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Giovani imprenditori fanno squadra per tutelare le radici della val Tidone

In un territorio di grande interesse si è affacciato da qualche anno un gruppo di giovani produttori che ha scelto di intraprendere la strada della valorizzazione del territorio con grande libertà, convinzione e passione

di Clara Mennella
vicedirettore
 
02 novembre 2016 | 18:47

Giovani imprenditori fanno squadra per tutelare le radici della val Tidone

In un territorio di grande interesse si è affacciato da qualche anno un gruppo di giovani produttori che ha scelto di intraprendere la strada della valorizzazione del territorio con grande libertà, convinzione e passione

di Clara Mennella
vicedirettore
02 novembre 2016 | 18:47
 

Chi conosce il nome dell’unica provincia italiana dove sono state riconosciute ben tre Dop ai prodotti del territorio? E chi sa dirmi dove si trova la val Tidone, zona di produzioni vinicole fra le più antiche d’Italia, citata in antichità da Plinio il Vecchio per la qualità del nettare di Bacco e per il Gutturnio? E quale città italiana, nel 1848, è stata la prima a votare con un plebiscito l'annessione al Regno di Sardegna, tanto da guadagnarsi il soprannome di Primogenita?

Giovani imprenditori fanno squadra  per tutelare le radici della val Tidone

Per tutte le domande la risposta è Piacenza, la città al confine fra Emilia e Lombardia che dovremmo tutti imparare a conoscere meglio per tanti motivi, storici, culturali, geografici e legati all’enogastronomia. A tal proposito, le Dop piacentine sono la Coppa Piacentina Dop, la Pancetta Piacentina Dop e il Salame Piacentino Dop, ma vale la pena di ricordare alcuni piatti tradizionali della zona come i “turteil cun la cuà” (tortelli con la coda ripieni di ricotta e spinaci) le pietanze della tradizione povera come i “pisarei e fasò” (gnocchetti fatti con pane raffermo e acqua conditi con sugo di pomodoro, fagioli e cotica di maiale), la “burtleina” (una golosa alternativa al più noto gnocco fritto) e la “chisöla” (una focaccia ripiena di ciccioli).

La val Tidone, invece, è la più occidentale tra le vallate del Piacentino (val Nure, val Trebbia e val d’Arda), deve il suo nome al torrente Tidone e, malgrado disti da Milano meno di un’ora, è rimasta sorprendentemente incontaminata, ricca di un fascino antico, con un’anima verde e contadina e un profilo curvilineo di colline vestite dai frutteti e dai vigneti.

Giovani imprenditori fanno squadra  per tutelare le radici della val Tidone

Parlando di vini è bene ricordare che il Gutturnio, prodotto con uvaggi di Barbera e Croatina, è stato nel 1967 tra i primi dieci vini italiani, e il primo vino piacentino, a ricevere la denominazione d'origine controllata Doc. Altra storia quella dell’Ortrugo, un’antica varietà autoctona a bacca bianca che fino agli anni Settanta era considerata solo un’uva da taglio e oggi regala un vino di pregio oltreché il bianco più diffuso della zona, infine vanno sottolineati gli importanti risultati qualitativi sul fronte della Malvasia di Candia aromatica, un altro vitigno storico che in questa valle trova la sua terra di elezione.

In questo quadro di grande interesse e dalle radici profonde si è affacciato da qualche anno un gruppo di giovani produttori che hanno scelto di intraprendere la strada della valorizzazione del territorio con grande libertà, convinzione e passione; la bellezza di questi imprenditori è l’aver scoperto valori comuni, pur mantenendo le singole personalità, una bella squadra di nuove “famiglie del vino” della Valtidone.

Conoscerle da vicino è stato emozionante, quanto assaggiare i loro vini che non hanno davvero nulla da invidiare a quelli di altri territori d’Italia, soprattutto i vini frizzanti nelle versioni bianche, i vini rossi fermi, e la Malvasia che è un’uva che può esprimere tantissimo.

I loro nomi sono: Enrico Sgorbati di Torre Fornello a Fornello di Ziano Piacentino, Gaia Bucciarelli di Santa Giustina ad Arcello di Pianello Val Tidone e la coppia Silvia Mandini e Marco Profumo di Mossi ad Albareto di Ziano Piacentino.

Enrico Sgorbati (Torre Fornello), Gaia Bucciarelli (Santa Giustina), Silvia Mandini e Marco Profumo (Mossi)
Enrico Sgorbati (Torre Fornello), Gaia Bucciarelli (Santa Giustina), Silvia Mandini e Marco Profumo (Mossi)

Ci raccontano che la tradizione del territorio piacentino è quella di avere un gran numero di vini perché un tempo qui si vendeva principalmente ai viandanti, quindi per andare incontro ai gusti di tutti si è sviluppata questa grande varietà che oggi è un valore aggiunto, e ci invitano alla scoperta delle loro zone dove è possibile trovare ospitalità, momenti di visita in cantina, paesaggi, castelli, luoghi di cultura e tanti giacimenti gastronomici da godere insieme ai vini.

Torre Fornello
300mila bottiglie all’anno di spiccata personalità. Con i suoi 60 ettari di vigne rappresenta la più grande realtà vinicola privata della provincia di Piacenza Tre dei suoi vini, un bianco frizzante, un rosato e un rosso sono etichettati con il marchio di Gualtiero Marchesi che li propone nel suo ristorante milanese “Il Marchesino” in piazza della Scala. il vino bianco fermo “Una” ottenuto da una selezione di uve Malvasia di Candia aromatica di un piccolo vigneto dal microclima particolare, con vendemmia tardiva è stato inserito dalla rivista Wine Spector tra i migliori 90 vini al mondo.

Località Fornello - 29010 Ziano Piacentino (Pc)
Tel 0523 861001
www.torrefornello.it
vini@torrefornello.it


Borgo Santa Giustina
La proprietà si estende per 120 ettari con vigne e altre colture e bosco. Le vigne sono all’interno di una riserva faunistico-venatoria di 800 ettari amministrata dove trovano casa lupi, aquile, caprioli, cinghiali, ma soprattutto piccola selvaggina. La colonna portante di tutta l’azienda è il legame con la natura. Oggi i volumi di produzione si aggirano sulle 100mila bottiglie, ove la cantina, costruita per gravità, ha una capacità produttiva fino a 250mila bottiglie.

Località Santa Giustina Arcello - 29010 Pianello Val Tidone (Pc)
Tel 0523 994612
www.santagiustina.com
info@santagiustina.com


Mossi 1558
È la cantina di Silvia Mandini e Marco Profumo che la ha acquistata nel 2014. La giovane coppia milanese prima si occupava di tutt’altro ma ha deciso di fare il grande salto e di avventurarsi nel mondo del vino. Molti i vini dai Gutturnio agli Ortrugo per una produzione suddivisa tra Grande distribuzione (400mila bottiglie) e Horeca (100mila), con l’obiettivo di aumentare la quota dei vini alto livello. Una chicca è la Malvasia Rosa vino unico nel suo genere ottenuto da uve con una mutazione genetica naturale, da cui hanno ottenuto 400 bottiglie. L’azienda produce anche numerosi prodotti gastronomici d’eccellenza, dalle mostarde alle marmellate, al miele sino al condimento balsamico Frate Damiano 25 anni.

Località Albareto 80 - 29010 Ziano Piacentino (Pc)
Tel 0523 860201
www.mossi1558.com
info@mossi1558.com

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