Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
giovedì 25 aprile 2024  | aggiornato alle 14:14 | 104801 articoli pubblicati

Hero Italia, etichette ingannevoli Tar conferma la sanzione di 200mila euro

“Senza zucchero aggiunto” e “diet”: queste le parole che secondo l'Antitrust non corrispondevano a realtà su alcune confetture di Hero Italia. Così il Tar del Lazio ha confermato l'iniziale sanzione di 200mila euro

 
22 febbraio 2017 | 18:04

Hero Italia, etichette ingannevoli Tar conferma la sanzione di 200mila euro

“Senza zucchero aggiunto” e “diet”: queste le parole che secondo l'Antitrust non corrispondevano a realtà su alcune confetture di Hero Italia. Così il Tar del Lazio ha confermato l'iniziale sanzione di 200mila euro

22 febbraio 2017 | 18:04
 

Nulla da fare per Hero Italia. L'istruttoria svolta dall'Antitrust e confluita in una sanzione di 200mila euro contro la multinazionale rimane valida. Hero Italia era stata infatti accusata di pratica commerciale scorretta circa la modalità di utilizzo delle indicazioni “senza zucchero aggiunto” e “diet” su una linea di confetture. Secondo l'Antitrust questa accusa «non appare inficiata dai lamentati vizi di illogicità e arbitrarietà»: per questo motivo il Tar del Lazio ha confermato il provvedimento sanzionato.

Hero Italia, etichette ingannevoli  Tar conferma la sanzione di 200mila euro

foto: Ansa

La pratica commerciale era infatti considerata da subito scorretta «in ragione dell'utilizzo - ne dà conto il Tar - della denominazione “Senza zucchero aggiunto”, realizzata con il termine “aggiunto” scritto con caratteri di dimensioni inferiori, e per l'uso, ritenuto non veritiero dell'indicazione “Diet”, così da indurre in errore i consumatori, in merito al reale contenuto zuccherino delle confetture di frutta e alle loro caratteristiche dietetiche».

Il Tar ha ritenuto di non condividere le deduzioni della ricorrente. «In ordine alla dicitura “senza zucchero aggiunto” - si legge nella sentenza - giova premettere che questa Sezione ha già avuto modo di affermare che il produttore deve assicurare una corretta e trasparente informazione sul prodotto, tale da permettere al consumatore di effettuare liberamente le sue scelte, anche avuto riguardo alla presentazione di un elemento cruciale nella scelta di acquisto dei consumatori, quale la composizione nutrizionale di un prodotto alimentare».

Con riferimento, poi, all'utilizzo del termine “diet”, per i giudici «l'utilizzo della dicitura in questione non poteva ritenersi consentita, ponendosi in contrasto con le norme di settore che ne consentono l'uso solo nel caso di commercializzazione di prodotti dietetici».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Union Camere

Prugne della California
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni

Mulino Caputo
Schar
Delyce