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Tav Brescia-Verona, primo incontro tra assessori lombardi ed enti territoriali

La Regione Lombardia riveste un ruolo fondamentale nella questione Tav, in quanto avente diritto di voto nella riunione che dovrà deliberare l'approvazione del progetto definitivo e assegnare le risorse finanziarie

 
21 gennaio 2015 | 14:59

Tav Brescia-Verona, primo incontro tra assessori lombardi ed enti territoriali

La Regione Lombardia riveste un ruolo fondamentale nella questione Tav, in quanto avente diritto di voto nella riunione che dovrà deliberare l'approvazione del progetto definitivo e assegnare le risorse finanziarie

21 gennaio 2015 | 14:59
 

Per la prima volta i soggetti e gli enti di rappresentanza del territorio si sono incontrati e confrontati con gli assessori e con i dirigenti preposti per ribadire la non contrarietà alla realizzazione della Tav (linea ferroviaria ad alta velocità) Brescia-Verona, ma la necessità di considerare osservazioni e proposte alternative.

Il 20 gennaio scorso si sono riuniti presso la sede del consiglio della Regione Lombardia a Milano i quattro assessorati direttamente interessati al passaggio del Tav in Lombardia. Oltre agli assessori Alessandro Sorte (Infrastrutture e mobilità), Claudia Maria Terzi (Ambiente, energia e sviluppo sostenibile), Gianni Fava (Agricoltura), Viviana Beccalossi (Territorio, urbanistica e difesa del suolo) e al consigliere Fabio Rolfi, erano presenti Luca Formentini del Consorzio tutela del Lugana, Gabriele Lovisetto e Gianni Oliosi del Consorzio Colline Moreniche, Paolo Mayer del Consorzio Turistico Lago di Garda Lombardia, il professor Maurizio Tira del Comune di Desenzano, Ettore Prandini e Sara Paraluppi della Coldiretti e Francesco Martinoni dell'Unione agricoltori.



La riunione nasce dalla iniziativa del nuovo assessore alle infrastrutture Alessandro Sorte il quale, invitato dal consigliere regionale Rolfi, il 13 gennaio scorso aveva incontrato i rappresentanti bresciani e gardesani per un primo colloquio conoscitivo, nel quale erano state esposte le osservazioni che sostengono la necessità di una soluzione che preveda di attraversare il delicato tratto a sud del lago mediante il potenziamento della linea storica esistente; soluzione che consentirebbe al Tav di essere realizzato con un impatto territoriale più sostenibile rispetto all'attuale progetto che risale a due decenni or sono e non tiene conto della evoluzione qualitativa e quantitativa dell'economia turistica, agricola ed agrituristica nel frattempo intervenuta.

A questo primo incontro è seguito quello del 20 gennaio: per la prima volta, e grazie all'iniziativa dell'assessore Sorte, i soggetti e gli enti rappresentanti il territorio si sono incontrati e confrontati con gli assessori e con i dirigenti preposti per ribadire a tutti la non contrarietà all'opera ma la necessità di considerare le osservazioni, le proposte alternative nonché la posizione nel frattempo assunta dalla commissione Ambiente della Camera attraverso l'importantissimo documento di richiesta di spiegazioni e revisioni dalla stessa inviato il 23 dicembre scorso al consorzio CEPAV2 composto da Maltauro, Pizzarrotti, Saipem e Condotte: 22 pagine fitte di rilevi precisi ed osservazioni puntuali relativi all'impatto del progetto così come concepito nel 1993 e deliberato nel 2003.

Gli assessori si sono impegnati a presentare e sostenere le principali ragioni espresse dal territorio in occasione della prossima riunione di Giunta, richiedendo una nuova valutazione delle scelte progettuali. Hanno inoltre deciso di costituire immediatamente un tavolo permanente dedicato a questo tema cruciale per lo sviluppo di un territorio che rappresenta la seconda fonte di reddito dal comparto turistico di tutta la Lombardia.

Il ruolo e la posizione della Regione Lombardia rivestono un ruolo fondamentale in quanto invitata ed avente diritto di voto nella riunione del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) che, a breve, dovrà deliberare l'approvazione del progetto definitivo ed assegnare le risorse finanziarie a Rfi per avviare il primo lotto costruttivo.

È quindi evidente che, qualora la stessa esponesse un incondizionato parere favorevole al progetto attuale, indebolirebbe fortemente la posizione del territorio che auspica vivamente e appoggia l'adozione di una soluzione più sostenibile sotto molteplici aspetti, non ultimo quello economico.

L'augurio è, quindi, che la decisione della giunta regionale sia in linea con le aspettative emerse da questi incontri e che contribuisca, unitamente alla lodevole posizione della commissione Ambiente della Camera, a far comprendere ai decisori istituzionali la necessità di una revisione del progetto attraverso anche una nuova valutazione dell'impatto ambientale. Questo alla luce del delicato equilibrio ambientale del territorio gardesano e delle mutate condizioni qualitative dell'economia turistica che accoglie annualmente oltre venti milioni di presenze giornaliere e dell'agricoltura d'eccellenza: in pratica le più importanti risorse della popolazione residente.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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