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Cocktail e cibo, abbinarli è un gioco Per piatti salati meglio drink secchi

Abbinare un cocktail a un piatto non è così insolito, soprattutto se si tratta dell’aperitivo. Julien Colombo, barman del Bobadilla di Dalmine (Bg) e associato ad Abi Professional, racconta la sua tecnica

 
27 gennaio 2016 | 11:49

Cocktail e cibo, abbinarli è un gioco Per piatti salati meglio drink secchi

Abbinare un cocktail a un piatto non è così insolito, soprattutto se si tratta dell’aperitivo. Julien Colombo, barman del Bobadilla di Dalmine (Bg) e associato ad Abi Professional, racconta la sua tecnica

27 gennaio 2016 | 11:49
 

La ricchezza dei cocktail consiste nel fatto di poterli gustare da soli, assaporandone le note, dolci o amare, e il mix di sapori che lo compongono. Quando però il cocktail va ad accompagnare un piatto, allora il lavoro del barman diventa più arduo. L’abbinamento tra cibo e cocktail è una delle abilità di Julien Colombo (nella foto), barman Abi Professional che nonostante la sua giovane età ha già un’esperienza decennale alle spalle. Julien sperimenta abbinamenti inediti al Bobadilla Feeling Club di Dalmine (Bg), disco-restaurant dove si parte dall’aperitivo, si cena e si continua la serata.

Julien Colombo

«La domenica al Bobadilla proponiamo un grande buffet come aperitivo - dice Julien Colombo - dove si possono assaggiare molti piatti che arrivano direttamente dalla nostra cucina e che abbiniamo ai cocktail. Io personalmente suggerisco sempre cocktail dalle caratteristiche più secche, in grado di aprire lo stomaco stimolando l’appetito, e capaci di creare un accostamento piacevole, rispetto a quello che deriverebbe da un drink dolciastro, poco ideale con piatti principalmente salati».

Anche in occasione delle preselezioni del concorso nazionale di Abi Professional, Julien Colombo ha proposto un cocktail ideale per l’aperitivo, il “Rubino Spritz”, composto da vodka, Vermouth rosso Rubino della Martini, liquore al sambuco, Prosecco, soda e ginger beer. Un cocktail che alla vista risulta molto omogeneo, quasi trasparente, ma che nasconde un gran carattere. La presentazione del cocktail è nelle mani del barman, e la scelta di puntare su effetti cromatici, utilizzo di schiume, confetture o altro, dipende dalla sensazione che si vuole trasmettere. Così bere un cocktail diventa anche un gioco.

«Ho preparato spesso drink più densi - spiega Julien Colombo - con accorgimenti particolari. Esistono perfino cocktail “mangia e bevi”anche serviti al cucchiaio. Tendenzialmente io consiglio al cliente il punto di partenza ideale per gustarsi al meglio il cocktail, se mischiarlo o meno per esempio, o se prima di mangiare sia meglio bere. Esistono delle“istruzioni per l’uso”anche in questo caso data al consumatore. Tuttavia la scelta finale è comunque del cliente».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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