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Nuova vita per l’Asti Docg in abbinamento con piatti salati

L’Asti Docg si apre a inediti abbinamenti, anche con piatti salati come il puré di patate con tartufo o gamberoni in pastella, proposti dal vincitore della terza edizione di MasterChef, Federico Ferrero

di Andrea Radic
 
25 novembre 2016 | 16:34

Nuova vita per l’Asti Docg in abbinamento con piatti salati

L’Asti Docg si apre a inediti abbinamenti, anche con piatti salati come il puré di patate con tartufo o gamberoni in pastella, proposti dal vincitore della terza edizione di MasterChef, Federico Ferrero

di Andrea Radic
25 novembre 2016 | 16:34
 

Il Consorzio Asti Docg ha portato a Milano i profumi delle sue uve e il gusto dell'Asti spumate proponendo un percorso degustativo e olfattivo molto particolare. Il presidente Gianni Marzagalli e il direttore generale Giorgio Bosticco hanno affidato al vincitore della terza edizione di MasterChef Federico Ferrero il percorso narrativo. A partire dagli acini d'uva congelati a meno ottanta gradi e proposti come primo passo per entrare nei profumi delle vigne piemontesi di Canelli (At).

Nuova vita per Asti Docg abbinamento con piatti salati

E poi il mosto, proposto in assaggio. Un sapore che ha ricordato allo stesso Ferrero e ad alcuni dei presenti quel sapore di vendemmia, quando da bambini, il bicchiere di mosto spillato al momento e freddo, era un premio, un "quasi" sorso di vino. Infine il moscato d'Asti versato nelle tipiche coppe e degustato, qui la vera innovazione, con una scelta di piatti salati, anche complessi. Eccolo il nuovo messaggio del Consorzio, proporre abbinamenti che, apparentemente inusuali, aprono invece allo spumante dolce nuovi territori del gusto.

«Da provare con il tartufo o con il foie gras», suggerisce Ferrero, tradizione e innovazione si sposano con interessanti sapori al palato e intensi profumi al naso, dall'albicocca, alla salvia, dal miele alla zagara. Perché le uve moscato sono mediterranee, scaldate dal sole più caldo. Passate dall'Africa, alla Sicilia per attecchire in Piemonte e donare sapori pieni e rotondi.

Federico Ferrero - Nuova vita per Asti Docg abbinamento con piatti salati
Federico Ferrero

Finita dunque l'era, dettata da una tradizione decisamente passata, di abbinare le dolci bollicine solo ai dessert, o ad un "cabaret di bignole" come tradizione delle famiglie astigiane la domenica dopo la messa. Dunque Asti Docg e gamberoni in pastella o puré di patate con generosa grattata di tartufo bianco e l'appassionato gioisce.

Gli abbinamenti cibo-vino in fondo non sono dei dettati immodificabili, ma suggerimenti che devono evolvere, lo abbiamo visto nel passato quando su pesci saporiti o in guazzetto sono stati abbinati dei vini rossi, oppure quando, negli anni ‘80, le grandi brasserie parigine proponevano Beaujolais nouveau freddo da bere con un plateau de fruit de mer. Oggi la novità si chiama Asti Docg.

Il Consorzio per la tutela dell’Asti è stato ufficialmente costituito il 17 dicembre 1932 e riconosciuto nel 1934. La sua opera iniziale fu di far vinificare, sotto la sola denominazione di “Asti”, il vino tutelato, di definire la zona di origine, il vitigno moscato bianco, la tecnica di preparazione, le tipologie finali.

Giorgio Bosticco - Nuova vita per Asti Docg abbinamento con piatti salati
Giorgio Bosticco

Il primo “nome” del Consorzio fu “Consorzio per la Difesa dei Vini Tipici Moscato d’Asti Spumante e Asti Spumante”. Il territorio di produzione, individuato nel 1931, era in pratica il medesimo di quello attuale, delimitato dal disciplinare di produzione dell’Asti Docg. Per marchio consortile fu scelto il patrono di Asti, San Secondo a cavallo, ancora oggi simbolo dell’ente.

Quella fu la prima immagine di tipicità e garanzia che, sette anni più tardi, alla fine della Seconda Guerra mondiale, offrì una ventata di fiducia agli operatori piemontesi e ai consumatori di vino di tutto il mondo con i quali l’Italia faticosamente riprendeva gli scambi commerciali. Dai due milioni di bottiglie dell’immediato Dopoguerra, infatti, la produzione aumentò gradualmente fino a raggiungere negli anni ‘70 i quaranta milioni. Una cifra oggi più che raddoppiata. Questa importante crescita della produzione è stata possibile grazie all’ampliamento dei vigneti in zona di origine.


Consorzio per la tutela dell'Asti
piazza Roma 10 - 14100 Asti
Tel 0141594842
www.astidocg.info

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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