sviluppa su due piani, più una terrazza per incontri ed eventi. Per 6 mesi i visitatori potranno fruire di un percorso di edutainment che li accompagnerà “dentro” i prodotti per conoscerne storia e segreti.

Contemporaneamente grazie alla regia di Ice e al know how di Cibus, gli operatori internazionali potranno concludere il percorso sulla terrazza riservata al business matching con le aziende e successivamente visiteranno i territori dove saranno ospiti delle aziende. Parte così il progetto strategico di raddoppiare l'export alimentare nei prossimi anni. Il peso delle esportazioni sul fatturato dell'alimentare è quasi raddoppiato in 10 anni, passando dal 13% del 2003 al 20% del 2013 per un valore di 33 miliardi di euro, compensando in parte l'effetto della recessione costante dei consumi interni (-14 punti dal 2007, -3% solo nel 2013).

«La nostra presenza all'Esposizione, frutto di un grande lavoro di squadra - da detto Roberto Arditti, direttore Affari istituzionali Expo - è davvero una grande occasione, e potrebbe rappresentare una svolta per la nostra economia. Sarà un grande evento in cui le imprese saranno contenitori di conoscenza. Forse non sarà la soluzione di tutti i mali, ma abbiamo il dovere di non sprecare questa occasione».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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