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Agricoltura, al Sud +0,8% di crescita La spinta arriva dagli under 35

Il settore primario cresce al Sud con dati superiori a quelli registrati al Centro-Nord. Un sorpasso storico determinato dall'impulso dei giovani agricoltori che investono e lavorano con soddisfazione. Le imprese gestite da under 35 sono 26.587, il 52% di quelle presenti complessivamente in Italia

21 febbraio 2017 | 12:36
Agricoltura, al Sud +0,8% di crescita 
La spinta arriva dagli under 35
Agricoltura, al Sud +0,8% di crescita 
La spinta arriva dagli under 35

Agricoltura, al Sud +0,8% di crescita La spinta arriva dagli under 35

Il settore primario cresce al Sud con dati superiori a quelli registrati al Centro-Nord. Un sorpasso storico determinato dall'impulso dei giovani agricoltori che investono e lavorano con soddisfazione. Le imprese gestite da under 35 sono 26.587, il 52% di quelle presenti complessivamente in Italia

21 febbraio 2017 | 12:36
 

L’agricoltura del Mezzogiorno è la più giovane d’Italia dove salgono a 26.587 le imprese condotte da under 35 nel 2016, ovvero il 52% di quelle presenti in Italia. È quanto emerge dal Rapporto Ismea Svimez 2015-2016 dal quale si evidenzia che l’agricoltura del Sud è cresciuta più del resto d’Italia (+ 0,8%, contro lo 0,5% tra 2015 e 2016).

Agricoltura, al Sud  0,8% di crescita La spinta arriva dagli under 35

A contribuire a colmare lo storico gap con le regioni del Centro-Nord è stata la spinta propulsiva delle nuove generazioni alla crescita del settore che si è dimostrato essere il più gettonato dopo il commercio nelle nuove aperture. Tra chi fa dell’agricoltura una scelta di vita la vera novità rispetto al passato sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione.

Tra queste new entry giovanili nelle campagne, la metà è laureata, il 57% ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74% è orgoglioso del lavoro fatto e il 78% è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è peraltro apprezzata per il 57% anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici. Il risultato è che le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% e il 50% di occupati per azienda in più.

Per favorire l’ingresso dei giovani la Coldiretti ha costituito una task force per cogliere le opportunità di insediamento nell’agricoltura italiana per almeno ventimila giovani imprenditori entro il 2020 che vengono dall’avvio dei Piani di Sviluppo rurale regionali finanziati dall’Unione Europea. Gli interventi che si rivolgono a giovani agricoltori tra 18 e 40 anni non compiuti possono arrivare ad offrire fino a 70mila euro a fondo perduto per iniziare l'attività oltre a un contributo a fondo perduto sugli investimenti aziendali che può arrivare sino al 60% ma i giovani potranno accedere inoltre a tutte le altre misure previste sviluppo rurale come consulenza aziendale o la formazione con criteri di priorità. Un sostegno che è stato accompagnato di una importante misura nella Legge di stabilità che prevede l'esonero dei contributi previdenziali al 100% per i primi tre anni e poi del 66% e 50% per il quarto e quinto anno.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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