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Dormire poco aumenta l'appetito Meglio affidarsi a uno specialista

I comportamenti alimentari sono condizionati anche dal sonno. Da uno studio dell’università del Nebraska risulta infatti che la riduzione delle ore di sonno spinge a nutrirsi di quantità maggiori di cibo

 
02 agosto 2015 | 14:04

Dormire poco aumenta l'appetito Meglio affidarsi a uno specialista

I comportamenti alimentari sono condizionati anche dal sonno. Da uno studio dell’università del Nebraska risulta infatti che la riduzione delle ore di sonno spinge a nutrirsi di quantità maggiori di cibo

02 agosto 2015 | 14:04
 

Il legame che unisce i disturbi del sonno allo stile di alimentazione è vario e complesso. La carenza di sonno, secondo quanto emerge da uno studio statunitense, può portare ad una fame maggiore. Ridurre il sonno genera debolezza, ad esempio, che viene compensate con un apporto calorico maggiore. Oppure genera stress, anche questo generatore di una fame compulsiva. Riportiamo in merito il commento a cura di Vincenzo Tullo, neurologo e responsabile dell'ambulatorio sulle cefalee di Humanitas Lab, tratto interamente dal sito Humanitasalute.it.



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In che modo il sonno incide sull’alimentazione? Meno si dorme, più si mangia. A rispondere è un gruppo di ricercatori dell’Università del Nebraska, Stati Uniti, avere un sonno disturbato e impoverito non determina solo alterazioni dello stato psicofisico delle persone ma condiziona anche l’alimentazione. Lo studio, pubblicato sulla rivista Journal of Health Psychology, suggerisce che la perdita di sonno spinge a mangiare in maniera eccessiva.

I comportamenti alimentari sono condizionati da una serie di fattori: emotivi, biologici, cognitivi e ambientali, tutti fattori che hanno una relazione con il sonno. A sua volta l’alimentazione è un aspetto rilevante in diverse malattie croniche, dal diabete all’obesità alle patologie cardiovascolari. Comprendere a fondo i meccanismi che determinano le scelte alimentari di ognuno, ovvero cosa e quanto mangiare, è fondamentale tanto per la prevenzione quanto per il trattamento di queste malattie.
Dormire poco e male, sottolineano i ricercatori, potrebbe dunque condizionare queste scelte. Ad esempio, una persona che dorme poco e che dunque si sente più debole, potrebbe voler compensare questo deficit mangiando di più; allo stesso modo un forte stress emotivo può spingere ad aumentare la quantità di cibo.

Tra sonno e alimentazione un rapporto complesso
«I disturbi del sonno - dice il dottor Vincenzo Tullo - possono alterare l’equilibrio degli ormoni che regolano il senso di sazietà e l’appetito. Ancora, dormire poco è associato a un aumento di peso corporeo: frequenti risvegli notturni possono essere la conseguenza di un’alimentazione eccessiva». Un rilevante fenomeno del metabolismo ai fini del rapporto tra sonno e alimentazione è il cosiddetto “circolo vizioso dell’insulina”.

«Dopo ogni pasto, tanto i carboidrati quanto, in parte, le proteine si trasformano in glucosio. Questo processo determina un aumento della glicemia, il livello di concentrazione del glucosio nel sangue. Il pancreas produce più insulina: per far fronte al picco glicemico, l’eccessiva quantità di insulina determina un abbassamento della glicemia. Ecco il circolo vizioso: l’ipoglicemia reattiva determina nel cervello un senso di fame che nella notte può spingerci ad alzarci e a mangiare. Ed ecco ricominciare il ciclo che se portato all’esasperazione è causa di diabete», spiega il dottor Tullo.

Come sembra suggerire la ricerca, i disturbi del sonno possono essere un bersaglio per il trattamento delle malattie croniche?
«Chi lamenta disturbi del sonno dev’essere preso in carico da un medico perché o ha in corso una malattia o è più esposto al rischio di ammalarsi. Il sonno, infatti, - conclude lo specialista - è un momento importantissimo per il funzionamento del nostro organismo in cui il sistema immunitario si regolarizza e ci protegge dalle malattie, anche degenerative».
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