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Petra, la farina del futuro Ritorno al passato e alla natura

Molino Quaglia ha una visione contemporanea della farina basata sul ritorno ai gusti del passato attraverso una tecnologia che garantisce la massima sicurezza alimentare dell’ingrediente principe della dieta Mediterranea

 
31 gennaio 2017 | 10:05

Petra, la farina del futuro Ritorno al passato e alla natura

Molino Quaglia ha una visione contemporanea della farina basata sul ritorno ai gusti del passato attraverso una tecnologia che garantisce la massima sicurezza alimentare dell’ingrediente principe della dieta Mediterranea

31 gennaio 2017 | 10:05
 

La farina di frumento è uno degli ingredienti più antichi nella storia dell’uomo. Nella nostra dieta, quella Mediterranea, riveste poi un’importanza molto particolare, perché è la fonte primaria dei carboidrati che sono le fondamenta della nostra piramide alimentare. Eppure nel tempo questo ingrediente di base ha assunto sembianze diverse, in dipendenza delle diverse tecniche di molitura che l’uomo ha applicato ai cereali.

Petra, farina del futuro che nasce da un ritorno al passato e alla natura

Oggi le farine di grano tenero sono per lo più il risultato di un processo di raffinazione che sfrutta al massimo il chicco di grano, restituendo polveri bianchissime e poco bilanciate in termini nutrizionali, per via dello scarto pressoché totale delle parti esterne del cereale (apportatrici di fibre e sali minerali) e del germe di grano (ricco di vitamine e grassi vegetali).

Il progetto Petra, lanciato da Molino Quaglia nel 2006, nasce da questa analisi e da queste considerazioni per sensibilizzare i consumatori finali, chi realizza professionalmente prodotti da forno e gli agricoltori alla riscoperta del valore dei cereali, individuando il gusto perso del grano come mezzo per riportare in tavola il suo potere nutrizionale.

Per Molino Quaglia, questi ultimi anni di comunicazione e di partecipazione ad eventi, frequentati sia da professionisti sia da consumatori finali, hanno contribuito a far emergere questo nuovo modo di considerare il ruolo dei cereali nell’alimentazione quotidiana. È nata così in casa Quaglia una visione contemporanea della farina, che si riassume nel ritorno ai gusti del passato secondo un codice tecnologico d’avanguardia costruito per la massima sicurezza alimentare dell’ingrediente principe della dieta Mediterranea.

Petra, farina del futuro che nasce da un ritorno al passato e alla natura

Forte di questa convinzione, per l’azienda era giunto il momento di ridisegnare l’assortimento di farine per esprimere con chiarezza la filosofia ultracentenaria dei mugnai Quaglia: selezionare grani preferibilmente coltivati in filiere corte e con tecniche di agricoltura sostenibile (rispetto per l’ambiente), macinarli con tecnologie capaci di calibrare il profilo nutrizionale, il gusto e la stabilità delle farine (trasformazione di un cereale inutilizzabile in un ingrediente adatto ad essere lavorato in impasti da far lievitare) e, prima ancora, eliminare chicco per chicco quelli con tossine pericolose per la salute del consumatore (sicurezza alimentare al massimo livello possibile).

Il percorso del grano, che diventa farina lungo i 7 piani del moderno molino, parte da una selezionatrice ottica di ultima generazione (l’“occhio bionico del mugnaio”), che scarta uno per uno i chicchi impuri o deformi per garantire la massima sicurezza alimentare oggi possibile.

Il nome Petra identifica tutte le farine del Molino Quaglia, anche quelle macinate con i cilindri di ghisa, perché la cura nella scelta dei grani e la qualità del processo sono uguali per tutte le farine che nascono nel molino, a prescindere dal tipo di macinazione. Petra nasce per portare negli impasti farine naturali, pulite e trasparenti, cioè capaci di trasferire sulla tavola quanto più del potere nutriente del chicco di grano senza nulla aggiungere.

Per informazioni: www.molinoquaglia.org

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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