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A “Toscana terra del buon vivere” l'arte della tavola e della convivialità

Dal 27 al 29 marzo 2015 la piazza del Campo di Siena ospiterà “Toscana terra del buon vivere”, la rassegna che celebrerà la cultura gastronomica con chef, show cooking, degustazioni, wine tasting, gala e congressi

 
16 gennaio 2015 | 17:38

A “Toscana terra del buon vivere” l'arte della tavola e della convivialità

Dal 27 al 29 marzo 2015 la piazza del Campo di Siena ospiterà “Toscana terra del buon vivere”, la rassegna che celebrerà la cultura gastronomica con chef, show cooking, degustazioni, wine tasting, gala e congressi

16 gennaio 2015 | 17:38
 

Una location d’eccezione per il Toscana terra del buon vivere, una tre giorni di cultura gastronomica, convivialità e art de vivre come anteprima d’eccezione di Expo 2015, promossa dalla Regione Toscana in collaborazione con il Comune di Siena e la Camera di Commercio e organizzata da Artex. Quasi una magnifica iperbole del gusto che ha dell’irreale, tanto è straordinario lo scenario, si concretizza dal 27 al 29 marzo 2015 a Siena, in piazza del Campo addirittura, portando chef, show cooking, degustazioni, wine tasting, gala e convivi più intimi fin nel cuore dello splendido Palazzo Pubblico e da lì dispiegandoli nella città.



Qualcosa che è già leggenda prima di aprire i battenti dato il contesto di tale appeal. Un “weekend del cuore” quello dedicato al buon vivere toscano. Non a caso, chissà, su Porta Camollia, ingresso alla bellissima città medievale, è scolpito: “Cor magis tibi Sena pandit”, Siena ti apre un cuore ancor più largo di questa porta. Una Toscana cosmopolita e intima al tempo stesso, sontuosa e segreta, che osa raccontarsi miscelando gastronomia alta e grandi vini, prodotti d’eccellenza e qualità dell’ambiente, supremazia del suo patrimonio agroalimentare ma anche arte, musica, parola, architettura. In poche parole, regalando emozioni.

E si racconta, a tavola ma non solo, sul solco di una tradizione che guarda oltre e si rinnova, e non a caso lo fa insieme alla prestigiosa Jre, Jeunes Restaurateurs d’Europe, l’associazione europea che riunisce chef interpreti del territorio e del patrimonio gastronomico nel segno del rigore come della creatività più moderni. Chef innovativi selezionati tra i più rappresentativi sotto i 42 anni. E sarà proprio la Jre a farsi arbitro della sfida “Cucina col Vino Toscano” che vedrà in gara gli studenti degli Istituti Alberghieri della Toscana.

Marco Stabile“Maitre à cuisiner” e regista di questa “nouvelle vague” toscana in cucina lo stellato Marco Stabile, chef patron di Ora d’Aria a Firenze che a Siena coordinerà la “brigata”. E sarà Marco Stabile (nella foto), insieme ad altri due noti chef Jre toscani di nuova generazione, Filippo Saporito e Cristiano Tomei, a mettere a punto un nuovo piatto, il cui nome è proprio il buon vivere toscano, presentato per la prima volta in questa occasione.

Un appuntamento da segnare nelle agende degli amateur, i “Tuscany enthusiast”, prima tappa di un Grand Tour
del 2015 che si apre qui e approda a Milano. Cultura, biodiversità, paesaggio, artigianato e creatività rappresentano il nutrimento fisico e spirituale della terra toscana, considerata da sempre un laboratorio del Buon Vivere proprio per la qualità della vita e dell’ambiente, oltre che della tavola, ovviamente. Una Toscana a vocazione internazionale per estimatori del bello come del buono.  

E Siena è uno dei luoghi in cui il desiderio di bellezza è più appagato. Bellezza dell’arte di cui una straordinaria sequenza d’artisti si è fatta interprete. Dalla città ai borghi più piccoli o nella campagna cosparsa di pievi, abbazie, castelli. E bellezza della natura tutt’intorno, vero e proprio paesaggio d’autore, morbida sequenza di colline punteggiate di boschi, cipressi, filari di viti, ulivi e case coloniche. Sintesi armoniosa di campagna e città fin dal medioevo, come sembra alludere a sole poche centinaia di metri da Piazza del Campo uno splendido orto, enclave di campagna dentro il tessuto urbano.

La scelta di Siena, e del cuore più affascinante e sorprendente della città, Piazza del Campo con la sontuosa imponenza del Palazzo di Città, come quartier generale di Toscana terra del buon vivere non è certo casuale. Così come il ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti nel primo piano del Palazzo Comunale all’interno del Museo Civico, con l’Allegoria degli Effetti del Buon Governo, rivela più di una traccia di ispirazione. Laddove la felicità nella città operosa come nella campagna tra campi arati e contadini sembra naturale, ed è raffigurata perfino la cinta senese.

Ma veniamo alle location nel dettaglio: Piazza del Campo, urbanisticamente una magia, dove balza agli occhi l’Orto del giardino all’italiana ricreato dai Vivaisti toscani, affresco rurale dentro le mura urbane e green carpet per il Cortile del Podestà con il cuore pulsante delle Cucine Live. La Sala delle Lupe dove si alterneranno dibattiti e confronti. La Piazza del Mercato dove arriveranno gli stessi produttori del “contado” per la spesa etica e sostenibile. Il Tartarugone con dimostrazioni, lezioni, esibizioni.

E infine la location più in alto, quella destinata ai convivi, la Loggia dei Nove, nel Museo Civico, dove in un’unica carrellata sembra raccogliersi la Toscana rurale e lo sguardo si perde fino al Monte Amiata nella campagna superbamente coltivata. Laddove la sintesi tra natura e opera d’arte si fa perfetta perché in nessun altro luogo quanto qui il paesaggio è stato costruito nel segno della bellezza.

Oltre il quartier generale dell’evento, l’intera città patrimonio dell’Unesco diventa un grande salotto allargato in questi tre giorni di inizio primavera per provare il buon vivere toscano in una cornice unica. Strade tortuose, rossi edifici in cotto, tetti color argilla, case allungate, porte, torri, logge, chiese e campanili svettanti disegnano una topografia medievale di rara suggestione, sontuosa espressione di un tessuto gotico diffuso che alterna all’elegante imponenza dei tanti palazzi il misticismo prezioso di un duomo preziosissimo e chiese, oratori, chiostri, fitti di opere d’arte straordinarie.

È in questo scenario superbo ed esclusivo che da venerdì a domenica attraverso siti monumentali, musei, spazi come il Santa Maria della Scala che nei secoli ha sempre offerto ospitalità e cibo a viandanti e pellegrini, percorsi sotterranei, palazzi, atelier, botteghe, vecchie osterie, ristoranti, e perfino case private (dove sulla falsariga dei “secret restaurant” si terrà Uno chef a tavola), si declina il piacere del buon vivere toscano.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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