La salute prima di tutto, questo pare che pensino gli italiani di fronte alla scelta di quale tipo di pasta acquistare. Ben il 25% è convinto che faccia bene alla salute e oltre il 50% la acquista. Nell'ultimo anno la pasta integrale ha mostrato, assieme alla pasta di kamut e a quella di farro, tassi di crescita vicini al 20 %.
Il tema è stato affrontato in un incontro cui hanno preso parte oltre al presidente
Paolo Barilla,
Rossella Ferro di Pastificio La Molisana e il professor Luca Piretta nutrizionista e gastroenterologo che afferma: «Dobbiamo inserire più fibre nella nostra alimentazione, ma concentrarne la ricerca solo sulla pasta integrale è sbagliato. La pasta integrale può essere uno degli elementi di una dieta corretta, ma dobbiamo sfatare falsi miti».
Sbagliato, ad esempio, demonizzare il non-integrale con la errata convinzione che faccia male o che la farina doppio zero ingrassi. Paolo Barilla cita la sua personale esperienza che vede il consumo di pasta integrale una volta a settimana. «È giusto che il consumatore abbia sempre maggiore possibilità di scelta, secondo il proprio gusto ed esigenze nutrizionali. Ma non dimentichiamo che la pasta tradizionale è già di per se un prodotto amico del benessere e cardine della dieta mediterranea».
Dalla ricerca emerge che proprio il surplus di fibra è tra le principali motivazioni del consumo di pasta integrale, perché la fibra alimentare non viene digerita ma arriva nell'intestino dove viene metabolizzata dalla flora batterica. Aumenta il senso di sazietà e favorisce la digestione. In Italia si produce pasta integrale da cinquant'anni seguendo la regolamentazione della "Legge di purezza sulla pasta" varata nel 1967 che specifica il contenuto di sali minerali o la percentuale minima di proteina.
Paolo Barilla
La pasta integrale ha poi stimolato gli italiani ad un gusto differente, ad abbinamenti freschi ed estivi con verdure o pesce, a un sapore più intenso e persistente. Molluschi e ratatouille altre sue idee contenute nel ricettario proposto da Aidepi.
Rossella Ferro
Insomma per tutti i gusti, basta che sia pasta. Come quella di Paolo Barilla. «La mia pasta preferita? Spaghetto tradizionale con pomodoro o pesto, a volte un misto dei due sughi. Per la cottura mi affido alle istruzioni sulla confezione e al mio fedele cronometro». «Se avanzate la pasta - aggiunge Rossella Ferro - mai buttare nulla, bensì riscopriamo la tradizionale frittata di spaghetti».