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Anti-spreco, Italia “realtà in progresso” Sul podio Francia, Australia e Sud Africa

Secondo le ultime ricerche Bcfn, nella lotta contro lo spreco alimentare primeggiano Francia, Australia e Sud Africa, mentre presentano una situazione preoccupante Arabia Saudita, Indonesia ed Emirati Arabi. Migliora l'Italia grazie alla legge ad hoc, ma molto deve esser fatto per lo spreco domestico

 
03 febbraio 2017 | 15:18

Anti-spreco, Italia “realtà in progresso” Sul podio Francia, Australia e Sud Africa

Secondo le ultime ricerche Bcfn, nella lotta contro lo spreco alimentare primeggiano Francia, Australia e Sud Africa, mentre presentano una situazione preoccupante Arabia Saudita, Indonesia ed Emirati Arabi. Migliora l'Italia grazie alla legge ad hoc, ma molto deve esser fatto per lo spreco domestico

03 febbraio 2017 | 15:18
 

Il cibo che viene sprecato nel mondo ogni anno (1,3 miliardi di tonnellate, un terzo del totale) non arriva nemmeno in tavola. Basta pensare all'esempio degli Stati Uniti, che da soli gettano 46 milioni di tonnellate di cibo l'anno, mentre l'Europa non è da meno: con i suoi avanzi potrebbe sfamare 200 milioni di persone. Tuttavia, in questo quadro drammatico, esistono realtà che stanno ottenendo risultati importanti, quali Francia (la prima in Europa ad aver introdotto una legge anti-spreco), Australia e Sud Africa. I Paesi con la situazione più preoccupante sono invece Arabia Saudita, Indonesia ed Emirati Arabi.

Anti-spreco, Italia realtà in progresso  Sul podio Francia, Australia e Sud Africa

Per quanto concerne l'Italia, grazie alla recente legge contro lo spreco alimentare, approvata l'anno passato, appare una tra le realtà in progresso. Chi scatta questa fotografia sul mondo con prospettiva "food e tendenze", è il Barilla Center for Food & Nutrition nell'imminenza della Giornata mondiale contro lo spreco alimentare, in programma il 5 febbraio.

La ricerca è stata eseguita su 25 Paesi dal Food Sustainability Index di Fondazione Barilla Center e da The Economist Intelligence Unit, Paesi che rappresentano oltre i 2/3 della popolazione mondiale e l'87% del Pil globale. Secondo questi dati l'Italia occupa il 9° posto in termini di Cibo perso e sprecato, ottenendo però il massimo punteggio su indicatori, come quello relativo alle "politiche messe in campo per rispondere allo spreco di cibo".

Questo anche grazie alla legge approvata nel 2016, che punta a incentivare le aziende e i produttori che donano cibo ai più bisognosi. Sui punti da migliorare, invece, molto deve essere fatto per quanto riguarda lo "spreco domestico", ossia quello del consumatore finale (29 punti su 100), che arriva a gettare una media di 110,5 kg di cibo all'anno. Lo "spreco legato alla produzione e distribuzione di cibo" ottiene un positivo 63 su 100.

«Lo spreco di cibo è alla base di uno dei grandi paradossi del nostro sistema alimentare - ha dichiarato Luca Virginio, vice presidente Bcfn e la legge da poco approvata in Italia è un passo importante nella soluzione di questo problema, anche se molto deve essere ancora fatto da tutti, dall'industria ma anche da ogni singola persona. Il primato della Francia sul "food waste" è stato raggiunto grazie a un approccio olistico basato su un programma ministeriale molto focalizzato sul sistema agricolo-alimentare e su nuove pratiche commerciali volte a limitare lo spreco di cibo».

Nel Paese transalpino sono però gli sprechi domestici di cibo a rimanere una piaga difficile da combattere (29 punti su 100 come per l'Italia secondo l'Index). L'Australia eccelle, invece, sia per le politiche anti-spreco studiate per il mondo dei produttori, sia per i risultati che queste politiche hanno saputo ottenere (100 su 100). Di contro, lo "spreco domestico" ottiene uno scadente 19 punti su 100 che mostra tutte le difficoltà della soluzione di questo problema. Nella speciale classifica del Fsi, infine, medaglia di bronzo per il Sudafrica, che proprio sugli "sprechi domestici" ha saputo ottenere i risultati migliori (89 su 100), merito evidentemente anche delle politiche messe in atto su questo fronte (100 punti su 100).

Margini di miglioramento, invece, si riscontrano per gli sprechi legati alla produzione e distribuzione di cibo. Tra i Paesi dove si spreca più cibo, maglia nera all'Arabia Saudita (427 kg per persona l'anno), seguita dall'Indonesia (300 kg) e dagli Emirati Arabi (169 kg). Male, in questo senso, anche gli Stati Uniti che, pur posizionandosi al sesto posto della graduatoria grazie a politiche molto apprezzate nella lotta agli sprechi legati alla produzione e distribuzione di cibo e a quelli domestici, devono comunque registrare risultati pessimi per quanto riguarda lo spreco casalingo.

Ogni americano, infatti, si stima che sprechi circa 277 kg anno di cibo, peggio cioè degli Emirati Arabi, che si posizionano però al terzultimo posto della classifica. Per mantenere viva l'attenzione del mondo sul problema, la Fondazione Bcfn ha lanciato il Food Sustainability Media Award, concorso giornalistico internazionale, ideato in collaborazione con la Fondazione Thomson Reuters.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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